Basilicata, il presidente Bardi “manda a casa” la Giunta regionale foto

L'annuncio nel corso di una conferenza stampa: Non c'è più spazio per rivendicazioni di carattere personale o pretese di poltrone a tutti i costi. Rinviata la palla ai partiti

Dopo un lungo preambolo in cui ha parlato della pandemia e della crisi determinata dalla guerra in Ucraina, il presidente Vito Bardi ha annunciato l’azzeramento della Giunta regionale in carica fino ad oggi.

Non c’è più spazio per rivendicazioni di carattere personale o pretese di poltrone a tutti i costi-ha sottolineato Bardi-entrando nel merito della questione dopo aver ricordato che nelle ultime settimane ha dedicato attenzione e pazienza alle forze politiche della maggioranza non per debolezza ma per cercare di trovare la quadra alla crisi. Sono sempre stato libero e sono libero dalla tentazione di governo a tutti i costi.

Nei prossimi giorni- ha aggiunto il presidente- incontrerò tutti i consiglieri regionali. Qui il decreto di revoca delle nomine assessorili

Questi alcuni stralci del discorso:

“Come ormai a tutti noto, la seconda parte della legislatura si è avviata con una richiesta di rimpasto della Giunta propostami dalla Lega e con un confronto serrato tra i partiti della maggioranza per aggiornare l’agenda politica e propormi un nuovo assetto.

Prima di addentrarmi in queste dinamiche, avverto la necessità di contestualizzare questo delicato passaggio nell’attuale fase storica, nel clima e nel contesto politico, sociale ed economico di questo periodo.

E vorrei ricordare a me, a voi, a quanti hanno responsabilità politica la cornice e lo sfondo dell’epoca che viviamo. A nessuno sfugge che usciamo da due anni di pandemia. Un evento traumatico con rilevanti ripercussioni sulla società e l’economia nazionale e regionale. Un evento peraltro non del tutto terminato, come segnalato dai dati, che impone una costante azione di monitoraggio e di sorveglianza sanitaria. Una situazione eccezionale che è stata fronteggiata con un impegno di energie davvero cospicuo e che mi ha visto in prima persona in prima linea. I frutti di questo impegno sono riscontabili da dati oggettivi: la Basilicata ha infatti il miglior dato d’Italia per quanto riguarda le terapie intensive e un tasso di copertura vaccinale nella media nazionale, con un risultato notevole per quanto riguarda le vaccinazioni dei più piccoli.

Fatti, risultati, troppo spesso sottovalutati e che invece dovrebbero essere orgoglio di tutti, e politicamente, soprattutto delle forze di maggioranza.

Anche sul versante economico, gli aiuti predisposti dalla Regione sono stati fondamentali per lenire le gravi conseguenze della pandemia e siamo tutt’ora impegnati nel dare sostegno e quindi risorse ed opportunità per la ripresa del nostro sistema produttivo.

Nel pieno di questo sforzo irrompe lo shock energetico. Una emergenza non prevista, che mette in crisi il sistema delle imprese e che ha evidenti riflessi negativi sull’economia delle famiglie che devono far fronte al rincaro abnorme delle bollette. Una nuova priorità dunque per l’Agenda politica del Paese e della Regione, che vede impegnato il governo regionale e la mia persona, nuovamente, in prima linea, per individuare soluzioni concrete, tenuto conto delle rilevanti risorse minerarie che il nostro territorio mette a disposizione del Paese.

Un punto questo che non si risolve immaginando scorciatoie e soluzioni non verificate e facilmente smontabili dalla autorità regolatorie, ma che prevede consultazioni e confronti, verifiche tecniche e giuridiche, per poi portare sul tavolo risposte tangibili al fine di calmierare il costo che sopportano le famiglie, e per svolgere una attività di pressione sul governo per sollecitare azioni più incisive a favore delle imprese.

Un lavoro questo, su cui spero di poter riferire presto, una volta messo il “gatto nel sacco” come si dice, e non prima di averlo fatto. E’ mio costume infatti non fare annunci ma fatti e poi pubblicizzarli.

Ma la straordinarietà del momento non finisce certo qui. E’ a tutti noto l’impegno che occorre profondere per tener testa all’incalzare dei bandi per l’attuazione del Piani nazionali di ripresa e resilienza. Il Piano, nato proprio come risposta alle conseguenze economiche provocate dalla pandemia, mobilita un volume di risorse davvero straordinario in un tempo assai limitato. Gli interventi – come sapete devono chiudersi entro il 2026. Si tratta di un impegno prima progettuale poi di gestione ed attuazione degli interventi che sollecita ad uno sforzo straordinario tutte le amministrazioni pubbliche, i diversi Dipartimenti regionali, gli enti locali. Enti che chiedono supporto e conforto alla Regione per non perdere le rilevanti opportunità derivanti dal PNRR. Impegno che si è tradotto anche nell’attivazione di una apposita “struttura di missione” regionale che sta già operando in tal senso. Un’ azione, si badi, che deve tener conto di capacità attuative di non poco conto e di regole e procedure fortemente innovative nella cultura amministrativa di questo Paese e della nostra Regione. Una condizione che si connota per straordinarietà e urgenza. Tutto questo accade nel mentre la stessa Amministrazione regionale è chiamata a mettere a punto e definire il nuovo quadro programmatico-finanziario 2021-2027 ed il suo allineamento al Piano strategico e la sua complementarità al PNRR. Infine, per non farci mancar nulla, in questo scenario veniamo sorpresi dall’irrompere di una crisi internazionale e di una guerra nel cuore dell’Europa i cui effetti – sperando lo scenario non si complichi ulteriormente – e che termini il prima possibile, sta già avendo rilevanti ripercussioni economiche e altre sono prevedibili, segnalate dall’incremento abnorme del costo dell’energia, dalla penuria di alcune materie prime (importazione del grano dall’Ucraina, carenza di componenti tecnologiche etc. ) dalle rilevanti conseguenze negative derivanti dal blocco del mercato russo ed ucraino per molteplici produzioni e business, etc. etc.), dalla crescita dell’inflazione e da una crisi umanitaria che, grazie a Dio, qualcuno ha colto, sollecitandoci ad una azione a favore dei profughi ucraini (altra emergenza!)

