Media e potere. Il mondo labirintico di Giuseppe Postiglione: “questa vince e questa perde”

Dalla società col morto agli appalti, dai contributi pubblici alle compravendite, dalle aziende di famiglia alle ditte collaterali, dai giornali alle tv, dalla politica ai politici che lo accarezzano: storia recente di un genio "del gioco di prestigio"

Dai giornali alle radio, dalla Tv alla pubblicità, dalle società alle sedi legali, una realtà che appare come una stanza disordinata. Difficile mettere in ordine i tasselli sparsi ovunque sul pavimento. Sembra una strategia per disorientare i lettori e l’opinione pubblica. Ma potrebbe anche trattarsi di semplice trascuratezza.

Tuttavia abbiamo provato a ricomporre il puzzle, almeno in parte, incuriositi da un giornale, “Cronache del Mezzogiorno”, di difficile reperibilità, che ci ha fatto scoprire un mondo complicato da vedere ad “occhio nudo”. Parafrasando Baltasar Gracián, possiamo sintetizzare il mondo dell’editore potentino Giuseppe Postiglione: Ci sono cose composte unicamente di facciata, hanno l’ingresso degno d’un gran palazzo, ma le stanze interne sono paragonabili a squallide capanne. Con Giuseppe Postiglione tuttavia l’apparenza non inganna, incanta.

IL GIORNALE LE CRONACHE LUCANE

Abbiamo lasciato da parte la lunga storia fatta di luci e ombre dell’editore potentino e ci siamo concentrati sui fatti più curiosi ed enigmatici. Infatti, per addentrarci nel mondo labirintico di Postiglione dobbiamo accompagnarci con il dubbio: tutto sembra, ma non è detto che tutto corrisponda a come sembra. Sembra, per esempio, che il giornale Le Cronache Lucane sia in edicola, in forma cartacea. Invece, sembra, che sia in formato digitale pdf e diffuso, oltre che in abbonamento, in un sito web che promuove anche radio e tv e in una pagina Facebook. Cliccando qui infatti è possibile leggere alcune informazioni che lasciano intendere che il giornale sia in edicola: abbonamento annuale al cartaceo, stampa e così via. Trovate anche l’editore: Riscontri Società Cooperativa.

Sembra, anche, che nonostante non sia in edicola abbia una tiratura di 28mila copie, una diffusione di 28mila copie e 338mila lettori. Questi sarebbero i dati riportati qui il 28 agosto 2021. Tanto per fare un paragone lo storico quotidiano Il Mattino nel mese di novembre 2021 vendeva circa 25mila copie (carta+ digitale). A quel tempo, sembra, Cronache Lucane non era in edicola da un bel pezzo. E oggi? Per essere sicuri siamo andati in edicola: “mi dispiace non c’è, prima c’era, diciamo un paio di anni fa, anche se non tutti i giorni”.  

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In base alle statistiche accreditate, le persone che leggono un giornale almeno una volta alla settimana in Basilicata sarebbero 25 su 100 residenti sopra i 6 anni di età. Facciamo finta che il totale sia 400 mila, il 25% fa 100 mila, siamo eccessivamente ottimisti. Quel 25% legge almeno una volta a settimana- non tutti i giorni – un giornale (uno qualunque di tutti i giornali in circolazione). Nel 2018 si vendono mediamente in Italia 2,2 milioni di copie cartacee e circa 200mila copie digitali. Stiamo parlando dell’intero Paese. Sembra dunque che Cronache Lucane oltre ad attrarre tutti i potenziali lettori della Basilicata ne recuperi altri 200mila circa oltre confine. Siamo abituati ormai ai numeri diffusi da Postiglione secondo cui le uniche testate radio, tv e digitali seguite nel mondo siano le sue. Per carità, può darsi che abbia ragione, ma a noi sfugge il meccanismo di calcolo.

Non ci sfugge però la dichiarazione ufficiale al momento del lancio della nuova testata Cronache del Mezzogiorno (vedi in seguito), nel giugno 2020: “le testate che insieme costituiranno il nuovo giornale Cronache del Mezzogiorno (Cronache Lucane, Il Mattino di Puglia e Basilicata, Cronache di Salerno) hanno già una platea di 11mila lettori.  Se 3 o 4 testate avevano già una platea di 11mila lettori nel giugno 2020, è evidente che Cronache Lucane da solo ha fatto in un anno un salto olimpico di oltre 300mila lettori. Postiglione fa i miracoli. Ma forse aveva ragione un giornalista che nel marzo 2020 scriveva: “un quotidiano – Le Cronache Lucane – che giorno dopo giorno sta crescendo in maniera esponenziale nell’immaginario del lettore”. Nell’immaginario, appunto, ma soprattutto in quello dei politici, aggiungeremmo oggi noi.

Le Cronache Lucane nasce la prima volta nel febbraio 2016, ma dopo pochi giorni l’editore, Giuseppe Postiglione, è costretto a interrompere la pubblicazione a causa di una vicenda giudiziaria che lo coinvolge. Vicenda per la quale è stato rinviato a giudizio. Si tratta di una “tentata estorsione all’ex assessore comunale di Potenza Giovanni Salvia che si sarebbe consumata dietro la minaccia di diffondere un suo video compromettente.”

