Basilicata esclusa dai fondi del Pnrr per l’accoglienza dei braccianti stagionali

Cgil, Cisl e Uil scrivono al ministro del Lavoro: “Un incontro urgente a livello regionale o nazionale per discutere di quanto accaduto e costruire soluzioni adeguate”

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Basilicata, rispettivamente Angelo Summa, Vincenzo Cavallo e Vincenzo Tortorelli, hanno scritto al ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, per chiedere chiarimenti sull’esclusione della Basilicata dall’assegnazione dei fondi del Pnrr per la realizzazione di alloggi per i braccianti stagionali allo scopo di superare la condizione umana dei ghetti. “Dalla lista dei comuni predisposta dall’Anci nazionale – scrivono i segretari – risultano esclusi una quindicina di comuni lucani interessati alla realizzazione di alloggi per garantire un tetto ai lavoratori, a partire dai 34mila agricoli assunti nel 2021 nel nostro territorio, di cui il 60% stranieri”.

Per i tre leader sindacali “gli alloggi da realizzare per affiancare i quattro centri di accoglienza in fase di realizzazione con i fondi del Pon Legalità sarebbero una soluzione efficace anche per combattere il caporalato, nonché per il definitivo superamento dei ghetti.

Non conosciamo le ragioni della mancata inclusione dei comuni della Basilicata nella possibilità dell’utilizzo dei 200 milioni e quali siano le eventuali specifiche responsabilità dell’Anci, della Regione o dei sindaci – proseguono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil -. Crediamo, anche per le iniziative realizzate negli ultimi 7 anni a partire dall’area del Bradano in materia di accoglienza, come l’erogazione dei servizi di trasporto, l’utilizzo delle liste di prenotazione e il ruolo dei Centri per l’impiego, finanche inserite come buona pratica nel piano nazionale triennale, che la nostra regione debba ricevere i finanziamenti adeguati”.

I sindacati chiedono pertanto al ministro Orlando di “organizzare un incontro urgente a livello regionale o nazionale, con la partecipazione delle parti interessate, per discutere di quanto accaduto e costruire soluzioni adeguate. A fronte delle risorse destinate alle quattro regioni meridionali – concludono Summa, Cavallo e Tortorelli – si rende necessario trovare soluzioni anche per il nostro territorio”.