Cia: Gravissimi problemi nei servizi irrigui in Val d’Agri

Alla carenza di acqua da destinare per le colture ortofrutticole si aggiungono vecchie e nuove disfunzioni di carattere tecnico

Gravissimi problemi nei servizi irrigui sono segnalati dalla Cia-Agricoltori in Val d’Agri.

Alla carenza di acqua da destinare, specie in questa fase delicata per le colture ortofrutticole, tra le più pregiate della regione, che hanno più bisogno di acqua a causa delle alte temperature, si aggiungono vecchie e nuove disfunzioni di carattere tecnico.

In particolare, gli uffici comunali Cia-Agricoltori della valle riferiscono l’assenza di controlli all’impianto di Molinara, di Grumento Nova, Viggiano con diversi areali irrigui  in agro di Marsiconuovo che ricevono acqua con il contagocce.  In questa area – evidenzia la nota – si sconta sempre la vicenda relativa alla diga di Marsiconuovo per la quale auspichiamo da anni l’avvio lavori.

Particolarmente grave è la situazione di carenza di acqua per uso irriguo in Agro di Viggiano (contrada Fossati) per il mancato rimpinguamento di acqua alla vasca Fossati-Maglianese.
Intanto molte aziende agricole sono in difficoltà e rischiano di perdere i prodotti anche per effetto del caldo.

Tutto questo – afferma la Cia – accade nel comprensorio che rappresenta il bacino di risorse idriche tra i più rilevanti della regione per presenza di sorgenti e dighe-invasi di accumulo al servizio anche degli agricoltori pugliesi.

Di qui la sollecitazione al Consorzio di Bonifica Basilicata ad interventi tempestivi ed efficienti. Ogni giorno che passa rappresenta per gli agricoltori un nuovo pericolo per il reddito aziendale.

All’interno del piano di investimenti previsto dal PNRR – ricorda Cia – ci sono 75 progetti di manutenzione straordinaria finalizzati al potenziamento/completamento delle infrastrutture con priorità ai grandi impianti incompiuti del Mezzogiorno e in Basilicata. Gli obiettivi da raggiungere riguardano l’efficientamento di invasi in disuso,  realizzarne altri minori che devono svolgere una doppia funzione: da un lato di accumulo aggiuntivo, anche in ragione dei cambiamenti climatici e quindi di eventi estremi, dall’altro di laminazione/compensazione da invasi maggiori in caso di eccedenze. Oltre a mettere in campo una forte governance interistituzionale è importante poter contare su strutture di elevata competenza tecnico-giuridica e amministrativa, allo scopo di avere un autorevole sistema di controllo e pianificazione della risorsa che deve essere co-gestita sia sul versante della qualità, che della quantità. Bisogna organizzare in modo chiaro e definito la distribuzione, rendendola sostenibile, passando da una mera gestione di una risorsa ad una sempre più chiara ed effettiva declinazione dell’acqua quale fattore di competitività territoriale, economica e sociale specie nel Mezzogiorno.