Crisi Regione Basilicata, “Italia Viva non è in vendita con nessuno”

"La politica degli ‘inciuci’ che non ci appartiene"

“Mai come in questo momento è necessario utilizzare il linguaggio della verità e l’unico estremismo concesso è quello della chiarezza più assoluta. Partiamo dal ribadire che Italia Viva non ha mai chiesto né chiede incarichi o postazioni. Speriamo che tanto serva a chi ha voluto strumentalizzare un atteggiamento di responsabilità istituzionale, parallelo alla gestione dell’emergenza pandemica, con la politica degli ‘inciuci’ che non ci appartiene. Lo ricordiamo, tanto a chi nella maggioranza ci ha utilizzato come una clava sulla testa dei dissidenti, tanto a chi si sollazza nel gioco del ‘più puro’, ma che le stampelle all’ex sindaco di Matera o Potenza eletto con la destra, le ha rette per anni. Italia Viva, come dimostrato negli scorsi mesi da Roma a Melfi, non è in vendita con nessuno; le idee e la libertà non hanno un prezzo. A noi interessano le idee e non solo le ideologie, i fatti e non gli slogan, i destini non personali ma delle nostre comunità”. Lo affermano il gruppo consiliare in Consiglio regionale e i coordinatori regionali e provinciali di Italia Viva.

“Per stare ai fatti più rilevanti – continuano – la gestione del governo regionale di questi tre anni e della crisi si è palesata, in particolar modo nella giornata di ieri, come fallimentare: in Consiglio regionale non esiste più la maggioranza politica figlia del voto del 2019 e ciò nonostante, il Presidente Bardi, continua ad attardarsi in infruttuosi appelli al ritorno dei consiglieri di Fratelli d’Italia, offrendo, di fatto, ai lucani, l’ipotesi di un governo di minoranza .In una fase così drammatica, nel complesso internazionale e nazionale, che ha ovviamente ricadute deflagranti sul livello locale, non possiamo immaginare questa, come una ipotesi percorribile; non è possibile governare a singhiozzo la nostra regione in un momento storico dalle occasioni irripetibili”.

“E’ il momento – concludono – di tornare a far prevalere la politica, evitando la solita e dannosa retorica delle poltrone per motivare scorciatoie di un voto anticipato, che potrebbe essere una buona soluzione in una dinamica politicista, ma che sarebbe una enorme assunzione di responsabilità per chi la determina, nei confronti dei cittadini che nei prossimi mesi si vedrebbero privati di una serie di opportunità, quali quelle del pnrr, e delle misure improrogabili come quelle che devono affrontare in maniera adeguata l’ emergenza energetica, sociale, demografica e sanitaria. Per chiarezza noi siamo pronti a rimettere ogni decisione agli elettori, ma come già avanzato nei giorni scorsi da autorevoli esponenti del Pd, ci associamo alla valutazione relativa ad un governo tecnico di salute pubblica, esterno ai partiti politici e con un chiaro e definito cronoprogramma di attuazione, che consenta immediatamente di individuare iniziative coraggiose e condivise utili a dare risposte urgenti ed indifferibili ai lucani”.