Il giornale rinasce nel 2018, con un nuovo editore e un nuovo direttore. L’editore è la Cooperativa Riscontri il cui presidente è Maria Fedota che è anche il nuovo direttore del giornale. Consiglieri di amministrazione della Cooperativa, alla data del 22 giugno 2021, sono Leonardo Pisani e Ferdinando Moliterni, nominati nel 2017, quando Postiglione cessa dalla carica di presidente e consigliere (sembra) e riconfermati nel 2020 per altri 3 anni. La Cooperativa nasce nel settembre 2017 e inizia l’attività nel giugno 2018, codice Ateco “Edizione Quotidiani”. Sede legale in via Messina 57 a Potenza. Capitale sociale non rinvenibile.

L’ARPAB E LA COOPERATIVA SENZA DIPENDENTI

Con una determina dirigenziale del 23 dicembre 2020“la pubblicazione di dati Agenziali relativi alle attività svolte nell’anno 2020, alla Riscontri Società Cooperativa – al costo complessivo di € 2.915,80 IVA inclusa.” Si legge ancora nella determina: “che la Riscontri Soc. Coop. è società cooperativa a mutualità prevalente (senza dipendenti) e, pertanto, non è assoggetta all’iscrizione Inail/Inps e dunque non può produrre il DURC.” Dunque dobbiamo ipotizzare – cosa possibile – che la società proprietaria/editrice del giornale Le Cronache Lucane, non avesse a quella data alcun dipendente. Probabilmente tutti coloro che producono i contenuti giornalistici sono liberi professionisti, ossia giornalisti e assimilabili che emettono fattura alla cooperativa Riscontri. Dunque zero dipendenti. Ci sarà pure qualcuno che scrive un documento, che apre una porta, che risponde al telefono? Nel 2021 ecco che compare un addetto, uno solo.

Ma perché l’Arpab affida un servizio del valore di 2,9 mila euro alla cooperativa Riscontri? Altre società editoriali, magari col Durc, con una posizione Inail, Inps o Inpgi, non esistevano nel 2020? Una coincidenza potrebbe suscitare una risposta. Una settimana dopo l’affidamento, il giornale Le Cronache Lucane pubblica un articolo elogiativo dell’allora direttore dell’Agenzia regionale per l’ambiente, Antonio Tisci: Nasce una nuova Arpab”. Naturalmente è una coincidenza, come tante altre che incontreremo più avanti.

C’è un’altra determina per 500 euro al netto di Iva che Arpab paga alla Cooperativa Riscontri: “spazi pubblicitari per il Mattino di Puglia e Basilicata”. Ma la Riscontri società cooperativa è, o era, anche concessionaria della pubblicità per il Mattino? Enigma. Certo è che la concessionaria esclusiva per la pubblicità del giornale Le Cronache Lucane, di cui la cooperativa Riscontri è editore e proprietario, è Agi srl.

E c’è un’altra determina di liquidazione del 16 dicembre 2020, sempre nell’era Tisci, di 683 euro per n. 1 abbonamento annuale in formato digitale al quotidiano “Le Cronache del Mezzogiorno”.

IL PRESIDENTE GIUSEPPE CONTE E IL GIORNALE MISTERIOSO

In testa alla prima pagina di Le Cronache Lucane – fascetta rossa – c’è scritto “in abbinata obbligatoria con Cronache del Mezzogiorno”. Abbinato come? Quindi il giornale è in edicola, ma anche no. O magari l’abbinata è in digitale, ma certo, forse.

