Le acque degli invasi lucani “destano preoccupazione”

Europa Verde-Verdi, chiede che la Regione Basilicata, in assenza di un piano di tutela delle acque superficiali, sospenda le autorizzazioni delle concessioni a Eni e Total finché non si esca dall’infrazione comunitaria

Lo stato di qualità delle acque degli invasi del Pertusillo, di Montecotugno e del Camastra destano preoccupazione. Dalla lettura dei dati del monitoraggio pubblicati da Arpab si evincono allarmanti e significativi scostamenti rispetto alle soglie previste per legge. La non conformità riguarda la presenza di una quantità rilevante di manganese, idrocarburi disciolti o emulsionati e un tasso rilevante di ossigeno disciolto. Questa condizione muta di fatto le scelte di potabilizzazione che, secondo la classificazione originaria, di tipo A2, necessiterebbero solo di un trattamento chimico-fisico disinfestante normale. Lo affermano, in una nota, il coordinatore nazionale di Europa Verde-Verdi, Donato Lettieri e il coordinatore regionale Giuseppe Digilio.

La presenza di idrocarburi nell’acqua -aggiungono i due esponenti di Europa Verde- è il segnale inequivocabile che gli sversamenti delle lavorazioni petrolifere inquinano le falde acquifere della Basilicata. Questa situazione desta non poca preoccupazione per la salute della popolazione, specie in assenza di uno strumento di pianificazione regionale in grado di individuare le misure per raggiungere gli obiettivi di qualità ambientale per corsi d’acqua, laghi e acque sotterranee, a tutela dei territori e dei cittadini (Piano di Tutela delle Acque Superficiali), tra l’altro obbligatorio per le regioni, quale imprescindibile strumento strategico.

La Regione Basilicata è tuttora in palese procedura d’infrazione comunitaria per mancata vigenza del Piano di tutela delle acque (PTA). E’ altresì ingiustificato il ritardo negli adempimenti ricognitivi accumulati negli anni nonostante le risorse comunitarie erogate per il potenziamento del Masterplan di Arpab. Questa condizione certifica ulteriormente lo stato comatoso dell’Ente abbandonato da tempo a pratiche di collocamento di postazioni in danno delle più elementari e minime attività politiche.

Europa Verde-Verdi, chiede che la Regione Basilicata, in assenza di un piano di tutela delle acque superficiali, sospenda le autorizzazioni delle due concessioni minerarie di coltivazione degli idrocarburi (Gorgoglione in esercizio alla Total e Val D’Agri alla Eni) finché non si esca dall’infrazione comunitaria e non si predisponga un adeguato piano strategico delle Acque.