Minaccia di impiccare la madre e scannare il padre “come un agnello”, un arresto nel Potentino

L'uomo, dopo alcuni mesi di indagini, è stato posto ai domiciliari per atti persecutori nei confronti dei genitori

Un uomo di Atella (Potenza), il 20 luglio scorso, è stato arrestato dai carabinieri su disposizione del Gip del Tribunale di Potenza perché gravemente indiziato di atti persecutori nei confronti dei genitori di 77 e 71 anni.

Le indagini, coordinate dalla Procura potentina, sono partite lo scorso mese di marzo, quando una pattuglia della Locale Stazione Carabinieri era intervenuta in agro del comune di Atella dove due coniugi, per futili motivi, erano stati aggrediti verbalmente dal loro figlio che, alla presenza anche di altri parenti, li aveva gravemente minacciati impedendogli l’accesso ai propri terreni. L’episodio, però, come successivamente accertato, era solo l’ultimo di una lunga serie di minacce ed intimidazioni che i due stavano subendo ormai da svariati anni, ovvero da quando i loro rapporti si erano logorati ed il figlio – pur vivendo in un’abitazione a pochi metri di distanza dalla loro, non gli aveva più rivolto la parola ed aveva iniziato ad assumere atteggiamenti aggressivi e violenti.

Situazione che,-spiega la Procura in una nota- nel tempo si era aggravata, tanto che offese e minacce di morte erano ormai diventate quotidiane e sempre più pesanti. In un’occasione, ad esempio, il figlio aveva minacciato di impiccare la madre ad un albero, provvedendo all’uopo anche a posizionare un trattore sotto una pianta, in un’altra aveva detto al padre che lo avrebbe ‘”scannato come un agnello”.

Il perdurare di tali condotte, aveva ingenerato nell’anziana coppia un grave stato di ansia e di paura per la loro incolumità che non gli aveva consentito di trovare prima la forza di denunciare i soprusi subiti, costringendoli peraltro a cambiare le proprie abitudini di vita. Proprio l’indole violenta del figlio, infatti, li aveva indotti a non uscire di casa per evitare le occasioni di incontro ed aveva addirittura scoraggiato le visite di parenti ed amici, facendoli così sentire prigionieri nella loro proprietà. Per l’uomo dopo l’arresto sono stati disposti i domiciliari nella sua abitazione.