Malasanità. Malato di tumore non riesce a fare gli esami prescritti dall’oncologo: “mi sento impotente”

"Per la Tac addome e torace, all'ospedale di Matera, non ci sono date disponibili; per la visita cardiologica la prima disponibilità è a ottobre. È già la seconda volta che sono costretto ad effettuare esami a pagamento"

“Si può curare solo chi ha i soldi”. Antonio (usiamo un nome di fantasia per riservatezza), 69enne di Ferrandina, ricorda quel che gli diceva il nonno dopo aver contastato di persona la difficoltà di curarsi nelle strutture sanitarie pubbliche lucane.

L’uomo, malato oncologico, è stato operato a Bologna il 7 aprile 2022 di cistectomia radicale. L’oncologo che mi ha visitato la scorsa settimana-racconta- mi ha prescritto una serie di esami da effettuare entro 15 giorni al fine di poter iniziare la chemioterapia. Il 23 maggio mi sono recato al Cup presso l’ospedale di Matera per effettuare le seguenti prenotazioni: Tac addome e torace, visita cardiologica ed esami ematici. Per la Tac addome e torace non ci sono date disponibili, per la visita cardiologica la prima disponibilità è nel mese di ottobre, per gli esami ematici, invece, ho avuto la prenotazione in tre giorni. È già la seconda volta che sono costretto ad effettuare esami a pagamento in regime di libera professione”.

Infatti già nei mesi scorsi il 69enne per poter fare esami indispensabili per curarsi ha dovuto far ricorso a strutture private, anche fuori regione, perchè “qui in Basilicata i tempi erano esageratamente lunghi”. Oggi, si trova nella stessa situazione, resa ancor più difficile dai tempi d’attesa lunghi che ha dovuto riscontrare anche nelle strutture lucane convenzionate. Per questo- commenta- non mi resta che andare ancora una volta fuori regione.

Antonio è uno dei tanti lucani che ha dovuto affrontare viaggi della speranza. Ricorda, infatti, quando, appena scoperto il tumore, si è recato in Lombardia, a Milano, in una rinomata struttura sanitaria. “Ebbene – ammette- la tanto decantata sanità lombarda con me non ha funzionato: mi avevano messo in attesa, dopo avermi chiesto se potessi pagare o avessi un’assicurazione. Da lì quindi il viaggio a Bologna dove, sono stato operato in una struttura pubblica che mi ha preso in cura”.

“Tuttavia- aggiunge-non è possibile accettare queste inefficienze della sanità lucana e rispetto a queste situazioni noi cittadini ci sentiamo impotenti e non sappiamo a chi rivolgerci”.