Potenza, svuotano il conto dello zio appena morto: due sorelle indagate

Eseguito un sequestro preventivo, a carico delle due nipoti, dopo quanto emerso dalle indagini

Nelle ultime ore la Compagnia della Guardia di Finanza di Potenza, su ordine della Procura della Repubblica ha dato corso all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip di Potenza con riferimento alle disponibilità finanziarie di due sorelle (nipoti della denunciante) indagate, a vario titolo per appropriazione indebita, autoriciclaggio e riciclaggio.

Le attività investigative sviluppate dalla Procura e dalla Guardia di Finanza hanno preso il via dopo la denuncia della vedova dello zio delle due indagate, che si era resa conto, dopo il decesso del marito, che non vi era più la disponibilità, all’atto delle procedure di successione, dei risparmi accumulati con il defunto marito.

I riscontri effettuati per il tramite dl escussioni testimoniali, analisi documentali nonché gli esiti delle indagini finanziarie condotte, hanno consentito di ricostruire, con idoneo supporto indiziario, la portata delle condotte penalmente rilevanti attribuibili alle due nipoti. Sulla base delle attività d’indagine svolte ed allo stato degli atti (salva restando la presunzione d’innocenza)-spiega la Procura in una nota- è emerso che, approfittando della particolare fiducia derivante dal legame di parentela, una delle due sorelle, cointestataria con lo zio di un rapporto finanziario, avrebbe prelevato oltre 90.000 euro a poche ore dalla morte dello zio omettendo di dare preventivo avviso all’operatore finanziario dell’avvenuto decesso.

Una volta posta in essere l’appropriazione indebita, l’importo veniva poi trasferito dalla donna su un altro conto corrente cointestato con la sorella, procedendo poi alla sottoscrizione di un buono dematerializzato per 80 mila euro.

In epoca successiva, come sottolineato dal Gip “con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso” si evidenziavano gravi indizi della condotta di riciclaggio per aver posto in essere operazioni tali da ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa degli 80.000 euro, procedendo a frazionarne l’importo mediante sottoscrizione di polizze assicurative ed operazioni di prelevamento confluite su libretto di deposito.

L’attività investigativa svolta sotto la direzione ed il coordinamento della Procura di Potenza, le cui risultanze sono state positivamente condivise dal gip, ha cosi permesso di ricostruire il percorso dei flussi finanziari degli importi ritenuti dallo stesso giudice per le indagini premiminari, in questa fase procedimentale, indebitamente sottratti agli anziani coniugi.