Stellantis Melfi, aumenta la preoccupazione tra i lavoratori

Fiom Cgil Basilicata chiede con urgenza la riconvocazione del tavolo permanente automotive alla Regione Basilicata con la partecipazione dell'azienda

Sale la preoccupazione tra i lavoratori e le lavoratrici dell’indotto Stellantis di Melfi soprattutto alla luce delle ulteriori fermate produttive dichiarate dall’azienda, che hanno ricadute immediate sulla condizione dei lavoratori anche della componentistica in termini di ulteriori perdite salariali, di precarietà, incertezze occupazionali e di prospettive future.

All’ordine del giorno dell’attivo dei delegati Fiom Cgil Basilicata dell’indotto Stellantis Melfi, quindi, l’attuale situazione produttiva e occupazionale dell’area industriale. Alla riunione i delegati e le delegate dell’indotto hanno ribadito la necessità di interventi che accompagnino la transizione ecologica e di una giusta risposta da parte della Comunità europea alla conferma del 2035 come data oltre la quale si fa divieto di produrre veicoli endotermici.

“Rivendicare lo slittamento delle date sullo stop alle auto a benzina e diesel per superare la crisi del settore automotive – ha detto Giorgia Calamita, della Fiom Cgil Basilicata – è completamente assurdo. È invece fondamentale invertire la tendenze imprenditoriali e governative e investire nella transazione energetica, tecnologica e digitale. Bisogna accelerare le iniziative e investire per recuperare il ritardo accumulato negli anni nel rapporto con gli altri paesi europei, prevedere un piano strategico per la riconversione e transizione per governare la fase e dare risposte in termini ecologici e occupazionali.

La Fiom Cgil Basilicata – ha continuato Calamita – chiede pertanto con urgenza la riconvocazione del tavolo automotive in Regione Basilicata in quanto le ulteriori fermate di Stellantis, le dichiarazioni di ulteriori riorganizzazioni produttive all’interno dello stabilimento e la mancata acquisizione delle commesse per le aziende della componentistica del comprensorio di Melfi, sta mettendo a rischio la tenuta occupazionale di tutta l’area industriale. Il tavolo regionale a oggi ha definito un piano di rilancio per rendere più attrattiva l’area industriale di Melfi, in particolare con la dotazione di nuove infrastrutture e l’abbattimento dei costi energetici, ma si dovrà proseguire con la presenza di Stellantis al prossimo incontro per rivendicare il lavoro a Melfi, così come previsto dall’accordo di giugno 2021 sulla transizione elettrica e la produzione dei quattro nuovi modelli, con la completa garanzia occupazionale di tutta l’area.

Chiediamo infine – ha concluso Calamita – che la Regione si faccia fare parte attiva nel rivendicare il coinvolgimento del tavolo nazionale dell’automotive, che a partire dal giorno 23 giugno, data della convocazione, dovrà rispondere concretamente ai lavoratori in termini di occupazione, salario e condizioni di lavoro”. La Fiom Cgil considera fondamentale la partecipazione dei lavoratori a tutte le iniziative sindacali che si definiranno per raggiungere gli obiettivi, a partire dalla manifestazione del 18 giugno a Roma indetta dalla Cgil nazionale per rivendicare la pace e superare le guerre mettendo al centro il lavoro, recuperando il salario, superare la precarietà e per la democrazia.

Un momento dell’attivo dei delegati Fiom Cgil

Attivo delegati Fiom Cgil, Giorgia Calamita