Lavoro, la storia del mancato pagamento dei forestali si ripete

Interrogazione dei portavoce del M5S

In un comunicato stampa i tre portavoce del M5S in Consiglio regionale della Basilicata annunciano un’interrogazione sul mancato pagamento della retribuzione ai lavoratori forestali.

“Puntuale, come da qualche anno a questa parte, giunge la denuncia del mancato pagamento dei forestali. Pare infatti che, pur avendo lavorato nei mesi di dicembre e di novembre, i lavoratori del Potentino, del Lagonegrese, della Val d’Agri e del Marmo Platano Melandro non abbiano ricevuto ancora alcuna corresponsione. Per questo, abbiamo interrogato il Presidente della Giunta regionale e l’assessore competente (sperando che se ne conosca presto il nome), al fine di conoscere il motivo di questo ritardo nel pagamento da parte del Consorzio di Bonifica della Regione e al fine di sollecitare un intervento immediato.

Mentre la maggioranza regionale è “distratta” dai finora fallimentari tentativi di ritrovare un equilibrio di governo, decine di persone provano a sbarcare il lunario e a fronteggiare le spese quotidiane senza alcuna fonte di reddito. Bisogna avere rispetto dei lavoratori e della loro dignità. Viviamo tempi difficili e le fasce più fragili della nostra regione vanno tutelate, non ulteriormente mortificate.

Non è – purtroppo – la prima volta che ci troviamo ad affrontare una situazione del genere: capita, infatti, sistematicamente, che i lavoratori forestali, nonostante le sollecitazioni sindacali, ricevano la propria legittima corresponsione solo a seguito di rimostranze e pressioni nei confronti degli amministratori regionali. Il pagamento dell’opera prestata si configura, in questo modo, quasi come una concessione piuttosto che come un diritto del lavoratore.

In un momento storico in cui la tensione sociale è già messa a dura prova dalla pandemia ancora in corso, dalla guerra che infuria tra Ucraina e Russia, dal vertiginoso rincaro delle bollette, non possiamo permetterci di lasciare lavoratori e famiglie senza alcuna fonte di reddito. Stiamo parlando di circa quattromila persone. Chiediamo, quindi, che il pagamento di questi lavoratori sia corrisposto il prima possibile e che non ci ritroveremo, nuovamente, tra qualche mese, a dover ricordare al Consorzio di bonifica che il lavoro va remunerato.