Stellantis Melfi: Anche i disabili sulla linea

Sarebbe in corso un pressing dei vertici aziendali sui responsabili di alcune unità per convincere lavoratori di categorie protette, ad accettare di farsi collocare sulle postazioni

La carenza di semiconduttori ha rallentato il processo. Forse non sarà il primo marzo la data per la ripartenza a pieno regime, ma di sicuro la Stellantis, a Melfi, ha deciso e lo ha anche comunicato ai sindacati di categoria. Sono 20 turni settimanali e 4 squadre l’obiettivo della multinazionale.

Ritmi vertiginosi e produzione. In questo contesto vanno collocati i rumors che da alcuni giorni circolano nelle discussioni e nelle videoconferenze tra vertici aziendali e capi ute della fabbrica integrata. E cioè, stando a quelle voci, sarebbe in corso un pressing da parte dell’azienda sui responsabili di alcune unità, a convincere “i lavoratori disabili” ad accettare l’impiego sulla linea, magari su postazioni un po’ più leggere. La categoria a cui si fa riferimento dovrebbe essere quella dei cosiddetti rcl (risorse a capacità limitata). A Melfi sono diverse centinaia e comprendono operai per lo più ultracinquantenni, alle prese con patologie ad ampio spettro: da problemi oncologici, tunnel carpale, ernie e disabilità in senso più ampio. Alcune di queste patologie sono riconducibili proprio al logorante lavoro in fabbrica.

Per loro, da quando a Melfi è stata smantellata la linea della Compass e si lavora su una sola, col sistema del mix produttivo, è diventato praticamente un “miraggio” poter fare qualche giornata di lavoro. Immaginare però di farli operare su linee che corrono all’impazzata appare illogico oltre che pericoloso. Le postazioni leggere, però, pare manchino, oggi più di ieri. Ma chiedere a chi già convive con seri problemi di invalidità, di sacrificarsi oltre le proprie possibilità, sarebbe assurdo. E’ già accaduto nei mesi di massima produzione (ad esempio ottobre e novembre scorso) che lavoratori rcl venissero portati sulla linea. Dopo poche ore sarebbero scattate diverse defezioni per oggettiva impossibilità.

Ma oggi che i 20 turni e le 4 squadre diventeranno l’imperativo categorico, sempre che il contesto internazionale lo consenta, ecco che ritorna il pressing, senza risparmiare proprio le categorie più fragili. Come dire, per chi non è in grado di tenere il passo veloce, non ci sarebbe spazio nei piani futuri di Stellantis. Questo, stando ai rumors che sono circolati nei giorni scorsi. Se poi ci sarà un cambio di passo, staremo a vedere.