Le donne afghane annientate dai talebani

Il racconto di una giornalista che è riuscita a lasciare il Paese: lavoro e diritti negati, ora devono fare i conti con povertà e fame

Lavoro e studio negati, fame e povertà. Quello che si prospetta per le donne afghane è un futuro in cui il passato torna prepotente facendole sprofondare nuovamente nell’oscurità più totale. Il ritorno dei talebani ha cancellato gli ultimi vent’anni in cui, dopo guerre e restrizioni, le cittadine afghane avevano cominciato a fare progressi in diversi settori, in particolare nell’istruzione. Oggi, ancora una volta, sono annientate da un regime che le considera una sorta di schiave: le donne devono stare a casa a prendersi cura del marito e dei figli, cucinare per loro, lavarsi per loro ed essere una “macchina del sesso”. Oltre a privare le donne del diritto al lavoro e allo studio, hanno anche impedito loro di indossare abiti colorati, scarpe col tacco e persino di utilizzare lo smartphone.

Con l’arrivo dei talebani il progresso delle donne è stato oscurato, e con esso la storia degli ultimi vent’anni. I diritti conquistati in ​​vari settori, durante l’ex governo afghano, come gestire piccole e grandi imprese e studiare nelle università, ora sono soltanto un ricordo. Oggi, con le rigide regole “islamiche”, le donne devono smettere di lavorare. Chiuse, per loro, le porte di scuole e università. I leader talebani le hanno estromesse dal governo e dai dipartimenti di stato. Sotto la minaccia degli studenti coranici la maggior parte delle donne ha dovuto chiudere la propria attività commerciale, e il ristretto numero che per vivere è costretto a continuare deve affidare la propria attività agli uomini.

Tuttavia le donne del 2021, in Afghanistan, non sono più quelle di vent’anni fa: non solo conoscono i talebani e la loro ideologia, ma ricordano bene ciò che questo regime ha fatto loro in passato. Ecco perché alcune hanno lasciato il Paese e altre, al momento sono costrette a mettere a rischio la propria vita, aspettando un’opportunità per andarsene. I talebani sono terroristi che, all’inizio, hanno mentito sostenendo di non essere i talebani di vent’anni fa. Hanno assicurato che le donne avrebbero potuto lavorare e studiare ma contrariamente a quanto dicono, non hanno cambiato affatto la loro ideologia. E non appena hanno preso il governo del Paese hanno mostrato il loro vero volto.

Senza diritti, a combattere povertà e fame che assillano sempre più le donne afghane: le lavoratrici devono fare i conti con una grave recessione economica. Molti padri e madri di famiglia che hanno perso il lavoro con l’arrivo dei talebani stanno morendo di fame e subendo violenze.

Il regime talebano non risparmia le tante giornaliste che nel governo precedente lavoravano con passione per fornire un’informazione tempestiva e dettagliata. Per motivi di sicurezza, la maggior parte di loro è stata costretta a lasciare la propria patria mentre quelle rimaste devono accettare le condizioni dettate dai talebani  e restare nelle loro case a vivere come prigioniere. Qui il testo originale in lingua inglese. 

Nelle foto, donne afghane per strada a Kabul

Donne Afghane (credits: Inan)
Donne Afghane (credits: Inan)