Proteste trasportatori: a rischio paralisi settore ortofrutta

Badursi (Assofruit); "Rivendicazioni comprensibili. Chiediamo interventi urgenti"

Schizzano i prezzi dell’energia e dei costi delle materie prime così le aziende di trasporto, con gli aumenti incontrollati del gasolio, non ce la fanno e minacciano e in molti casi attuano i blocchi. Le rivendicazioni sono comprensibili. Tuttavia non è possibile paralizzare anche l’ortofrutta che è a rischio paralisi. Se pensiamo alla fragolicoltura, quindi al ‘fresco’, il rischio è quello di non raccogliere i frutti che andrebbero persi provocando un danno per i produttori che determinerebbe scenari nefasti per il futuro dell’intero indotto”. E’ quanto dichiara, in una nota,  Andrea Badursi, vice presidente di Assofruit.

“Di certo-ha aggiunto- non aiuta l’attuale scenario internazionale, con le tensioni altissime fra Russia e Ucraina e tutto ciò che ne consegue, tuttavia è necessario adottare provvedimenti governativi immediati perché il settore trasporti, con le sue legittime e insindacabili ragioni, non può imporre una frenata che avrebbe contraccolpi irreversibili per il comparto ortofrutticolo”.

Infine, Badursi: “Come OP con sede in Basilicata e in rappresentanza di oltre 300 aziende agricole associate, molte delle quali lucane, chiediamo interventi urgenti e indifferibili anche da parte della Regione Basilicata affinché faccia quanto di sua competenza per contribuire alla ripresa regolare dei trasporti nell’immediato e proponga misure di lungo termine che evitino il ripetersi di situazioni come quella che si sta vivendo in queste ore. Infatti, nel Metapontino ci sono proteste in corso con conseguenti rallentamenti e paralisi dei traffici commerciali”.