Agricoltura, rincari costi materie prime: Cia propone un tavolo verde

Incremento dei costi erode alla base gran parte della redditività delle aziende

La Cia-Agricoltori di Potenza e Matera, facendosi interprete del forte disagio degli agricoltori lucani per il continuo rincaro dei costi delle materie prime che espone le aziende ad affrontare ulteriori difficoltà economiche, sollecita la convocazione del Tavolo Verde oltre a provvedimenti nazionali. E’ la posizione emersa a seguito di incontri delle Giunte confederali di Cia Agricoltori Pz e Mt che ha predisposto un fitto calendario di iniziative a partire da incontri territoriali sulle opportunità contenute nel Pnrr, con un’iniziativa indetta per l’11 novembre prossimo sulle risultanze dell’annata agraria 2020-2021 e le prospettive per il settore agricolo lucano dal Pnrr.

Siamo fortemente preoccupati per le perdite complessive che i produttori dovranno fronteggiare e riteniamo urgente e necessario – sottolinea una nota della Cia-Agricoltori – un intervento utile a mitigare l’alterazione dei mercati, per garantire un ripristino dell’equilibrio sui costi delle materie prime. Con il Tavolo Verde intendiamo sollevare la necessità di intervenire per riequilibrare i prezzi e calmierare una speculazione che si riversa sul consumatore finale, indebolendo di fatto lo sforzo delle organizzazioni agricole di rilanciare i consumi e i prodotti agroalimentari di prossimità. Bisogna impedire che i costi aumentino a dismisura per i produttori e intervenire per frenare gli aumenti dei prodotti finiti. Per questo chiediamo un confronto immediato e risolutivo.

Per la Cia i costi di produzione sono diventati insostenibili e i prezzi delle materie prime alle stelle con aumenti dal 25% al 50%. Si tratta di un incremento dei costi che, purtroppo, erode alla base gran parte della redditività sia per le aziende zootecniche, che in questo momento sono le più penalizzate, sia per imprese agricole più in generale. Il prezzo del gasolio è in costante crescita mentre i rincari arrivano proprio nel momento dell’anno in cui gli agricoltori si preparano ad avviare le attività di trasformazione delle olive e la vendemmia, ma colpiscono orizzontalmente tutti i settori, compreso quello ortofrutticolo. Per Cia occorre un intervento urgente del Governo al fine di ridurre concretamente l’impatto dei rincari sui costi di produzione del settore. Non possiamo permettere che la spesa ulteriore per l’energia sia caricata sulle spalle di chi è chiamato già a fare i conti con dinamiche di mercato severe e con eventi climatici avversi.

“Un’emergenza dovuta all’aumento dei prezzi delle materie prime, quali: le sementi, il concime, il ferro e tutto ciò che serve per costruire le serre divenute oramai indispensabili a causa dei cambiamenti climatici che si manifestano con grandinate, alte temperature ed escursioni termiche in generale” spiegano gli agricoltori.

“A questo si aggiungono – sottolineano – l’aumento del costo dell’elettricità e del carburante, nonchè il fatto che le medie e piccole imprese si sono trovate ad affrontare tutti quei pagamenti di tasse e finanziamenti bloccati nei mesi scorsi a causa del Covid senza poter contare su una ulteriore moratoria da parte del Governo. Tutto questo mentre il prezzo del latte alla stalla e dei prodotti sui campi non registra alcun aumento. La proposta della CIA è quella di adottare il sistema indicizzazione cioè adeguare i prezzi delle materie prime in ragione degli aumenti dei mezzi tecnici per produrli come già sperimentato e attuato in altre parti del Paese, da ultimo nella vicina Puglia dove CIA ha sottoscritto nelle scorse settimane un importante accordo con l’industria lattiero-caseario di trasformazione