“La classe dirigente lucana, quella maschile ma non soltanto, si interroghi profondamente”

Russelli (Cgil) esprime solidarietà alla sindaca di Ruoti

La segretaria della Cgil Basilicata, Anna Russelli, in un nota commenta l’inchiesta che ha coinvolto il comune di Ruoti.

“La vicenda riportata dai mass media, che riguarda l’inchiesta sul sistema di malaffare al Comune di Ruoti, delinea non soltanto un inquietante sistema di corruzione e di connivenze, ma evidenzia anche la situazione terribile in cui, a lungo tempo, la sindaca Anna Maria Scalise si è trovata a vivere per aver avuto la sola “colpa” di volersi sottrarre a detti meccanismi.

Una devastante macchina del fango che funziona in maniera particolarmente efficace quando l’obiettivo è una donna. Una cultura, quella che emerge dalle intercettazioni riportate e dai fatti descritti, che molte donne impegnate in primo piano, qualsiasi sia l’ambito, pubblico o privato, hanno incrociato spesso nella propria esperienza: la denigrazione personale, la calunnia, la diffamazione – e nel caso di Annamaria anche lo stalking e la minaccia – utilizzate come “armi” di contrasto.

Possiamo solo immaginare l’inferno attraversato dalla sindaca Scalise, sottoposta a continue denunce, a tentativi di dossieraggio, alla sistematica violazione della privacy e della tranquillità propria e della propria famiglia. Annamaria ha dimostrato, in tutta la vicenda, un coraggio e una capacità di mantenere la schiena dritta non comuni, di fronte a fatti che avrebbero turbato e messo in crisi chiunque. La classe dirigente lucana, quella maschile ma non soltanto, deve interrogarsi profondamente su come, ancora oggi, nel 2022, sia possibile utilizzare nei confronti di una donna tali “mezzi” per minarne la credibilità e l’immagine.

Questo avviene anche perché la cultura maschilista, seppure con forme anche inedite, è ancora profondamente pervasiva nella nostra società. La sindaca Scalise ha dimostrato, rispetto ai fatti riportati, di non essersi mai sottratta alla responsabilità del proprio ruolo e all’integrità che esso comporta, come qualsiasi incarico che abbia a che fare con l’esercizio di un potere, sia esso amministrativo, politico e di altro genere, e – a differenza di tanti altri cattivi esempi purtroppo troppo spesso emergenti, anche in questa stessa vicenda, ma non soltanto – ha onorato la propria funzione fino in fondo. Questa storia sia elemento di riflessione per tutte e tutti. Esprimiamo la nostra solidarietà alla sindaca Scalise e un encomio al prezioso lavoro svolto dai magistrati in merito. Anna Russelli Segretaria regionale Cgil Basilicata