Qualcuno vorrebbe “sanzionare” il nostro lavoro giornalistico
Alla porta di questa redazione la paura ha bussato tante volte e ogni volta ad aprirla ci è andato il coraggio, accompagnato dalla dignità
Ci sono personaggi dalle parti dell’area di Tempa Rossa e dintorni che pare siano inquietati da certi articoli pubblicati da questo giornale. Ci insultano nei bar e nelle piazze e qualcuno chiamerebbe in correo altri personaggi affinché chi scrive e chi pubblica quegli articoli sugli appalti, sulle cricche che ci guadagnano, e su altre vicende scomode e fastidiose, venga “sanzionato”. Di quali sanzioni parlino lo sanno soltanto loro. Gli insulti urlati in locali pubblici nei nostri confronti non sono una novità, è da tempo che qualcuno da quelle parti lo fa platealmente, davanti ad altri cittadini, affinché ci “giunga voce.”
Adesso però qualcuno chiamerebbe a raccolta chissà chi per mettere a punto le giuste “sanzioni”. Se non è una minaccia è una pagliacciata tipica di chi è abituato a fare il capetto arrogante e presuntuoso sulla pelle della povera gente. C’è tanta coda di paglia che svela la consistenza dei nostri articoli.
Anche a questi signori ribadiamo che esiste un metodo civile per tutelarsi da eventuali “lesioni morali e professionali” causate da presunte diffamazioni a mezzo stampa: la querela. Ecco, basta querelare e sarà poi un giudice a stabilire la fondatezza delle ipotetiche accuse.
Continuate a raccontare bugie su di noi, tanto noi non smetteremo mai di raccontare la verità su di voi. Tuttavia le “sanzioni” quelle le respingiamo al mittente. Alla porta di questa redazione la paura ha bussato tante volte e ogni volta ad aprire ci è andato il coraggio, accompagnato dalla dignità. Siamo qui ad aspettare, con profondo senso di ospitalità, e pronti all’ascolto, quel “qualcuno che dovrebbe fermarci”.