“Acqua sprecata e nessuno interviene”: l’indignazione di una cittadina
“Perché noi lucani dobbiamo sentirci sempre inferiori? Forse non paghiamo un servizio come gli altri cittadini italiani?”
Gentile Redazione, scrivo per provare a lenire il senso di frustrazione che stamattina è particolarmente insopportabile.
Lavoro e vivo a Milano, ma sono lucana e da 5 giorni sono rientrata al mio paese, Brindisi Montagna, per le vacanze estive. E da 5 giorni, tutte le mattine intorno alle 7:30, passo davanti ad un pozzetto d’acqua che perde copiosamente, e da 5 giorni chiamo il numero per le segnalazioni e guasti di Acquedotto Lucano, senza nessun esito.
La scorsa primavera lo stesso problema si è verificato nella strada dove abito, nella zona sud di Milano, e l’ente gestore, A2A, è arrivato dopo circa 6 minuti dalla chiamata. Perché noi lucani dobbiamo sentirci sempre inferiori? Forse non paghiamo un servizio come gli altri cittadini italiani? Perché ogni volta che penso “potrei tornare”, poi mi capitano cose come questa che mi fanno dire “ce la faresti poi a scontrarti ogni giorno con questo sistema di inefficienza e strafottenza?”. Non lo so, non lo so davvero. Non mi piace fare le classifiche, contare le differenze in negativo, sottolineare il “gap” fra nord e sud, ma poi inevitabilmente mi trovo a farlo e, con tutti gli sforzi, l’analisi resta impietosa. E questo senza voler scoprire l’amara questione dello spreco d’acqua in un periodo come questo, a rischio incendi e siccità. Forse ci penserà Madre Natura a rimettere le cose a posto, ma fino ad allora noi umani che cosa possiamo fare quando troviamo dei muri di gomma come Acquedotto Lucano?
Grazie per l’attenzione, Maria Antonietta Larocca
Gentile Larocca, giriamo la sua segnalazione ai dirigenti dell’Acquedotto Lucano