Andiamo a capire cos’è questo giornale Cronache del Mezzogiorno in abbinata obbligatoria con Le Cronache Lucane e proviamo a chiederlo in edicola: non c’è. E allora dov’è? Sarà anche questa una testata online o in formato digitale? Andiamo a vedere sul web. Proviamo a cercare Cronache del Mezzogiorno e ci imbattiamo in un sito web  che chiaramente spiega: Cronache del mezzogiorno non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. Insomma si tratta di un sito che “contribuisce all’audience delle notizie” Strano, sembra che Cronache del Mezzogiorno, in abbinata obbligatoria con Le Cronache Lucane, non sia un giornale. Non ci crediamo, insistiamo e ci imbattiamo nel sito http://www.cronachedelmezzogiorno.info/, però su questa pagina troviamo una serie di link ad articoli che nulla hanno a che fare con il Nuovo Molise, Le Cronache (di Salerno?), Il Mattino di Puglia e Basilicata, che sarebbero le testate/dorso di Cronache del Mezzogiorno, ma soltanto con Le Cronache Lucane. Insistiamo ancora e troviamo un link.  A noi sembra una pagina Facebook con contenuti del giornale Le Cronache Lucane. Insistiamo e ci procuriamo una delle famose copie digitali di Cronache Lucane con l’abbinamento obbligatorio di Cronache del Mezzogiorno, è del 10 gennaio 2022 e dentro ci troviamo: 5 pagine di questo famoso Cronache del Mezzogiorno; tutte le 19 pagine, pubblicità compresa del giornale Le Cronache Lucane; 33 pagine, pubblicità compresa, di un giornale Le Cronache che rimanda a Cronachedisalerno.it ; 16 pagine, pubblicità compresa, di un giornale che si chiama Il Mattino di Puglia e Basilicata; 7 pagine di un giornale che si chiama Nuovo Molise. Tutto sembra. Sembra anche che l’abbinamento sia a intermittenza: a volte sì e più volte no, sembra. Intanto insistiamo, ma un giornale in edicola, e manco digitale, col nome di Cronache del Mezzogiorno non lo troviamo. O meglio, lo incrociamo di qua e di là sparso, connesso e disconnesso, qualche foto datata della prima pagina, ma un sito, una redazione, un indirizzo, un editore, niente. Nel numero che siamo riusciti a recuperare, c’è almeno il nome del direttore: Lina Paterna, moglie di Giuseppe Postiglione. Nella gerenza troviamo delle anomalie o dei refusi, dipende dai punti di vista: Anno 25, numero 3 del 10 gennaio 2022, autorizzazione del Tribunale di Potenza del 18 settembre 2007, mentre nella testata c’è scritto Anno 26. Il giornale nasce nel 2018 e quindi sembra che abbia utilizzato l’iscrizione in tribunale di una vecchia testata, cosa possibile e legittima, ma è difficile arrivare all’Anno 25 o 26 nel 2022, partendo dal 2007. Magari l’informazione è corretta, ma noi siamo disorientati perché dal 2007 al 2022 gli anni sono 15 e non 26.

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“I giornali, le pubblicazioni delle agenzie d’informazioni e i periodici di qualsiasi altro genere devono recare la indicazione: del luogo e della data della pubblicazione; del nome e del domicilio dello stampatore; del nome del proprietario e del direttore o vice direttore responsabile”. Nella gerenza non troviamo l’editore o proprietario, non sono rivelati il luogo della pubblicazione e lo stampatore.

Ad ogni modo sembra che questo famoso giornale, Cronache del Mezzogiorno, se esiste è difficile trovarlo. Però, finalmente ci imbattiamo in un articolo, del 15 giugno 2020, del Mattino di Puglia e Basilicata/Mattino di Foggia, che rilancia la nuova iniziativa editoriale di cui la stessa testata farebbe parte: Nasce “Cronache del Mezzogiorno”, gli auguri del Presidente Giuseppe Conte – Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia (ilmattinoquotidiano.it E qui troviamo un link che ci porta a una piattaforma che sembrerebbe il punto vendita on line. Delusione, troviamo una sola testata: Il Mattino di Puglia e Basilicata. Volevamo acquistare una copia di Cronache del Mezzogiorno, ma non ci siamo riusciti.  Magari qualche tempo fa su quella piattaforma il giornale era acquistabile, ma oggi non più, sembra.

Tuttavia sembra che oggi a giocarsi in tutti i modi tra social e siti web il giornale “fantasma” sia solo Postiglione con Le Cronache Lucane. Infatti provate a digitare su un motore di ricerca web “Cronache del Mezzogiorno” e vi ritroverete su qualche sito o pagina di Le Cronache Lucane. Stessa cosa non accade con gli altri giornali che avrebbero costituito il quartetto (o terzetto?) fondativo di Cronache del Mezzogiorno. Anzi sembra che il Nuovo Molise nel frattempo abbia chiuso.

Ma l’ex premier Giuseppe Conte lo compra o non lo compra Cronache del Mezzogiorno? E gli altri politici? Quel giornale “che diventerà quasi inesistente” viene lanciato nel giugno 2020 con squilli di tromba da più versanti. Questo in sintesi il tono dell’annuncio usato da testate giornalistiche e televisive: Le voci locali si mettono insieme, nasce un nuovo progetto editoriale e accade nel Mezzogiorno. Ecco “Cronache del Mezzogiorno” che offrirà, al costo di un euro, informazione ai lettori di Campania, Molise, Puglia e Basilicata e che presto, come annuncia una nota, potrà contare anche su una redazione abruzzese e una calabrese. L’obiettivo è quello di creare un giornale che parli del Sud, che racconti i territori senza dimenticare le dinamiche nazionali. Il giornale nazionale sarà diretto da Lina Paterna che potrà contare sull’esperienza di tre storici direttori di testate locali meridionali a cui sarà affidata la direzione dei dorsi locali: Antonio Blasotta, fondatore e direttore, tra l’altro, del Mattino di Puglia e Basilicata; Tommaso D’Angelo, direttore e fondatore dell Cronache di Salerno, Maria Fedota, direttrice del quotidiano Cronache Lucane. Per ora le edizioni saranno online ma presto ci sarà anche il cartaceo. È infatti prevista la diffusione anche di un’edizione cartacea nei principali capoluoghi serviti. Le uscite saranno quotidiane, tutti i giorni, inizialmente tranne la domenica. Se avete tempo e siete assai curiosi potete ascoltare qui l’intervista di lancio di Maurizio Bolognetti a Giuseppe Postiglione su radio radicale.

