Potenza e Matera lontane da gestione urbana di qualità: nessun passo in avanti nell’ambiente

I dati e le analisi nel nuovo rapporto di Legambiente sui due capoluoghi lucani

Una situazione stagnante. E’ questa l’immagine che emerge in Basilicata dal rapporto Ecosistema Urbano 2021 di Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore sulle performance ambientali dei 105 capoluoghi di provincia italiani riferite ai dati del 2020. Insomma, nessun passo in aventi significativo nella qualità ambientale dei due capoluoghi a parte l’eccezione positiva dell’avvio della raccolta differenziata a Matera. Infatti, sia Potenza che Matera migliorano ma solo di poco nel punteggio complessivo e nella collocazione nella classifica generale rispetto al Rapporto 2020. In particolare Potenza si colloca al 70° posto (nel 2020 era al 75° posto ma nel 2019 era al 50°). Matera invece risale all’89° posto (nel 2020 era in 94a posizione e nel 2019 era 93a). Il punteggio complessivo è al di sotto della media italiana (53.05%) sia per Potenza (48.31%) che per Matera (42.17%). Tale punteggio, calcolato in centesimi, viene assegnato sulla base dei risultati qualitativi ottenuti nei 18 indicatori conside­rati da Ecosistema Urbano che coprono sei principali aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.

Complessivamente continuano a persistere perenni questioni urbane non risolte (a Potenza soprattutto le problematiche del settore trasporti e mobilità, ma anche sulla gestione idrica, a Matera dati molto negativi emergono anche qui sulla dispersione della rete idrica e consumo di suolo) ma è soprattutto la carenza di modelli di gestione urbana di qualità che emerge con evidenza.

Analizzando nello specifico i parametri presi in esame, nel settore rifiuti emergono dati positivi in relazione alla produzione pro-capite con la buona performance di Matera (438 kg/abitante anno) e quella ottima di Potenza (390 kg/abitante anno) mentre per quanto riguarda la raccolta differenziata bisogna sottolineare il passo in avanti di Matera che nel 2020 ha avviato un reale sistema di raccolta differenziata spinta dei rifiuti con un risultato ufficiale al 2020 del 34.4% (ma sicuramente in netta crescita nel corso del 2021), mentre il dato relativo a Potenza (62.8%) registra la situazione di stallo del capoluogo che ormai da diversi anni non migliora le sue performances sulla raccolta differenziata non riuscendo nemmeno a superare il target normativo del 65%.

Per quanto riguarda la gestione idrica i due capoluoghi presentano una elevata percentuale di popolazione residente servita da rete fognaria delle acque reflue urbane (entrambe le città vicine al 100%) mentre pessimo è il dato sulla dispersione della rete della rete idrica in entrambi i capoluoghi dove ben oltre la metà dell’acqua immessa nelle condutture viene dispersa con Potenza in particolare che peggiora fortemente il dato rispetto allo scorso anno (la percentuale di acqua dispersa era il 38%, quest’anno è il 62%). Discreta la posizione per i consumi idrici domestici, inferiori al consumo medio nazionale sia a Potenza che a Matera entrambe al di sotto dei 140 litri/abitante giorno)

Nel sistema dei trasporti urbano e della mobilità cittadina Potenza persiste nella sua poco invidiabile performance relativa all’altissimo tasso di motorizzazione pari a 77 auto ogni 100 abitanti (che continua ad essere tra i peggiori in Italia), mentre Matera va un po’ meglio con 65 auto ogni 100 abitanti, dato che è comunque ben sopra la media nazionale. In entrambi i casi il dato è in linea se non peggiore a quello dello scorso anno.

In peggioramento anche il dato sull’ offerta del trasporto pubblico che sconta l’effetto pandemia, ma che comunque si colloca sotto il dato nazionale per entrambe le città (Matera 22 km percorsi dalle vetture per abitante per anno, Potenza 18 km). Matera come lo scorso anno presenta una posizione buona nella classifica relativa ai passeggeri del trasporto pubblico (60 viaggi/abitante/anno sul trasporto pubblico), mentre Potenza è nelle posizione basse di classifica con 20 viaggi/abitante/anno sul trasporto pubblico.

