Il mondo in soccorso dell’Afghanistan per scongiurare la crisi umanitaria

Al centro del G20 straordinario le condizioni di povertà in cui è precipitato il popolo afghano con il ritorno dei talebani

In Afghanistan un milione di bambini rischia la morte se la comunità internazionale non interviene per affrontare la grave crisi umanitaria in cui sta scivolando il Paese dopo la presa dei talebani. Secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione mondiale dell’alimentazione (Who), il 95% delle famiglie afghane non si nutre a sufficienza. E’ da questo dato che bisogna partire per analizzare quanto emerso dal G20 sull’Afghanistan, ospitato dall’Italia, e svoltosi in modalità on line, ieri 12 ottobre. All’incontro il presidente russo Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping non hanno partecipato, mentre Pakistan e Iran non sono stati invitati.

I leader hanno discusso degli aiuti umanitari ai cittadini afghani e di come fornire loro un’uscita sicura dal Paese. Una situazione umanitaria e finanziaria già precaria potrebbe diventare catastrofica con l’arrivo dell’inverno e su questo i leader del G20 hanno concordato di lavorare insieme per aiutare il popolo afghano senza che il governo talebano venga riconosciuto. Inoltre, alcuni membri del G20, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, India, Arabia Saudita, America Latina e Unione Europea, hanno posto l’accento su come combattere il terrorismo e viaggiare in sicurezza in Afghanistan.

Il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, ha ribadito che le preoccupazioni per una catastrofe umanitaria in Afghanistan sono aumentate notevolmente da quando i talebani sono tornati al potere e sottolineato che sarebbe difficile aiutare la popolazione evitando il contatto con i talebani. Per questo- secondo Draghi- sarebbero necessarie trattative con i talebani per poter distribuire gli aiuti ma- ha rimarcato- questo non significherebbe affatto un riconoscimento politico nei confronti degli estremisti islamici.

Per il momento-come richiesto anche dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, gli aiuti umanitari promessi all’Afghanistan saranno distribuiti attraverso le organizzazioni internazionali, senza l’intervento dei talebani, direttamente ai cittadini afghani. Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel ha affermato che il suo Paese non è pronto a riconoscere il governo talebano, che non rappresenta tutti i cittadini. Tuttavia- ha evidenziato Merkel- stare a guardare 40 milioni di persone precipitare nel caos perché l’elettricità non può essere fornita e non esiste un sistema finanziario, questo non può e non dovrebbe essere l’obiettivo della comunità internazionale”.

L’Unione europea (UE) -come annunciato dalla presidente Ursula von der Leyen- fornirà un pacchetto di salvataggio pari a miliardo di euro all’Afghanistan: “il popolo afghano non deve pagare il prezzo delle azioni dei talebani. Faremo del nostro meglio per prevenire il crollo del sistema economico e sociale del Paese”.

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Un momento dell’incontro G20

Afghanistan