Ma è l’ex premier Giuseppe Conte che sorprende con un suo messaggio di auguri, questo uno stralcio:  “Da uomo del Sud e innamorato del nostro Sud, non posso non indirizzare un mio personale augurio a una iniziativa che va sotto il nome di Cronache dal Mezzogiorno. Queste Cronache avranno certamente la loro eco nazionale puntando a temi come Cultura e politiche del lavoro. Un augurio ai diversi direttori e ai giornalisti, che svolgono un difficile compito di racconto della realtà in tempo anche di notevole crisi del settore”. Chi ha contattato il premier Conte, chi ha chiesto a Conte di scrivere quel messaggio? Sembra qualcuno del M5S, sembra.

Ecco, in più, gli auguri sinceri dei politici e non solo (clicca sui nomi per leggere i messaggi): l’allora sotto segretario alle infrastrutture, Salvatore Margiotta, Vito Bardi, Luca Braia, Giuseppe Moles, Pasquale Pepe, Francesco Somma, Assostampa e Ordine dei giornalisti.

Vi risparmiamo tutti gli auguri sinceri giunti dagli altri esponenti politici e non solo. Ci incuriosisce il fatto che dalle altre regioni non siano rinvenibili auguri da parte di politici locali né da parte dell’Ordine dei giornalisti. In Campania, Puglia e Molise le trombe erano tappate? Insomma tutto lascia supporre che Cronache del Mezzogiorno sia stata un’iniziativa targata dal genio e dall’intraprendenza di Giuseppe Postiglione. Questa volta però pare non abbia funzionato, anche se lui continua ad usarla come può, nel bel mezzo della confusione che regna sul web e nella superficialità, nel pressapochismo dei politici e degli addetti ai lavori.

LE SOCIETÀ RICONDUCIBILI A POSTIGLIONE: “questa vince e questa perde” 

Ora vediamo quali sono le Società riconducibili direttamente o indirettamente, attive e non attive, a Giuseppe Postiglione & Soci: Società cooperativa Riscontri, Agi srl, Invest srl, Gapos srl, Melodia srls, Media srls, Calpel srl. Una curiosità la suscita anche un’altra Società, la Star srl di cui faremo qualche cenno interrogativo. Ne tratteremo al volo altre, ormai scomparse dal panorama mediatico dei Postiglione, anche se ancora compaiono in alcune vicende giudiziarie, tipo la Nipa srl di Ida Tortorelli Postiglione, madre di Postiglione, Società originaria proprietaria di alcune emittenti, tra cui Radio Potenza Centrale, poi trasferite all’Agi srl, sembra. Trasferimenti di proprietà, compravendite, cessione di rami di azienda sono una costante nel quadro degli assetti societari della famiglia Postiglione. La Nipa srl venne coinvolta nel 2011 in una vicenda di frode fiscale insieme al Potenza Sport Club srl. Di recente la Cassazione avrebbe condannato Palma Ida Tortorelli, ex amministratrice della Nipa srl a un anno e sei mesi di reclusione per il reato di evasione fiscale risalente a operazioni del 2008.  La Nipa srl, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Potenza l’8 agosto 2017.

IN SOCIETÀ CON IL MORTO

Della Cooperativa Riscontri, abbiamo già detto, ma la incontreremo ancora in altre circostanze. L’Agi srl, nasce nel gennaio 2009 ed è attiva dal febbraio dello stesso anno. Codice Ateco primario “Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari.” Amministratrice unica dal 2017 la direttrice di Le Cronache Lucane, Maria Fedota, anno in cui cessa dalla carica Antonio Postiglione, fratello e socio in affari di Giuseppe. Capitale sociale 10mila euro. Soci proprietari, sembra fin dalla data di costituzione, sono due persone di Potenza, piuttosto improbabili: un 75enne ex speaker – sembra – e un’altra persona che pare sia passata a miglior vita da circa 4 anni. Insomma uno dei due soci sarebbe deceduto nel 2018. Una domanda ingenua: ma il direttore di un giornale può contemporaneamente essere amministratore di un’agenzia pubblicitaria, ossia della concessionaria esclusiva per la pubblicità del giornale che dirige? Sembra di sì, sembra. E un’altra domanda ingenua: può una persona deceduta essere socia di una Società? Sembra di sì, sembra.

L’Agi srl, con sede legale in via Messina 57, a Potenza, tra l’altro è concessionaria per la pubblicità legale del Ministero della Giustizia, della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e della Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea. Insomma la nave ammiraglia del circuito Postiglione. È concessionaria esclusiva per la pubblicità del giornale digitale Le Cronache Lucane; era concessionaria del Roma, giornale con cui qualcosa è andata storta e sembra si siano interrotti i rapporti ad ogni livello; sembra sia la concessionaria di pubblicità di tutte le emittenti televisive e radiofoniche in capo alla famiglia Postiglione. Agi srl apre un’unità locale a Napoli in Via Simone Martini 50, si tratterebbe di un negozio (edicola) di vendita di giornali, riviste e periodici. Tuttavia sembra che a quell’indirizzo nel 2020 non ci sia alcuna edicola, sembra.

