Covid, disagi e ritardi nelle procedure di vaccinazione ai bambini

Il Garante dell'infanzia e adolescenza scrive al presidente Bardi e all'assessore Leone

“Sono pervenute, allo scrivente,  diverse segnalazioni da parte di genitori di minori affetti da patologie gravi e da organismi che operano nel campo dell’assistenza, tra cui l’Associazione Maruzza Basilicata Onlus, che segnalano: Il notevole ritardo con il quale si sta procedendo alla vaccinazione per i bambini dai 5 ai 12 anni, contro il virus Sars cov2 nella nostra regione,  e che sta penalizzando, in particolare, i nostri bambini fragili, per cui si ritiene indispensabile prevedere, al momento della prenotazione sulla piattaforma regionale, una sorta di corsia preferenziale per i  minori con fragilità; da anni si registra una inaccettabile disparità di trattamento assistenziale nell’ambito della regione, tra la provincia di Potenza e di Matera  per l’attuazione delle linee guida, come più volte segnalato, nel corso di incontri istituzionali a diversi livelli.” Lo scrive il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Giuliano, in una lettera al presidente Bardi e all’assessore Leone.

Il garante aggiunge che “nelle scorse settimane, nel corso di un convegno pediatrico, tenutosi proprio a Matera, il Direttore della Pediatria dell’Ospedale San Carlo, dottor Sergio Manieri, ribadiva la necessità di porre fine a tale incongruenza: infatti, mentre nell’ asl di Potenza l’assistenza domiciliare viene garantita ai minori da una equipe organizzata, nella provincia di Matera la stessa non è strutturata, ma viene demandata alla buona volontà dei singoli”.

“Ad oggi, – conclude Giuliano – ad un decennio dall’avvio del “ progetto Bambino” per la realizzazione della rete regionale di cure palliative pediatriche, si registra un’ assoluta carenza, nella provincia di Matera, per quanto riguarda l’assistenza domiciliare di questi minori con patologia cronica grave,  che,  pertanto, anche per  terapie relativamente banali, devono soggiornare più giorni in ospedale, con relativo nocumento per la loro salute psicofisica ed inutile aggravio per la spesa sanitaria.”