Stellantis, Vincenzo: “Tutti su una linea e nessuno controlla distanziamenti, saremo tutti contagiati”

Secondo l’operaio dello stabilimento di Melfi, con la variante Omicron e con questi ritmi di lavoro, in fabbrica saranno tutti colpiti dal virus

“Al ritorno dalle festività, solo nella mia unità, un quinto dei lavoratori è rimasto a casa per Covid”, rivela Vincenzo (nome di fantasia) operaio della Stellantis di Melfi. “Ma soprattutto – aggiunge – l’ormai ’unica’ linea, continua a correre a 405 auto per turno, come prevede il mix produttivo; capita di andare fuori postazione e così è facile che operiamo uno addosso all’altro: nessuno controlla i distanziamenti”.

“La fortuna è che siamo quasi tutti vaccinati – prova a darsi coraggio l’operaio – sta di fatto che appena siamo rientrati dopo la pausa natalizia, in molti non li ho visti sulla linea. Poi ho scoperto che erano a casa perché risultati positivi al virus”. Nel frattempo la linea corre veloce a Melfi, e col nuovo mix produttivo, si sfornano 405 auto a turno tra 500, Compass e Renegade. “Siamo tutti sulla linea – osserva il lavoratore – per sostituire chi è rimasto a casa per Covid stiamo lavorando praticamente tutti”. Nel frattempo, però, oltre alla linea corre anche Omicron, cosicché la possibilità di contagiarsi “sono molto più alte che altrove”.

“Così ci contageremo tutti. Speriamo bene”. “Siamo abituati a lavorare – mette in chiaro – quindi ora che le 8 ore sono piene, noi del montaggio non ci lamentiamo e tiriamo dritto praticamente senza pause”. In quei pochi momenti in cui ci si ferma, però, inevitabile guardare accanto a sé. “Specie per chi opera alla ‘scocca delle auto’, è inevitabile che si entri almeno in due nelle auto; i tempi sono risicati e le distanze possono azzerarsi”. Ma anche se monti “solo gli sportelli, capita che qualcuno vada fuori postazione per la velocità a cui siamo sottoposti, quindi te lo ritrovi praticamente addosso”. A questi ritmi, secondo l’attento operaio, “è facile che in un mese saliranno i contagi sino a toccare quasi ciascuno di noi”.

“Solo mascherine chirurgiche e nessun addetto controlla le distanze” A indossare le mascherine fp2 solo chi ha avuto casi di positività in famiglia, come prescrivono le leggi attuali. “Per tutti gli altri – sottolinea l’operaio – si lavora con le chirurgiche, che ci fornisce l’azienda. E questo è un altro fattore che potrebbe aumentare i rischi di contagio”. Inoltre “non ci sono addetti a verificare il rispetto delle distanze. Anche perché sarebbe difficile visto che siamo tutti occupati sulla linea”. In base al suo racconto, quindi, sarà inevitabile che il numero di contagiati salirà nel mese in corso più che altrove. “Diciamo pure che in Basilicata saremo noi i primi, alla Stellantis, a sperimentare l’immunità di gregge. E questo davvero non so se sia un bene o un male”, sorride amaro. “Certo, la stragrande maggioranza di noi si è vaccinata, ma basterà?”. Ci lascia con questo interrogativo, l’operaio. Staremo a vedere. Sarà il tempo a confermare o smentire quanto da lui ipotizzato. Per ora la linea corre veloce, “le 8 ore di lavoro sono piene e c’è poco tempo per pensare”, conclude.