L’Agi srl è anche interessata all’acquisto di immobili di proprietà del Comune di Potenza inseriti nel Piano delle alienazioni per l’annualità 2020. Manifesta l’interesse per gli immobili di cui alla tabella seguente, con l’offerta economica di acquisto. La proposta è di Maria Fedota in qualità di rappresentante legale della Società.

tabella

Nel 2019, parliamo sempre dell’Agi srl, sembra essere proprietaria o editore di Radio Potenza Centrale, Radio Studio Potenza, Radio Globo l’Originale, Le Cronache TV, Basilicata 1 TV, Mojito TV, Tele Studio, Tele Cento, Info TV.

L’Agi srl la troviamo anche nell’elenco del Mise “Contributi Emittenti Locali Importi spettanti alle TV Commerciali – Annualità 2019 Allegato B – Decreto direttoriale 9.4.2020” e sembra che l’importo assegnato sia di 9mila euro. La troviamo nello stesso elenco del Mise per l’annualità 2020 e sembra che l’importo assegnato per Le Cronache tv sia di 200mila euro. Ancora nell’elenco per l’annualità 2021 con un importo assegnato di 589mila euro.

Nell’elenco del Mise “DGSCERP EMERGENZA COVID 19 – Fondo Emittenti Locali Importi spettanti alle TV comunitarie Allegato B – Decreto direttoriale 21.10.2021 ELENCO BENEFICIARI, troviamo la Cooperativa Riscontri. Nell’elenco la cooperativa compare come Società di 4 marchi: Info Tv Puglia, Info Tv Basilicata, Radio Potenza Centrale Tv Basilicata, Radio Potenza Centrale TV Puglia.  Dunque la Società Cooperativa Riscontri è concessionaria pubblicitaria di quei 4 marchi o è editore o proprietario? Oppure che sarebbe? Che confusione.

Nella graduatoria del Mise “DGSCERP DPR 146/2017: Contributi Emittenti Locali Graduatoria Radio Commerciali – Annualità 2020 Allegato A – Decreto Direttoriale 13 maggio 2022” ritroviamo la Media srls per l’emittente Radio Potenza Centrale, con un importo netto da erogare di € 24.389,56.

Nella stessa graduatoria del Mise, annualità 2019, alla Media srls, per l’emittente Radio Potenza Centrale viene assegnato un contributo di € 23.355,34. Non la facciamo lunga, ci sono altri € 26.686,35 per il 2018, € 42.574,30 per l’annualità 2017; 12.967,40 per l’annualità 2016.

Sembra che l’editore di Radio Potenza Centrale sia la Società Media srls di Antonio Postiglione, sembra. Con 500 euro di capitale sociale nasce nel 2015 e inizia l’attività nel 2016, Codice Ateco primario “Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari”, il medesimo della Agi srl. Soci di Media srls sono Paolo di Biase con il 10% e Antonietta Gerbasio con il 90%, capitale sociale pari a 500 euro, amministratore unico Antonio Postiglione.

Ma c’è un’altra Società che fa la stessa cosa con un Codice Ateco primario più chiaro: “Attività delle agenzie di stampa”. Si tratta della Melodia srls, amministratore unico Giuseppe Postiglione e socio unico la moglie Pasqualina Paterna. La Società inizia l’attività nello stesso anno di nascita, il 2017, con 500 euro di capitale. Ha sede legale allo stesso indirizzo di Agi srl e di Riscontri Società Cooperativa, in Via Messina, 57 a Potenza. Melodia srls viene ammessa nel 2017 a un finanziamento microcredito di 25mila euro da “Sviluppo Basilicata”.

Tutte queste società in un modo o nell’altro ricevono denaro, anche con affidamento diretto, da diversi enti pubblici, relativi alle medesime attività: dal Crob, all’APT, dall’Arpab, alla Regione Basilicata, dall’Egrib all’Aor San Carlo a Matera2019, e così via. Per oltre 150mila euro negli ultimi 4 anni, probabilmente una cifra parziale limitata ai documenti che siamo riusciti a visionare. Capita anche che alla stessa gara partecipino due o più società riconducibili alla famiglia Postiglione. Come nel caso dell’Agi srl e di Melodia srls le quali si aggiudicano nel 2019 l’affidamento del servizio di pubblicazione legale su quotidiani a diffusione nazionale e locale nell’ambito di una gara indetta dalla Suar-b (Stazione Unica Appaltante della Regione Basilica) alla quale hanno partecipato entrambe le società. E come nel caso di un paio di gare indette dalla Centrale Unica di Committenza della Sardegna, nel 2020 e nel 2021, alle quali partecipano sia Agi srl sia Melodia srls. Più Società e partite iva diverse consentono di partecipare a gare con migliori opportunità e infilarsi in meccanismi di contributi e finanziamenti con maggiori chance. Anche se quelle Società sono riconducibili a una sola famiglia, sul piano tecnico e legale è tutto regolare. Ma non sempre va bene. È il caso della procedura di selezione dell’Università dell’Aquila per il “Servizio di Pubblicazione dell’Esito di Gara relativa all’affidamento del servizio di pulizia e di igiene ambientale da svolgersi presso le sedi dell’Università.”  Siamo nel settembre 2021, il servizio di pubblicazione viene affidato alla Società Cooperativa Riscontri, ma al momento delle verifiche preliminari la direzione generale dell’Università decreta di “non procedere all’affidamento del presente servizio alla ditta RISCONTRI SOCIETA’ COOPERATIVA  con sede legale in VIA MESSINA, 57 Potenza, P.IVA 01997050768, a causa della mancanza di uno dei requisiti di cui all’ art. 80 del D.lgs. n.50/2016 e s.m.i.  Mancava il Durc o cosa? Qui il decreto della direzione generale dell’Università dell’Aquila.