In questo scenario così denso di criticità, rischi, problemi ci troviamo di fronte ad una difficoltà politica, ad una crisi di composizione di interessi tra le forze politiche che, dato il contesto, ritengo avrebbe dovuto conoscere ben altra e facile soluzione. Una crisi che mi sembra davvero surreale e che per i cittadini di Basilicata, come per me, appare incomprensibile.

Nonostante questo scenario ben chiaro, mi è stato proposto dalla Lega di rivedere la nostra agenda programmatica con distinguo, precisazioni, sollecitazioni a farci carico di alcune questioni più che di altre. Mi è sembrato doveroso accogliere questo invito nell’auspicio che servissero a spronarci ad un rinnovato impegno e a perimetrare meglio e di più il lavoro di questa seconda parte della legislatura. (…)

In questa prospettiva ho chiesto anche agli altri partiti della maggioranza dei documenti programmatici, cercando per parte mia di richiamare l’attenzione sulle questioni maggiormente correlate ai maggiori fattori di crisi, alle principali urgenze. Questo percorso. che avrebbe poi dovuto tradursi in proposta di nuovo governo, ha trovato l’impaccio dell’armonizzazione tra interessi politici programmatici e legittime aspirazioni personali, di fatto non trovando una quadra.

Di qui la lentezza dello svolgersi di questo processo nel mentre incalzano gli eventi e pressanti sono le necessità vecchie e nuove che vanno emergendo a cui siamo chiamati a far fronte. I tempi della politica non sembrano coincidere con i tempi della storia. (…)

Comprendo oggi, alla luce della crisi politica in atto, che questa mia attenzione alle forze politiche, e in particolare a  quelle con cui ci siamo presentati al corpo elettorale, possa essere interpretato come un segnale di eccesso di attendismo e non come  l’esercizio di una pazienza finalizzata a cercare un punto di condivisione, come l’espressione di un carattere moderato che cerca di andare al cuore dei problemi, cercando di non correre dietro alle intemperanze di qualcuno, alle incomprensioni o a piccole divergenze su questo o quel punto.

E resto convinto che i lucani che mi hanno votato si sono identificati in questo tratto che privilegia una certa sobrietà nei toni, una certa moderazione e una forte tenacia negli intenti, per garantire un buon governo della comunità. Nella vita però, ciascuno sceglie da che parte stare, non a chiacchiere ma con i comportamenti, con il linguaggio, con lo stile con cui si esercita la propria funzione di servizio. Devo constatare oggi che questo impegno rischia di non dare i suoi frutti. Che questo stile rischia di essere interpretato come un segnale di debolezza. Ma vi assicuro che così non è.

Sono sempre stato libero e sono libero dalla tentazione del ruolo di governo a tutti i costi. Per affrontare un tempo così gravido di imprevisti non credo ci sia più spazio per rivendicazioni di carattere personale, o pretese di poltrone a tutti i costi, senza fare i conti da un lato con le aspettative degli altri partiti e dall’altro con l’interesse generale di poter contare su un governo coeso e unito.

Questa mediazione compete e spetta alla politica e ai partiti. In questo momento non mi resta che prendere atto di una fase di stallo, di questa difficoltà a comporre interessi politici e aspettative individuali. Da parte mia non posso che rinnovare il mio richiamo alla responsabilità.

Di qui la revoca delle deleghe assessorili al fine di accelerare il processo di ricomposizione del quadro politico, al fine di addivenire a nuova nuova giunta. Questo servirà anche per richiamare ogni consigliere regionale ad anteporre agli interessi di parte e alle aspirazioni personali il senso dell’ora presente, la piena consapevolezza di un tempo straordinario e gravido di urgenze.

Un invito soprattutto rivolto ai colleghi della maggioranza, non più in privato, con la cordialità e la sincerità che mi contraddistingue nei rapporti interpersonali, ma pubblicamente, perché all’opinione pubblica che ora dobbiamo dare risposta.

E poiché tutto questo accade in tempi straordinari e nel quadro storico politico ed economico prima descritto, intendo incontrare tutti i consiglieri regionali per verificare se vi è condivisione di lettura della gravità dei fattori di contesto, delle urgenze da affrontare, e in ultima analisi della volontà di procedere in questa legislatura. (…)”