Invito ai portavoce del M5S: “faccia a faccia con l’opinione pubblica”

Il nostro giornale lancia oggi la prima proposta di intervista collettiva agli esponenti politici lucani, si parte dal Movimento di Grillo e Conte

Oggi forse è il caso di chiedersi che fine abbia fatto la potenzialità “eversiva” del Movimento Cinque Stelle e perché si sarebbe consumata. Bisognerebbe chiedersi che fine abbia fatto il consenso popolare e perché gran parte del Movimento è finito per omologarsi all’interno delle logiche politiche tradizionali. La sconfitta della Raggi a Roma, il ridimensionamento dei gruppi parlamentari, il ritiro nell’astensionismo di buona parte degli ex elettori, l’inesistenza di animazione politica nei territori, l’appoggio al governo Draghi, sono fatti che dovrebbero far riflettere tutti, in particolare i portavoce. Il M5S è ormai diventato una variante interna dello stesso blocco oligarchico che voleva contestare? Tutto questo sarebbe accaduto per la mancanza di una solida cornice culturale, di uno schema teorico all’altezza delle sfide e quindi per causa di una cultura politica fragile?

Quanto hanno pesato, specie in Basilicata, i vuoti di politica, di animazione territoriale, di dibattito sul territorio tra un’elezione e l’altra? C’è stata una gestione “privatistica”, isolata, autoreferenziale del ruolo dei portavoce nelle istituzioni e nel territorio?  Quanto ha pesato l’inconsistenza dello spessore culturale di molti attivisti? Quanto ha pesato il rifiuto di formare una classe dirigente o, per lo meno, una cittadinanza consapevole e politicamente attrezzata?

“Il Movimento è stato un viatico anche di forze autonome che già esistevano di per sé nel mondo intellettuale e che non erano state valorizzate dal sistema politico. Queste personalità di intellettuali, dell’attivismo civico e ambientalista, sono state troppo esterne al Movimento e non hanno inciso fino in fondo sull’elaborazione politica, anche perché spesso venivano allontanate o ostacolate.” Sarà vero?

Questi ed altri potrebbe essere i quesiti su cui affrontare una discussione pubblica, aperta, sullo stato dell’arte della prospettiva di un Movimento che ormai appare in decadenza sotto il profilo originario e comunque “costretto a rifluire rapidamente nell’agenda unica del sistema politico attuale”.

Tuttavia, la domanda centrale dovrebbe essere: che fare? Una domanda che non va posta sul tavolo virtuale delle chat riservate, ma lanciata nella piazza pubblica della critica aperta.

Noi proponiamo un’intervista collettiva a tutti i portavoce lucani del Movimento eletti in parlamento e in consiglio regionale, aperta ai cittadini che vorranno partecipare. Aspettiamo l’adesione entro il mese di dicembre per concordare i dettagli. L’invito sarà rivolto anche a Giuseppe Conte. Nei mesi successivi, tra febbraio e marzo proporremo la stessa iniziativa ai consiglieri regionali del centro sinistra e a quelli della maggioranza di centro-destra, con domande naturalmente diverse.

Per adesione e ulteriori chiarimenti, gli esponenti politici possono scrivere a redazione@basilicata24.it oppure telefonare al numero 0971 445309