La scuola ripudia la guerra. Manifestazione per la pace alla Marconi di Matera foto

Le bambine e i bambini del plesso primaria Marconi, insieme alle classi di Bramante protagonisti dell'iniziativa

La scuola ripudia la guerra. La scuola educa alla pace. Le bambine e i bambini del plesso primaria Marconi di Matera, insieme alle classi di Bramante, questa mattina hanno pacificamente voluto invadere la piazzetta Marconi adiacente la scuola, armati di bandierine con i colori della pace e mascherine appositamente personalizzate con i colori della bandiera Ucraina. Con la voglia di essere cittadini attivi e consapevoli e di poter esprimere oltre che la solidarietà al popolo ucraino anche il proprio sentire e la sensibilità.

Divisi per classe, rispettosi sempre delle regole anti-covid, accompagnati da tutti i docenti e con il supporto del personale ATA, cantando insieme sulle note di “C’era un ragazzo” di Gianni Morandi, sono scesi in piazza dove hanno potuto fare diversi girotondi della pace e sfilare con tutti i cartelloni e i disegni preparati con messaggi e slogan di contrarietà alla guerra e al conflitto Russo-Ucraino. Per poi cantare e ballare la danza della pace, leggere pensieri e poesie, raccogliere pensieri contro la guerra in un cesto appositamente preparato e infine, seguendo il testo di un’altra canzone “La pace volerà” hanno liberato nel cielo limpido i palloncini di diversi colori, in ultimo i due gialli e azzurri della bandiera Ucraina.

“Significativo vedere come le alunne e gli alunni del plesso, con il loro vociare e cantare, muovendosi per Piazza Marconi, abbiano attratto la curiosità dei passanti. -ha spiegato la dirigente scolastica, Caterina Policaro-Significativa la presenza di alcune donne della comunità ucraina di Matera ma anche di quella georgiana che hanno voluto esserci con i loro cartelli di solidarietà. Intenso e semplice il messaggio che abbiamo scelto e voluto urlare tutti in coro e all’unisono. Solo cinque parole che ricalcano l’art. 11 della nostra Costituzione. La scuola ripudia la guerra. Seguito poi da un ritmato “Pace, pace, pace…” che li ha coinvolti. Una riflessione sul conflitto che appare essere più grande di noi tutti, sulla quale i piccoli devono avere gli strumenti adatti per comprendere cosa accade, anche per scaricare ansie e timori che, ricordiamo, dopo la situazione pandemica, li vede ancora più fragili emotivamente. La scuola c’è, nel suo ruolo educativo, nell’arricchimento delle conoscenze, nell’analisi di quanto ci accade. Il covid ci ha insegnato anche questo: affrontare tutto per comprendere, insieme. Con maestre e maestri abbiamo condiviso l’opportunità di scendere in piazza, preparando una mattinata che segue quella organizzata per tutte le scuole in Piazza Vittorio, dando spazio a tutte le classi di esprimersi, di fare qualcosa insieme, all’aperto.”

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