Il CONSIGLIO REGIONALE E LA GARA AGGIUDICATA ALL’AGI SRL: qualche domanda

Siamo nel febbraio del 2019, con determina del Dipartimento segreteria generale del Consiglio regionale della Basilicata viene aggiudicato definitivamente il “Servizio di gestione e l’animazione dei profili aperti dal Consiglio regionale sui social network “, importo a base d’asta di 40mila euro iva esclusa con scadenza offerte al 5 novembre 2018. Aggiudicatario dell’appalto Agi srl. Per dimostrare le capacità tecniche e professionali bisognava attestare la fornitura di servizi simili ad altre aziende pubbliche o private negli anni precedenti con relativo fatturato, (anni 2015,2016,2017) ai sensi dell’articolo 83, comma 1, lettera C del Codice. Ebbene l’AGI srl dimostra di aver sottoscritto contratti con GAPOS SRL datato 05/01/2015; – Fattura n.293 del 31/12/2015 pari a Euro 56.730,00; – Fattura n.149 del 30/12/2016 pari a Euro 86.010,00; – Fattura n.348 del 29/12/2017 pari a Euro 60.390,00.

fature

Ci ha incuriosito la Gapos srl. Sede legale a Salerno in via Matteo Greco, 3. Capitale sociale 10mila euro – versato 2mila e 500 – suddiviso, al 7 maggio 2009, tra Donato Disabato 40% e Giuseppe Postiglione 60%. Amministratore unico, Giuseppe Postiglione. Data di costituzione luglio 2006. Inattiva. Da quando? Sembra, dalla visura camerale storica estratta dal registro delle imprese il 28 maggio 2022, che l’ultimo protocollo evaso risalga al 2009 e l’ultimo bilancio sia relativo all’esercizio 2008. Se ci atteniamo ai dati ufficiali della Camera di Commercio di Salerno, fatti salvi ulteriori accadimenti a noi invisibili, la Gapos srl essendo inattiva presumibilmente dal 2009 non poteva sottoscrivere contratti e pagare fatture nel 2015, 2016 e 2017 all’Agi srl. Miracolo? La Gapos srl nel 2008 registrava un passivo di 236mila euro e debiti per 199mila euro e crediti esigibili entro l’esercizio 2009 pari a 220mila euro. Non sappiamo se quei crediti li abbia incassati e se i debiti li abbia pagati. In verità un indizio circa l’esistenza in vita della Gapos srl nel 2011 e cioè due anni dopo l’ultimo protocollo, lo troviamo nella stessa visura in cui è scritto: “classificazione dichiarata ai fini Iva dell’attività prevalente – codice 68.32 Amministrazione di condomini e gestione di beni immobili per conto terzi – data riferimento 7 febbraio 2011”. Potremmo dedurre che la Società fosse attiva nel 2011 ma con un Codice Ateco che nulla c’entra con il famoso contratto stipulato con l’AGI srl. Enigma. C’era un’altra Gapos un tempo, era una piccola società cooperativa con sede a Potenza in via Madrid, di cui Giuseppe Postiglione è stato rappresentante legale. Quella a Salerno è la stessa trasformata? È un’altra? Chissà.

LA CALPEL SRL E LA INVEST SRL

La Calpel srl viene costituita il 13 settembre 2004, sede legale a Salerno in via Vito Lembo 40. Capitale sociale 50mila euro di cui il 5% di proprietà di Giuseppe Postiglione e il 95% di proprietà di Giacomo Minici che avrebbe acquistato le sue quote dalla Nipa srl. Amministratore unico è Ciro Sabia mentre l’amministratore Giudiziario nominato il 10 giugno 2010 è Carlo Bavetta. La partita iva è cessata in Agenzia delle Entrare il 30 giugno 2014. La Società è inattiva e sottoposta ad amministrazione giudiziaria: “Con Ordinanza del Gip del Tribunale di Potenza del 15 dicembre 2009 è stato chiesto il sequestro delle poste patrimoniali attive riferibili a Postiglione Giuseppe e precisamente le quote pari al 100% della Calpel srl – Tale Società, di cui il signor Postiglione detiene il 5% e il signor Minici il 95% era sua volta detentrice del 100% delle quote dell’ex Potenza Calcio srl”. È scritto nella visura camerale estratta dal Registro Imprese il 1° giugno 2022. In effetti la Calpel srl e non solo fu coinvolta nello scandalo calcio scommesse insieme all’allora Patron del Potenza Calcio, Giuseppe Postiglione. Di recente la vicenda si è conclusa con diverse assoluzioni e proscioglimenti. Per chi volesse approfondire quanto accaduto basta digitare su un motore di ricerca “calciopoli Postiglione”. In una informativa del Gico della Guardia di Finanza emergerebbe che l’acquisizione delle quote della Calpel srl da parte di Giacomo Minici sarebbe “un’intestazione fittizia meramente fiduciaria a beneficio di Giuseppe Postiglione.”

