Museo Demoetnoantropologico nei Sassi, tra nuove scoperte e lavori foto

L'amministrazione comunale ha fatto il punto sui lavori in corso nel sito

Questa mattina, 28 marzo, l’amministrazione comunale di Matera ha programmato una riunione sul Dea, il museo Demoetnoantropologico nei Sassi, direttamente in cantiere. Presenti il sindaco Bennardi, gli assessori alle Opere Pubbliche Sante Lomurno, all’urbanistica Rossella Nicoletti, alla Cultura e Sassi Tiziana D’Oppido, oltre al dirigente comunale Demarco a Ferdinando Mirizzi, il direttore dei lavori, l’architetto Sergio Lamacchia.

Si è presa piena conoscenza dello stato di avanzamento dei lavori, con tutti gli imprevisti e le scoperte intervenute, tra cui anche nuove tombe di una necropoli diffusa. Sono state discusse alcune varianti progettuali al fine di procedere speditamente verso il completamento dei lavori, previsto indicativamente entro il prossimo inverno.

“Abbiamo voluto fare il punto sullo stato dei lavori per quello che è uno dei più attesi musei e attrattori culturali oltre che turistici della città, – dichiara il sindaco Bennardi – oltre al fascino che è in grado ancora di generare questa area degli antichi rioni, sicuramente tra le più intatte e autentiche dei Sassi di Matera. Presto il DEA racconterà ai suoi abitanti, oltre ai turisti che siamo sicuri riuscirà ad attirare la storia di una comunità millenaria da un punto di vista archeologico, antropologico e architettonico. Come amministrazione stiamo già lavorando sul piano gestionale, per troppi cantieri e per troppi anni si è pensato al recupero e alla consegna di luoghi culturali senza prevedere una gestione immediatamente concomitante al termine dei lavori stessi, determinando inevitabilmente incuria, vandalizzazione, abbandono e necessità di ulteriori interventi in un loop amministrativo oneroso, lento e poco proficuo. Sarà fondamentale continuare il ragionamento e il lavoro già portato avanti nel corso dell’ultima conferenza dei servizi presso la Casa Cava, ovvero una valutazione partecipata e aperta alla città, soprattutto prevedendo un comitato scientifico autorevole che sia in grado di confermare con la massima precisione e puntualità possibile l’impianto narrativo ed espositivo previsto dal Progetto, anche col supporto dell’Università della Basilicata con cui Matera e questa amministrazione ha già siglato alcuni mesi fa la Carta del Potenziale Archeologico.”