Pnrr, asili nido e le chiacchiere a vanvera

La Basilicata ha un problema serio: si chiama programmazione

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Ci risiamo, anche con il Pnrr si punta alla produzione di fiaschi senza il vino. Milioni di euro, a cui anche la Basilicata potrà attingere, per la costruzione di asili nido. Sia chiaro, costruzione. Prendi i finanziamenti, affidi il progetto, nasce la struttura e dentro chi ci metti? Niente. Perché il problema degli asili nido in Basilicata è la gestione. Chi paga gli educatori e tutto il personale occorrente per farli funzionare? In Basilicata si pretende di far funzionare un nido con 400 euro al mese per bambino, quando la media nazionale è di oltre 700 euro. Il nodo è nelle risorse per la gestione. Costruiamo dieci nuovi asili e poi chi ci mette le risorse per farli funzionare? La solita politica dei contenitori senza contenuti.

In Basilicata in particolare il discorso è molto complesso, ma qualcuno lo semplifica. Nei piccoli e piccolissimi comuni dove i bambini 0-3 anni si contano sulle dita di una mano o di due mani nel migliore dei casi, che si fa? Costruiamo nidi? Chi e come garantirà le risorse per tenerli aperti? Certo, a nessuno verrà in mente di edificare muri pur sapendo che non ci sono bambini. Ma quei pochi che ci sono hanno o no diritto al nido? E allora che si fa?

La verità è che non esiste una pianificazione seria dei servizi per l’infanzia che guardi al territorio alle sue conformazioni e alla sua demografia. Non esiste una programmazione capace di assumere soluzione flessibili e alternative compatibili con la realtà dei bambini e delle bambine in questa regione.

Siamo alle solite: prendo i soldi, faccio i muri, pago i progettisti, e poi chi s’è visto s’è visto. Quella del Pnrr è un’occasione, in questo caso, soltanto se a monte la Regione si attrezza con un piano dei servizi per l’infanzia degno di questo nome.

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