Nucleare: 18 anni, l’esperienza della protesta di Scanzano non è stata dispersa

Ora ritorna l’incubo. La Sogin ha avviato un percorso che coinvolge tutto il territorio nazionale e nuovamente anche il territorio della Basilicata e quello pugliese

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Sono trascorsi 18 anni dalle 15 giornate di protesta civile di Scanzano tenute tra il 13 e 27 novembre. Momenti indelebili e ancora vivi che ci ricordano la determinazione con cui il popolo lucano riuscì a custodire la sua Madre Terra contro l’ipotesi del 2003 di realizzare una discarica di scorie nucleari. Nella notte di Nassyria il Governo adoperò i poteri di urgenza ed emergenza con un decreto legge per imporre una decisione senza alcun confronto con gli interessi territoriali. Dopo 18 anni possiamo riconfermare le ragioni che guidarono alla vittoria. Il Governo ci aveva mentito. Aveva sostenuto false motivazioni per distruggere la nostra cultura, la nostra economia e realizzare a Terzo Cavone in Scanzano J.co una struttura, quella del deposito definitivo per il confinamento dell’alta attività dei rifiuti radioattivi, che ancora ad oggi in nessuna parte del mondo esiste. Un problema irrisolto che ostacola il rilancio della produzione nucleare nel pianeta, in questo periodo sostenuto nuovamente da alcune parti politiche nonostante gli esiti di 2 referendum.

Ora dopo 18 anni della protesta, ritorna l’incubo. La Sogin ha avviato un percorso che coinvolge tutto il territorio nazionale e nuovamente anche il territorio della Basilicata e quello Pugliese. Alcuni scenari potrebbero addirittura allargarsi anche al territorio del Comune di Scanzano J.o (MT), dove gli interessi per la miniera di salgemma rimangono elevati. A dicembre la Sogin consegnerà al Governo le valutazioni raccolte nel processo di ascolto dei territori. Entro gennaio del prossimo anno il Governo potrebbe individuare le aree idonee. Temiamo che tra queste vengano confermate anche quelle della Basilicata e della Puglia nonostante le numerose iniziative di contro informazione che come volontari di ScanZiamo le Scorie abbiamo tenuto in questi anni e le osservazioni scientifiche che sono state presentate e nel quale sono contenute le motivazioni che confermano questi territori non idonei alla discarica dei rifiuti nucleari.

Consapevoli che il pericolo delle scorie nucleari sarebbe ritornato, in questi 18 anni i volontari Antinuclearisti non si sono mai distratti. A loro vanno i migliori auguri per non aver disperso quella esperienza di partecipazione pacifica e popolare che oggi ha raggiunto la maturità.

ScanZiamo le Scorie

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