Prefetto di Potenza: “Privilegio lavorare da lucano tra i lucani, nella mia terra d’origine”

Il messaggio di insediamento di Michele Campanaro che sostituisce Annunziato Vardè

Riceviamo e pubblichiamo di seguito il messaggio del nuovo Prefetto di Potenza, Michele Campanaro che si è insediato oggi, 6 novembre.

“Assumo oggi, profondamente onorato, le funzioni di Prefetto della provincia di Potenza, capoluogo di una regione di antica civiltà, nella piena consapevolezza dell’impegno cui sono chiamato e che assolverò con spirito di servizio allo Stato e nell’interesse di tutti i cittadini di questa Comunità, così ricca di storia, di nobili tradizioni e di bellezze naturali, di grande operosità e di elevato senso civico.

Ho accolto con entusiasmo e orgoglio l’opportunità concessami di svolgere il mio incarico in questa provincia perché considero un grande privilegio lavorare, da lucano tra i lucani, nelle mie terre di origine. “Lucani si nasce e si resta” diceva, non a caso, un nostro grande intellettuale e poeta, Leonardo Sinisgalli.

Cercherò, innanzitutto, di cogliere la sfida di rinascita che la crisi pandemica ci ha messo di fronte. Ha generato morte, in particolare per la generazione di chi ha sempre trasmesso le nostre tradizioni, e conseguenze gravose per alcune fasce della popolazione, accentuando molte disparità. In questo lungo e doloroso periodo mi sono profondamente convinto che solo uniti si possa vincere una volta per tutte.

Per questo auspico che possa sempre prevalere, tra i diversi livelli istituzionali e territoriali che formano la nostra Repubblica, quella fondamentale coesione e prossimità ai bisogni dei cittadini che è scolpita nella nostra Costituzione. Le varie componenti della società potentina troveranno in me un convinto sostenitore di qualsiasi iniziativa tesa ad andare incontro ai bisogni della collettività, soprattutto delle persone più deboli, per affermare quei valori di solidarietà e di giustizia che sono alla base di una società ordinata e prospera.

Oggi più di prima avvertiamo l’esigenza di sentirci e di riconoscerci come una comunità e vorrei, quindi, essere il garante del bisogno di unità, perché essere comunità, non solo territoriale ma anche di vita, vuol dire condividere valori, prospettive, diritti e doveri.

Nutro sentimenti di profonda fiducia per il futuro di questa terra, che ha saputo gestire con attenzione e intelligenza la crisi sanitaria.

Parlando di futuro, rivolgo un pensiero speciale ai giovani, in particolare agli studenti che molto hanno sofferto restando per lunghi mesi lontani dalla scuola e dai loro coetanei. Ci auguriamo tutti che possano finalmente ritrovare la serenità e la spensieratezza perdute, all’interno di un percorso culturale e sociale che può svolgersi, nella sua pienezza, solo con il confronto quotidiano nelle aule.

Nonostante io sia nato e cresciuto in terra lucana, mi pongo nei confronti di questa nuova e importante esperienza come se fossi davanti ad un libro ancora da scrivere, con una gran voglia di conoscere e approfondire, con lo spirito di chi è pronto ad ascoltare tutti coloro che rappresentano legittime istanze del territorio e, soprattutto, con l’intenzione di adottare scelte quanto più condivise.

Sono cosciente delle potenzialità espresse ed inespresse di questa realtà e vorrei coinvolgere tutti i livelli istituzionali e civici, superando la linea d’ombra di questi ultimi anni di crisi economica e sociale e partendo da qual senso di convivenza solidale ed etica delle responsabilità, da sempre posti a fondamento dello sviluppo e della crescita di questa provincia.

Con questo spirito e, consentitemelo, con una grande emozione rivolgo un caloroso saluto ai cittadini di questa provincia, ai parlamentari, alle autorità regionali e provinciali, ai sindaci e agli amministratori locali, alle autorità civili e religiose, alle magistrature di ogni ordine, alle organizzazioni datoriali e sindacali, all’associazionismo e alle organizzazioni di volontariato della provincia, al mondo della scuola e dell’informazione.

Un pensiero di particolare vicinanza desidero rivolgere alle donne e agli uomini delle forze armate, delle forze di polizia e dei vigili del fuoco che, con impagabile impegno, svolgono quotidianamente un’encomiabile opera a presidio delle istituzioni e per la sicurezza e la libertà dei cittadini.

Il mio impegno sarà massimo nel mantenere un elevato livello di contrasto al crimine, organizzato e non, e sosterrò ogni necessaria azione di prevenzione per impedire che fenomeni degenerativi minino la coesione sociale. Le forze dell’ordine e la magistratura possono essere certe di avermi sempre al loro fianco, specie in questo momento storico in cui, con i flussi finanziari movimentati  per uscire dalla crisi pandemica, aumenta il rischio di infiltrazione della criminalità e delle mafie nella vita sociale ed economica di molti territori e, quindi, anche di quello della provincia di Potenza.

Nel rispetto del ruolo istituzionale di ognuno è mio intendimento garantire legalità e sicurezza ai cittadini, assicurare legittimità ed efficienza all’azione amministrativa, cercando sempre di favorire lo spirito di leale collaborazione tra istituzioni statali e autonomie locali, attraverso costanti iniziative di dialogo e collaborazione.

Alle associazioni degli imprenditori, alle organizzazioni sindacali, a tutto il mondo del lavoro e del volontariato, così sensibilmente attivi in questo territorio, assicuro tutto il mio personale e motivato impegno per favorire, nel rispetto delle reciproche posizioni, il perseguimento di soluzioni condivise.

Da ultimo, tengo a ricordare che la Città di Potenza, oltre che medaglia d’oro al merito civile, è stata insignita nel 1898 della medaglia d’oro come benemerita del Risorgimento nazionale. Come ebbe a sottolineare il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e, più di recente, come è tornato a ripetere anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, vi è continuità fra gli ideali del Risorgimento e la Costituzione repubblicana, che l’Italia si è data dopo avere riconquistato la libertà con la Resistenza. Per questo chiudo questo mio saluto rivolgendo un augurio a tutti i giovani di questa provincia: continuate a sognare e a guardare lontano, come hanno fatto gli eroi del nostro Risorgimento.

Michele Campanaro