Acquedotto Lucano, “Nomina amministratore non sia terreno di scontro politico”

Summa (Cgil): "Il rischio è di compromettere il servizio pubblico"

“La nomina dell’amministratore unico di Acquedotto Lucano non sia terreno di scontro di potere all’interno della maggioranza. Non si può ridurre tutto, ogni volta, a una contesa di posizionamento da utilizzare per ritorni personali. Il rischio è quello di ridurre la scelta degli amministratori nella logica della sola appartenenza di filiera politica e personale, escludendo di fatto le valutazioni di merito e di competenza”. È quanto afferma il segretario generale Cgil Basilicata, Angelo Summa.

“La conseguenza è di compromettere la qualità dei servizi pubblici, creare disagi ai cittadini e mettere a rischio la tenuta e la funzione di enti così importanti che operano in settori fondamentali come quello dell’acqua pubblica – denuncia il leader sindacale -. Di fronte alla sfida delle grandi trasformazioni cui la classe dirigente è chiamata, specie nei settori dell’energia e dell’acqua, la dialettica politica dovrebbe misurarsi sui progetti e sulla missione di enti così importanti per lo sviluppo della nostra regione.

Così come non è più tollerabile – continua Summa – tenere Api-Bas in questa condizione di ristagno che rischia di avere effetti pesantissimi su tutto il nostro sistema produttivo regionale e ancorché di incidere sulla condizione dei lavoratori diretti e indiretti del consorzio industriale che rischiano il proprio posto di lavoro. Si evitino le continue lacerazioni di potere – conclude il segretario generale – Si ponga al centro del governo della regione la qualità e la competenza, presupposti per perseguire realmente gli interessi collettivi”.