Incendi a Scanzano Jonico: “Abbiamo paura per i magazzini della frutta”

Una voce del paese e i timori che l’escalation dei roghi possa estendersi al settore agricolo, ai capannoni dell’ortofrutta “come 20 anni fa”

Tre incendi in 5 giorni sono tanti. “Qui ormai si parla uno ad uno, anche parlare con 3 persone insieme, non ti fidi, non sai neanche se del tuo vicino ti puoi fidare”. A dirlo, a mezza bocca, è un cittadino di Scanzano jonico che opera nel settore agricolo. “Siamo commissariati da quasi 3 anni come Comune, ancora pare che tutti gli intrecci non siano venuti allo scoperto e rimaniamo commissariati ancora non si sa per quanto”. E poi la botta d’urto degli ultimi giorni. Tre incendi su strutture al mare, due dei quali a distanza ravvicinata e allo stesso lido. “A me viene in mente una brutta pagina, che pensavamo esserci lasciati alle spalle. La stagione di 20 anni fa, quando a bruciare erano i depositi di Apofruit e altre strutture simili”. Eccola la paura inconfessabile di chi opera nel mondo agricolo. “Certo, tra di noi si parla di questo – spiega il cittadino scanzanese – Che dai lidi si ritorni agli incendi ai depositi e capannoni agricoli”.

Fantasmi del passato. E proprio mentre la campagna delle fragole volge al termine e quella delle pesche e delle albicocche è ancora agli albori, ecco affiorare fantasmi da un passato non troppo lontano. “La verità è che qui le persone oneste hanno paura, c’è molta omertà e ci sono dei processi in corso contro la grossa criminalità, ma non sappiamo cosa ci sia ancora di marcio da scoprire”. “Abbiamo paura”, è l’espressione più gettonata negli ultimi giorni anche tra i campi di Scanzano dove l’agromafia è già entrata in azione, diversi anni fa. Ma su quale sia la mano degli ultimi atti incendiari avvenuti sui lidi, in spiaggia, ecco spuntare un altro mistero.

Paura e “sfiducia”. Altre paure inconfessabili. Non lontano dalla battigia qualche mese fa è stata abbattuto uno stabile abusivo riconducibile agli Scarci di Taranto. Non solo. Tra qualche giorno ci saranno le udienze a carico del presunto clan Schettino. Il pm dell’Antimafia ha chiesto 200 anni di carcere complessivi per 16 dei 17 presunti sodali. In questo contesto, e in questa fase storica avvengono gli incendi degli ultimi giorni. “Sapere cosa stia succedendo, di chi fidarsi, ma soprattutto intuire quali saranno le prossime ‘minacce’ criminali al territorio è difficile capirlo. Speriamo nelle forze dell’Ordine, nella giustizia. Ma è anche tanta la sfiducia”, sottolinea la fonte. Troppe le bocche cucite nella piazza del paese della costa jonica commissariato per infiltrazioni mafiose nel 2019. “C’è tanta paura”, conclude l’interlocutore, che preferisce parlare in anonimato, sottovoce, piuttosto che “tacere” come la maggioranza, da queste parti.