La Invest srl nasce nel 2008 e sembra sia inattiva dal 2018. Sede legale a Potenza in via Madrid, capitale sociale 10mila euro di proprietà di Postiglione Giuseppe al 30% e del fratello Antonio al 70%. Amministratrice unica la madre Ida Palma Tortorelli, nominata il 10 maggio 2011 quando sostituisce nella carica Antonio Postiglione. Oggetto sociale “l’acquisto, la vendita e la permuta di suoli edificatori e di immobili in genere, di negozi e appartamenti…” La Invest avrebbe acquistato dalla Nipa srl nel 2008 un terreno al prezzo di 550mila euro. Sembrerebbe che quel terreno la Nipa lo avesse acquistato da un’altra Società la quale reclama da tempo, in sede giudiziaria contro i Postiglione, il saldo del pagamento di oltre 350 mila euro di quella compravendita. Sulla vicenda penderebbe una richiesta di archiviazione a cui la parte presunta creditrice si sarebbe opposta.

L’ENIGMATICA STAR SRL DI PINCO PALLO

Lasciamo da parte le altre società intestate alla madre e alla moglie di Postiglione: Letizia srl Impresa sociale senza scopo di lucro per l’assistenza agli anziani e ai disabili, Luna srls compravendita di beni immobili effettuata su beni propri. E lasciamo anche da parte la società di Maria Fedota, la Magifra srls – “organizzazione e servizi per convegni”.

Cerchiamo, invece, di capire se esita un legame tra la Star srl e il circuito di Postiglione. Questa società nasce il 10 dicembre 2020 e inizia l’attività lo stesso giorno. Capitale sociale 500 euro, codice Ateco 62.09.09: “Altre attività dei servizi connessi alle tecnologie dell’informatica, installazione di software non connessa con la produzione”. Tuttavia l’oggetto sociale è più ampio: servizi innovativi di consulenza strategica e gestionale…digital transformation… Insomma siamo sulle alte tecnologie. Eppure questa società ha sede legale in via Grippo 6 a Potenza, in pratica in una casa popolare e il suo amministratore unico, Pinco Pallo (usiamo un nome di fantasia), è una persona che molto probabilmente di tecnologie informatiche, media, strategie gestionali, campagne pubblicitarie non sa nulla. Infatti, in via Grippo 6 a Potenza c’è anche la sede legale della Lucania Montaggi srls, il cui amministratore unico è il medesimo Pinco Pallo. Da qualche mese, dicembre 2021, l’impresa inizia l’attività con un codice ateco anche questo improbabile: “Progettazione e costruzione di edifici residenziali e non residenziali.” La Lucania Montaggi srls ha un capitale sociale di 300 euro, costituita nel 2017.

Ma che c’entra la Star srl con Postiglione? Sembra che in qualche modo c’entri se il Dipartimento segreteria generale del Consiglio Regionale della Basilicata con una determinazione dirigenziale del 21 maggio 2021 acquista, per 1220 euro iva inclusa, lo spazio di due pagine centrali “passanti”, consecutive e a colori (L 250 x H 395 mm per singola pagina) sul quotidiano “Le Cronache Lucane” edizione del 24/05/2021 dalla società STAR s.r.l. in qualità di concessionario esclusivo per la gestione degli spazi pubblicitari sul quotidiano “Le Cronache Lucane”. Concessionario esclusivo? Ma non è l’AGI srl il concessionario esclusivo per la pubblicità di Le Cronache Lucane? Forse siamo noi a fare confusione: La Star è concessionario esclusivo per la gestione degli spazi pubblicitari, mentre l’Agi è concessionario esclusivo per la pubblicità. Voi direte: “ma è la stessa cosa!” Sembra.

La Star srl incassa nel 2021 altro denaro dall’Ufficio stampa della Giunta, dall’Apt, dall’Assessorato all’Agricoltura, dal Dipartimento energia. Nei soli primi 3 mesi del 2022 dagli enti pubblici riceve circa 15mila euro.