A Potenza ci sono meno incidenti stradali rispetto a Matera (a Potenza 4,2 incidenti stradali gravi ogni 1000 abitanti, Matera 5,4 incidenti stradali gravi ogni 1000 abitanti, dati stabili rispetto allo scorso anno). Le piste ciclabili e le isole pedonali presentano numeri irrisori o quasi per entrambe le città e senza segnali di crescita.

Per quanto riguarda la qualità dell’aria (biossido di azoto, polveri sottili e ozono), va sottolineato come elemento fortemente negativo la ormai consueta indisponibilità o carenza di informazioni (e questo influisce negativamente sulla classifica complessiva). In particolare Matera non fornisce alcun dato di qualità dell’aria mentre per Potenza è disponibile solo il dato relativo all’ozono (che risulta per l’anno di riferimento 2020 inferiore alla soglia di protezione della salute umana con 11 giorni annui di superamento del limite giornaliero di concentrazione di 120 microgrammi/metro cubo, dove 25 giorni è definita come soglia massima) e quello relativo al PM10. In relazione a quest’ultimo parametro a Potenza la media dei valori medi annuali di PM10 è pari a 20.5 microgrammi al metro cubo che è un dato leggermente superiore al valore obiettivo per la salute indicato dall’OMS. Nessun dato fornito sulle concentrazioni biossido d’azoto.

I dati su diffusione di solare termico e fotovoltaico su edifici pubblici delle due città mostrano performance insufficienti con Matera che presenta un dato pari a meno di 5kw per abitante poco sopra la media nazionale mentre Potenza è molto più dietro (meno di 2kw per abitante), ma in entrambe le città i dati sono statici o addirittura inferiori allo scorso anno a Potenza.

Per quanto riguarda il parametro relativo all’uso efficiente del suolo che, sulla base delle elaborazioni di ISPRA, considera il trend di consumo di suolo e il livello di urbanizzazione in relazione ai residenti, i dati sono negativi sia per Potenza che, soprattutto per Matera, che non solo è collocata molto in basso nella relativa classifica, ma presenta un punteggio peggiorato rispetto all’anno precedente.

Infine per quanto riguarda il verde urbano espresso in metri quadrati/abitante, il dato fornito è molto positivo per entrambe le città (Potenza con oltre 150 m2 per abitante di verde urbano e Matera, addirittura, poco sotto 1000 metri quadrati ad abitante). Nel caso di Potenza però si tratta spesso di verde disponibile ma non sempre fruibile, mentre a Matera il dato risulta “gonfiato” per l’inclusione tra le aree verdi urbane delle aree del Parco delle Chiese rupestri.

Altro dato importante è quello relativo al numero di alberi per abitante della città di Potenza con 1 albero per 100 abitanti in aree di proprietà pubblica, il valore più basso tra tutte le città che hanno fornito informazioni su questo parametro tra le quali non c’è Matera.

“Ecosistema Urbano fotografa una Regione in buona misura ferma, che torna addirittura indietro su alcuni indicatori ambientali: già nello scenario pre-pandemico, il rapporto descriveva due capoluoghi che faticavano a decollare nelle politiche di sostenibilità. Il periodo pandemico, al netto di alcuni miglioramenti, ha complicato le cose – dichiara il presidente di Legambiente Basilicata, Antonio Lanorte. Ora, però, nell’ambito del PNRR si apre una possibilità per invertire la rotta: sono i bandi pubblicati dai ministeri per l’assegnazione di risorse da destinare alla differenziata e alla costruzione di impianti di riciclo, alla nuova mobilità, alla forestazione urbana, al ciclo integrato delle acque, alle fonti di energia rinnovabile. Essenziale sarà la capacità degli uffici tecnici delle città di sottoporre progetti adeguati che rispettino i criteri ambientali stringenti imposti dall’UE, ma anche un loro affiancamento da parte di strutture tecniche pubbliche centrali, per sopperire alla carenza cronica di personale e competenze delle amministrazioni locali”.