La Basilicata è la Regione delle chiacchiere

Adesso è la volta del Piano di gestione dei rifiuti: uno scandalo

Il Piano Regionale per la gestione dei rifiuti è stato approvato il 30 dicembre 2016, il piano d’ambito dell’Egrib che avrebbe dovuto attuare le linee di quel piano risale al 2018. Quindi quel Piano non è stato attuato o adottato con un Piano d’ambito. Adesso la regione ha “avviata la procedura per l’aggiornamento” di un Piano mai realizzato. Certo, sono passati 5 anni e i dati di analisi sono vecchi, sicuramente quelli vanno aggiornati.

È incredibile come in questa regione, quando bisogna attuare provvedimenti necessari, fondamentali per la vita pubblica e per le tasche dei cittadini, c’è sempre un motivo per “rinviare”, “aggiornare”, “rendere compatibile”. La lentezza è nelle stesse locuzioni, provate a ripetere lentamente: “avviata la procedura per l’aggiornamento”. Non l’aggiornamento, la “procedura avviata” che diventa una grande notizia per la Giunta Regionale, tanto da diffondere un comunicato stampa.

“Una revisione – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa –necessaria per evitare procedure di infrazione e accedere senza particolari ostacoli normativi ai fondi rinvenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che in tema di rifiuti e discariche prevede investimenti per la realizzazione di nuovi impianti quantificati in 1,5 miliardi di euro e una specifica linea di investimento dedicata a progetti faro” di economia circolare”. (…) Per l’aggiornamento e l’adeguamento del Piano sarà individuato un gruppo di lavoro con competenze ed attività specifiche”

Adesso che si fa, si corre perché arrivano i soldi? Ma quelli c’erano anche prima: fondi, sovvenzioni, finanziamenti. E chi ci metteranno nel gruppo di lavoro anche i gestori delle discariche? Se quelli di prima non sono stati capaci di realizzare un Piano scritto sulla carta, quelli di dopo non hanno fatto nulla per rimediare. Ed è evidente che non è un problema di soldi, anche se adesso ne arriveranno in gran quantità e ci sarà la corsa a spenderli chissà come e chissà per chi. L’annuncio dell’assessore all’Ambiente ha tutta l’aria di un proclama propagandistico che prova a giustificare i ritardi e a prendere ulteriore tempo. Intanto i signori delle discariche fanno profitti, i cittadini pagano balzelli esagerati, mentre l’ambiente soffre. “Faro di economia circolare”, un corno.

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