Stato di agitazione alla LMN di Melfi

Fiom Cgil e Uil Uilm: "L’azienda non rispetta i diritti del contratto nazionale"

Il sindacato conferma lo stato di agitazione per i lavoratori della LMN in quanto l’azienda, nonostante una serie di impegni assunti, continua a non applicare i diritti contrattuali. Durante una riunione con la Rsu l’azienda ha fatto sapere che, per via del momento particolarmente difficile del settore automotive, non potrà erogare i permessi retribuiti in busta paga degli anni precedenti e di dover rimandare il recupero dei versamenti del Tfr arretrato del fondo Cometa. Ancor più grave è il mancato gli impegni assunti con il sindacato sul recupero, nella mensilità di marzo, delle giornate di fermo di febbraio: in poche parole si taglia lo stipendio dei lavoratori per mancata produzione.

La Fiom Cgil e la Uil Uilm, unitamente ai delegati, denunciano l’atteggiamento della direzione aziendale e i ritardi della LMN su impegni già assunti e chiedono che ci sia il pieno rispetto dei diritti del contratto nazionale per tutti i lavoratori della LMN. Nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee con i lavoratori “per definire le azioni sindacali aa mettere in campo per rivendicare il miglioramento delle condizioni di lavoro e di salario e le corrette relazioni sindacali”.

È stato inoltre richiesto un incontro urgente anche con la Proma “per valutare la situazione affinché, nel sistema di appalti, non ci sia la pratica della riduzione dei costi che produce precarietà salariale e occupazionale e deregolamentazione contrattuale con la cancellazione dei diritti”.

“Qualora non dovesse essere superato e affrontato il problema delle condizioni di salario e dell’occupazione dei lavoratori della LMN”, i sindacati si dicono pronti alla mobilitazione.