Ma non è finita qui. Sotto quale bussolotto sta la pallina? O, se preferite, qual è la carta vincente questa o quella? Pinco Pallo, che verosimilmente si occupa di serramenti, infissi e piccoli lavoretti di carpenteria e tinteggiature, è amministratore unico di una “start-up innovativa costituita a norma dell’art. 4, comma 10 bis, del decreto legge 24 gennaio 2015, n. 3”. E quando è stata costituita questa Società a Responsabilità Limitata con un capitale sociale di 500 euro e con sede legale a Teramo in Corso Cerulli 59? Il 16 ottobre 2020, inizio attività stessa data. Per fare cosa? L’oggetto sociale è lo stesso della Star srl. E come si chiama questa start-up innovativa? Si chiama Agi srl. Ma tu guarda. Deve essere una Società già avviata verso grandi fortune se ha la sede legale in pieno centro storico di Teramo, in un palazzo antico e prestigioso, mentre le altre due risiedono in una casa popolare della periferia potentina. Ma Pinco Pallo sa di essere così ricco e fortunato? Certo glielo auguriamo, magari si ritroverà anche lui come Giuseppe Postiglione con oltre 400mila euro su un conto bancario della Banque De Gestion Edmond de Rothschild nel Principato di Monaco, come ha accertato nel 2010 dal Gico della Guardia di Finanza.

Da subito la neonata start-up Agi srl si è data da fare con gli appalti nella Regione Abruzzo: tanti auguri. Pinco Pallo è anche titolare di un’altra ditta individuale: “pitturazioni edili.” Ecco, verosimilmente è il suo mestiere.

L’AMORE E L’ODIO CON LA POLITICA E IL POTERE 

Maria Fedota la troviamo già candidata giovanissima alle regionali del 2010 nella lista “Per Pagliuca per la Basilicata”. Lista nella quale fu eletto Roberto Falotico, allora esponente del centro destra, oggi nel centro sinistra. Nel 2014 sono candidati alle comunali di Potenza sia Fedota sia Giuseppe Postiglione nella lista “Popolari per l’Italia”, centro destra, in appoggio a Dario De Luca sindaco. Candidato è anche Giovanni Salvia che poi diventerà assessore. Postiglione sarà primo dei non eletti.

foto gruppo elezioni 2014

Subito dopo l’elezione del sindaco Dario De Luca il partito di Tito di Maggio scrive: I popolari per l’Italia non possono che esprimere compiacimento per la nomina del segretario cittadino Giovanni Salvia all’Assessorato alla comunicazione ed informazione, grazie anche e soprattutto al sacrificio del primo dei non eletti Giuseppe Postiglione, il quale, tuttavia entrerà a far parte dello staff del Sindaco nel non meno prestigioso incarico di addetto alla comunicazione.” Salvia diventerà assessore per poco, e Postiglione non entrerà a far parte dello staff del sindaco. Sembra. Un anno dopo accade qualcosa

L’amore odio con Carmine Cicala e con Vito Bardi è una saga che dura dalla campagna elettorale del 2019. Gli attacchi del giornale di Postiglione a Bardi iniziano subito dopo l’insediamento della Giunta regionale.

attacco

Gli attacchi a Carmine Cicala sono continui. Dai corridoi del Consiglio regionale, un tempo qualcuno mormorava che Postiglione pretendesse una postazione in area comunicazione dentro l’istituzione, ma noi non ci crediamo. Fatto sta che Cicala è oggetto di continui attacchi da parte del giornale Le Cronache. Con Bardi, invece, di recente sembra pace fatta: qui una spiegazione fornita dal Quotidiano del Sud.

Una pace davvero fraterna: Bardi si presta addirittura a sponsorizzare la testata televisiva di Postiglione, prima di essere intervistato nel salotto politico di Lucia Serino. Clicca qui per vedere lo spot tv

Le stanze delle redazioni delle testate di Postiglione pare siano molto frequentate dai politici di destra e di sinistra e finanche da qualcuno dei grillini. Relazioni molto strette si segnalano con Mario Polese di Italia Viva e con alcuni esponenti del Pd e di Forza Italia. Alcuni corsivi a firma di pseudonimi lasciano immaginare l’esistenza di “scrittori” di stretta provenienza politica avvezzi a criticare gli avversari nascondendosi dietro nomi di fantasia. Anche in questo quadro emerge la passione politica e il desiderio di contare nei circoli delle decisioni, di Postiglione. Ma emerge anche, a tratti grottesca, la corsa di taluni politici, giornalisti, aspiranti intellettuali ad apparire su giornale e tv di Postiglione.

L’AMORE PER L’EX DIRETTORE GENERALE DELL’AZIENDA OSPEDALIERA SAN CARLO

A prendersi molte carezze nel periodo in cui ha diretto l’Aor, è stato Massimo Barresi. Tutelato e difeso dalle testate di Postiglione nonostante da più parti, non solo politiche, se ne auspicasse la rimozione. Questa “relazione affettiva” sembra essere sfociata in una nomina fiduciaria importante: Palma Ida Tortorelli, madre di Giuseppe Postiglione, diventa portavoce di Massimo Barresi. Azienda ospedaliera San Carlo, il ruolo di portavoce alla madre dell’editore amico – Il Quotidiano del SudQui la delibera di nomina, e qui il curriculum  di Ida Tortorelli.

Barresi sarà poi coinvolto in alcune vicende giudiziarie tra cui presunti incarichi pilotati nella Neonatologia dell’ospedale San Carlo e presunto abuso d’ufficio e falso.

IL CAPITOLO LE CRONACHE TV

Ne parleremo appena possibile.

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