Cava Monte Crugname: “E’ in corso supplemento di istruttoria”

Latronico: "per verificare ulteriormente l'iter procedurale percorso e gli atti compiuti, valutati in buona fede e dopo l’acquisizione di pareri ufficiali"

Dopo lo “svelamento” di un vincolo che potrebbe portare all’annullamento dell’autorizzazione della cava di Monte Crugname l’assessore regione all’Ambiente, Cosimo Latronico, annuncia un “suppleento di istruttoria”. Nei gioni scorsi l’ex sindaco di Melfi, Livio Valvano, aveva scritto all’assessore segnalando che  le aree del progetto cava nel 2015 erano state interessate da un incendio e che la legge 353/2000, prescrive che “… le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni”

“Sulla delibera di autorizzazione della Cava di Monte Crugname- ha spiegato Latronico in un incontro coi giornalisti oggi in Regione- è in corso un supplemento di istruttoria per verificare ulteriormente l’iter procedurale percorso e gli atti compiuti, valutati in buona fede e dopo l’acquisizione di pareri ufficiali.  Sulla questione del rispetto della legge 353/2000 in materia di incendi boschivi la Regione ha interpellato ufficialmente enti ed autorità competenti su questo tema, tra cui il Comune di Melfi che è l’ente deputato alla tenuta e all’aggiornamento del Catasto delle aree percorse dal fuoco.

Se riscontreremo da atti nuove evidenze che ci consentiranno un ripensamento di quanto deliberato dalla Giunta, le tradurremo subito in atti amministrativi. Nelle more la delibera approvata dalla Giunta resta vigente, posto che per tutte le prescrizioni indicate le attività non potranno partire nell’immediato”.

In particolare, nel corso dell’incontro con i giornalisti è stato riassunto l’iter procedurale svolto dalla Regione. La Conferenza di Servizi ha avuto tre sedute (maggio 2018, marzo 2019, dicembre 2019). La determinazione motivata di conclusione è di aprile 2020. La Regione ha invitato alla Conferenza gli Enti titolati ad esprimere pareri, nulla osta e atti di assenso. Tra questi il Comune di Melfi, la Provincia di Potenza, l’Arpab, l’Asp, la Soprintendenza, l’Ufficio geologico regionale che detiene la competenza in materia di autorizzazione delle attività estrattive e l’Ufficio foreste e tutela del territorio della Regione. Durante i lavori della Conferenza sono stati raccolti i pareri dei partecipanti. Non tutti gli invitati hanno partecipato ai lavori, tra questi il Comune di Melfi. Nel caso di assenza la norma specifica che l’assenza vale assenso incondizionato. Tutti i pareri espressi durante la Conferenza dagli altri Enti sono stati positivi, tra questi anche quello della Soprintendenza. A Conferenza chiusa e a determinazione motivata assunta ci sono stati dei ripensamenti tra cui quello della Soprintendenza che fa notare la possibilità di un interesse in quell’area, sospendendo il proprio parere. Dagli approfondimenti di carattere archeologico nell’area fatti con l’Università di Foggia si è chiarito che nell’area non c’è nessuna evidenza di interesse archeologico incompatibile con la cava. Pertanto, il parere della Soprintendenza reso all’interno della Conferenza di servizi con le prescrizioni generiche resta tale in assenza di modifiche o revoche dello stesso.

“Il nostro è un compito difficile – ha detto il dirigente generale del Dipartimento Ambiente Roberto Tricomi- perché dobbiamo contemperare gli interessi contrapposti che derivano dalla delibera di Giunta. A fronte di elementi presenti negli atti riguardo all’interessamento delle superfici dagli incendi saremo pronti a valutare se modificare o confermare le decisioni assunte. Per operare correttamente bisogna dare il tempo agli uffici di fare gli accertamenti predisposti e attendere la risposta alle note inviate”.