Gianluca Palma, la scatola di latta, lo spaesario salentino e tutto il resto foto

Incontro con il poeta e saggista salentino

Gianluca Palma è il solerte “custode” dell’iniziativa “La scatola di latta” e il promotore di “Daìmon – A scuola per restare”. Gli abbiamo chiesto di raccontarci queste iniziative e il suo vivace e costante impegno. Gianluca è laureato in Scienze dello sviluppo e ha conseguito un Master in Management e Governance del Territorio. Si occupa di sviluppo, e collabora con il Centro di Formazione Programma Sviluppo. Scrive poesie, articoli e saggi di natura sociale, culturale ed economica. Collabora con diverse testate e blog come Sviluppo felice. Ha ideato il progetto “Le tesi del Salento”, rivolto ai laureati salentini nel mondo.

Ha conseguito diversi premi e riconoscimenti in concorsi internazionali e nazionali di poesia e di saggistica economica. Le sue opere sono state pubblicate in riviste, antologie e libri. Ha ideato dei concorsi di poesia e organizzato delle presentazioni letterarie. Nel 2020 ha lanciato lo “Spaesario Salentino”.

Come nasce il progetto de La scatola di latta? Di cosa si tratta?

Nel 2010, dopo gli studi in scienze dello sviluppo e cooperazione, concepii “La scatola di latta” definendola come uno scrigno di beni comuni, di luoghi, storie e persone “raccolti come fiori, con riguardo e cura”, errando per le vie dei paesi, delle frazioni, periferie e campagne del sud della Puglia. Da una parte ci sono i luoghi, dall’altra le persone e al centro ci sono le storie. Insieme ad un gruppo di amici proviamo a custodire la conoscenza, coltivare le relazioni e praticare la restanza. Con la Scatola di latta promuoviamo occasioni di coinvolgimento delle comunità locali, attraverso passeggiate spontanee e incontri civico culturali, con un chiaro invito a scoprire la bellezza (e la bruttezza), favorendo un’educazione estetica, critica e poetica fruibili a tutti.

Iniziative il più possibile spontanee, ma anche inedite e irripetibili, perché difficilmente si ritorna nello stesso paese e, quando accade, il ritorno comporta l’attivazione di altre energie e competenze ad arricchire nuovi sguardi, nuove sinergie e nuove scoperte.

“Comunità provvisorie” di persone si ritrovano spontaneamente per conoscere e conoscersi, per ascoltare e ascoltarsi, per raccontare e raccontarsi di storie di erranza ma anche di restanza. Ad oggi sono circa un centinaio i paesi e le frazioni leccesi in “custodia socialenella Scatola, senza tralasciare alcune esperienze realizzate fuori dalla regione pugliese, come in Molise, Calabria e Basilicata, con la prospettiva futura di esportare le storie per condividerle con un pubblico più ampio e imparare dagli “altri”.

Le iniziative, libere e senza scopo di lucro, pongono infatti l’accento sul conoscere e sul far conoscere gli usi e costumi del territorio e mirano a stimolare il senso civico, come un approccio “critico” a un certo tipo di turismo, ad una “sana” alimentazione, ai “consumi culturali”, ecc.

Dopo il Covid-19, La Scatola di Latta, prima luogo immaginato, poi luogo diffuso, è diventato un luogo fisico ed ufficialmente di associazione di promozione sociale. La Casa della Scatola è al civico 29 di via Ciro Menotti, a Botrugno; pensata per essere una vetrina del territorio ma anche e soprattutto uno spazio di incontro e condivisione: ci sarà una piccola libreria, i LibrinScatola, e poi immaginiamo esposizioni di opere degli artisti e degli artigiani locali, un luogo dove ci si possa conoscere e confrontare.

Fra le nostre iniziative possiamo annoverare: le “passeggiate civiculturali”, le visite ai cimiteri per “conoscere se stessi”, “la Poesia nelle piccole cose”, la rassegna itinerante “LibrInScatola”, gli aperitivi de “Le Tesi del Salento”, i viaggi sui treni locali con “Quante Storie per una littorina”, “Storie di ordinaria resilienza e straordinario amore”, “Storie di restanze e partenze dal Salento”, “Noi siamo paesaggio” e lo “Spaesario Salentino”.

Nel gennaio 2020, abbiamo lanciato “Daìmon A Scuola per Restare”, una rete nazionale di persone e realtà che “abitano civicamente i luoghi” con l’idea di promuovere “turismo civico” in Italia.

La stagione turistica salentina giunge al termine, con tutto il suo fragore e le consuete, inevitabili contraddizioni. Esiste, a tuo avviso, un modo rispettoso e sostenibile, per fruire dei luoghi?

Penso che:

I paesi son più belli, / quando li vai a trovare / senza appuntamenti, / una domenica mattina / mentre si fan la barba /o sono ai fornelli. / Una sera qualunque / quando sono in pigiama /e senza trucco.

Dopo i mesi di “chiusura” ho lanciato il “progetto di spaesamento” per gruppi di poche persone con l’inedito titolo di “Spaesario Salentino” (Lost in Salento). Non si tratta di una pratica turistica ma di una più profonda azione di conoscenza “critica” del nostro territorio rivolta in particolare ai viaggiatori (turisti “consapevoli”).

Se le passeggiate “comunitarie” della Scatola sono rivolte soprattutto ai nostri “abitanti” con lo Spaesario Salentino l’attenzione si sposta ai “forestieri” e ad instaurare un rapporto più “intimo” fra luoghi e persone.

Con lo “Spaesario Salentino” il viaggiatore proverà a comporre il suo “abbecedario sentimentale dei luoghi” fra le pieghe, i vicoli, i racconti, i suoni e i profumi del territorio leccese. Durante il cammino potrà apprendere dai luoghi e dalle persone che incontrerà senza l’utilizzo di mappe o guide. Attrezzatura di viaggio ammessa: taccuino, libri, strumenti musicali e macchina fotografica. La durata dei percorsi varierà in base al vostro umore, tempo e fato.

Quali sono i prossimi appuntamenti? Come si può entrare in contatto con voi?

Per Sabato 18 settembre stiamo organizzando nel pomeriggio una passeggiata nel territorio “sacro e rurale” di Barbarano e Leuca Piccola per il terzo incontro della rassegna “Noi Siamo Paesaggio”. Stiamo promuovendo diversi incontri nel capo di Leuca (a Sud del Sud dei Santi) coinvolgendo medici, psicoterapeuti, contadini, artigiani, nutrizionisti, fotografi, architetti, antropologi, storici, contadini, artisti per indagare il paesaggio interiore (mindscape) e il paesaggio esteriore (landscape).

Lo storico Rossano Pazzagli scrive: “Siamo in grado di guardare molto e non abbiamo visto niente”. Quindi l’impegno è educarsi ed esercitarsi a vedere “l’essenziale” e recuperare “la lingua della terra”.

Per chi volesse ulteriori informazioni:

www.scatoladilatta.it/

www.instagram.com/lascatoladilatta/

www.facebook.com/apslascatoladilatta/

scatoladilatta2014@gmail.com 

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