Stellantis Melfi, Fiom Cgil: contrari alla massima flessibilità della prestazione dei lavoratori

Chieste soluzioni alternative che tengano conto anche delle esigenze dei lavoratori

Si è appena concluso l’incontro tra rsa, organizzazioni sindacali e azienda per discutere della rimodulazione del contratto di solidarietà in essere richiesto da Stellantis allo stabilimento di Melfi. La riunione-spiega la Fiom Cgil- si è resa necessaria in quanto l’azienda ha comunicato che perdurando la ripresa produttiva registrata a fine 2021, ha la necessità di riorganizzare lo stabilimento passando da una turnazione a 17 turni ad una turnazione di 20 turni settimanali a partire dal primo marzo 2022.

Come Fiom abbiamo rivendicato durante l’incontro, l’accordo del 25 giugno con Stellantis perché, su pressione sindacale, è stato fortemente incentrato sulla tutela dei volumi produttivi e alla piena occupazione nello stabilimento lucano con un piano industriale definito che assegna allo stabilimento 4 modelli elettrici multi brand dal 2024. Siamo e resteremo contrari alla massima flessibilità della prestazione dei lavoratori e abbiamo chiesto che ci sia un confronto vero che possa individuare soluzioni alternative alla sola modulazione dei turni di lavoro, soluzioni che tengano conto anche delle esigenze dei lavoratori.

Abbiamo inoltre rivendicato la necessità di avere una maggiore visibilità sulla programmazione produttiva, che sia a lungo termine e che non si fermi al solo mese di marzo, visto che né l’emergenza sanitaria e né la crisi di approvvigionamento dei semiconduttori sono al momento superate. Pertanto abbiamo ribadito che siamo contrari a ogni forma di flessibilità richiesta e che questa non potrà essere pagata, come è stato fatto in passato, scaricando i costi sui lavoratori, utilizzando le loro ferie e permessi annui retribuiti, in caso di fermate. La Fiom ha richiesto un impegno esplicito alla direzione affinché la rimodulazione della platea dei lavoratori esclusi dal contratto di solidarietà dal 7 febbraio sino al 28 febbraio non vadano a sostituire con lo straordinario i lavoratori in solidarietà.

La Fiom ha sostenuto la necessità che la riorganizzazione passasse anche da una riduzione della percentuale di utilizzo del contratto di solidarietà dal 60% al 50%. Inoltre durante l’incontro abbiamo sostenuto che ci sia un confronto continuo con la direzione aziendale affinché possa cogliere tutte le proposte sindacali, in modo da poter affrontare tutte le problematiche che emergeranno, a partire dalla nuova riorganizzazione del lavoro a della manutenzione. La Fiom conferma il suo impegno al rispetto e alla tenuta degli accordi e degli affidamenti ricevuti ai tavoli di trattativa, per garantire il miglioramento e condizioni di lavoro per tutti i lavoratori”.