Non ha vinto l’autotrasporto ma l’intermediazione parassitaria

Sergio Grujic (Agorà 2.0 – Mt): "chi oggi urla, lo fa al soggetto sbagliato con soluzioni sbagliate"

Ci siamo resi conto che non tutte le imprese si sono riconosciute in questo sciopero e che il distacco tra nord e sud è notevole. Che il sud è in deficit con carichi a salire non è una novità, la dimostrazione di uno squilibrio importante, di scarsa qualità politica sugli investimenti e dello sviluppo economico e industriale del territorio. Molti viaggi per il Nord sono gestiti da agenzie e da imprese di autotrasporto merci trasformate in agenzie. Che hanno sedi a migliaia di km di distanza ma che vendono viaggi a quelle imprese del sud. Ma andiamo oltre.

L’autotrasporto nazionale potrebbe essere suddiviso su tre strati: 1-Imprese italiane di notevoli dimensioni, grandi gruppi dell’autotrasporto in parte delocalizzate all’est e che detengono una importante fetta del mercato nazionale e internazionale. Che vendono in subvenzione quantità di carichi non verificabili. Dettano le condizioni del mercato e dei prezzi; 2- la Pmi italiana che sgomita tra le agenzie borse carichi, qualche lavoro per conto proprio ma di irrilevante importanza. Che si rivolge ai grandi gruppi dell’autotrasporto e che deve accettare il viaggio al prezzo stabilito dall’alto; 3-padroncini con più camion e monoveicolari. Dipendono da tutti. Prevalentemente legati alle Coop e Consorzi. Devono accettare ciò che gli viene concesso di caricare. Salvo qualche lavoretto privato.

Se lavoro per conto di una certa committenza, perché non posso chiedergli l’aumento della tariffa di autotrasporto? Perché il prezzo non lo stabilisco io ma la committenza. E se il prezzo lo stabilisce la committenza, perché chiedo soldi allo Stato? Consapevole o forse no, che da qui a breve la committenza stessa, che mi ha strozzato fino a ieri, non mi toglierà l’aiuto dello Stato di domani? Abbiamo sbagliato tutto!

Concedere ulteriori fondi significa rafforzare l’intermediazione parassitaria e strutture che fanno servizi. Ma non abbiamo salvato ma illuso all’impresa più disperata. Abbiamo finanziato indirettamente proprio quel sistema che andrebbe eliminato, abbiamo sostenuto strutture che andrebbero abbattute.

Le associazioni di categoria non erano a favore di questo sciopero e la spaccatura era evidente. Non erano a favore perché non possono difendere le imprese al punto 2 e punto 3 perché i loro consigli direttivi sono occupati da imprese al punto 1. E quindi rappresentano interessi diversi e diametralmente opposti. Essere abbandonati da tutti non è una bella sensazione e capisco la loro rabbia e frustrazione. Ma la vostra non è una soluzione, non è la Via della salvezza ma assomiglia ad una via crucis. Non illudetevi, non lasciatevi strumentalizzare.

Agorà 2.0-Mt ha denunciato condizioni generali dell’autotrasporto alle istituzioni preposte e durante la conferenza sui trasporti al Parlamento Europeo circa 6 anni fa urlava: Stiamo nutrendo una bestia che a breve ci divorerà! La bestia è alle nostre porte ed è affamata più che mai. Questo per rispondere a chi oggi urla al soggetto sbagliato con soluzioni sbagliate. Per ricordare ai governatori delle regioni e precisamente al signor Bardi, che le persone sono morte mentre in attesa di un tampone, che la sua regione ricca di petrolio estrae ricchezza e semina inquinamento e morte, che sugli invasi e fonti dell’acquidotto vige il divieto di pesca ma quell’acqua la beviamo comunque. Che gli appalti Eni hanno sollevato qualche dubbio sulle dinamiche adottate e che occuparsi di autotrasporto con la stessa superficialità e cinismo potrebbe distrarlo da problematiche serie importanti per la nostra regione. Lo stesso messaggio vorrei inviarlo ai senatori lucani che, dopo aver venduto e seppellito progetti definitivi che avrebbero potuto risolvere il 90% dei problemi cronici dell’autotrasporto, a firma della loro forza politica, dovrebbero interessarsi maggiormente ad un provvedimento urgente atto a definire omertà un reato.

Non abbiamo bisogno di propaganda politica ma di soluzioni concrete e definitive! Non ha vinto l’autotrasporto ma l’intermediazione parassitaria e strutture con servizi! Ha perso sempre lei, l’impresa italiana! Sergio Grujic Agorà 2.0 – MT”