“Premio Basilicata” 2021: una domanda agli organizzatori

È opportuno che nelle giurie ci siano docenti che assegnano premi ai propri collaboratori?

La giuria della sezione di Saggistica storica ed Economia politica, riunitasi il 5 ottobre 2021 a Potenza nella sede del Centro Studi Internazionali Emilio Colombo, ha decretato i vincitori della Cinquantesima edizione del “Premio Basilicata”.

Il Premio di Saggistica storica lucana è stato assegnato ex aequo a una collaboratrice della Cattedra di Storia Contemporanea dell’Unibas, il cui titolare sarebbe stato uno dei giudici che ha assegnato il premio. L’altra vincitrice collaborerebbe nello stesso dipartimento Unibas. Probabilmente il professore giudice – almeno crediamo – si sarà astenuto dall’assegnare il proprio voto alle sue collaboratrici. Tuttavia, sarebbe piuttosto stravagante questa circostanza che emergerebbe da uno stralcio autobiografico scritto da una delle due vincitrici nel 2019: “collaboro con la cattedra di Storia Contemporanea dell’Università degli Studi della Basilicata…Un’altra novità riguarda l’ateneo lucano, entra a far parte della giuria della Saggistica storica…storico e docente nell’Università degli Studi della Basilicata.” Se quanto scrive una delle vincitrici del premio saggistica storica lucana è vero, abbiamo il dovere di fare una domanda agli organizzatori del Premio: è opportuno che nelle giurie ci siano docenti che assegnano premi a collaboratori delle loro università o, come in questo caso, a collaboratrici delle loro cattedre? (Per dovere di cronaca, quello stralcio autobiografico è stato modificato un paio d’ore prima della pubblicazione di questo articolo).

Magari il professore non era nella giuria della saggistica storica lucana, ma in quella della saggistica storica nazionale. Questa possibile circostanza, non scioglie tutti i dubbi circa l’opportunità della coincidenza.

Non sappiamo come funziona il meccanismo di voto, né sappiamo se in tali circostanze il presunto conflitto di interesse venga risolto con un’astensione dal giudizio. E neanche siamo riusciti a trovare riscontri – certo per nostra incapacità- circa la composizione delle giurie. La decisione di non rendere noti i nomi dei giudici prima dell’assegnazione del premio, è corretta e condivisibile, ma non ci sembra sia stata questa la scelta con il bando 2020. Tuttavia, assegnato il premio sarebbe interessante e anche corretto far conoscere all’opinione pubblica i nomi dei giudici. Sul sito istituzionale del Premio, non abbiamo trovato nulla, magari c’è un link, una finestra con quelle informazioni, ma – ripeto – probabilmente siamo noi a non vedere. Provateci voi.

Sarebbe corretto rispondere alla nostra domanda, anche perché molti dei concorrenti al Premio, almeno quelli della saggistica storica lucana – degli altri non sappiamo – pare vengano chiamati personalmente e invitati a presentare i loro lavori. Quegli autori hanno il diritto di nutrire un minimo di speranza. Nulla da dire sul valore delle opere premiate e dei loro autori, ci mancherebbe. Non siamo esperti di saggistica storica. Anzi, leggeremo volentieri quei libri.