Centro di accoglienza Palazzo San Gervasio, “bando peggiorativo rispetto agli anni scorsi”

Europa Verde denuncia: "Aspetto ancora più grave è la mancata applicazione della Legge Regionale n. 13 del 6 luglio 2016"

Di seguito il comunicato di Europa Verde Basilicata e i circoli di Venosa e Palazzo San Gervasio sul bando per la gestione del centro di accoglienza di Palazzo San Gervasio.

“Europa Verde- Regionale e i Circoli di Venosa e Palazzo San Gervasio hanno aderito al Presidio Organizzato da Libera Presidio Vulture-Alto Bradano(del 24.07.22) per il grave ed ingiustificato ritardo da parte della Regione Basilicata dell’apertura del Centro di Accoglienza di Palazzo San Gervasio. Ancora una volta anche quest’anno la Regione è in ritardo nonostante gli impegni presi in un incontro alla Prefettura di Potenza il 9 giugno. L’accoglienza e l’integrazione sono due aspetti molto trascurati dalle Istituzioni che puntualmente affrontano il tema sempre in emergenza.

Il bando per la gestione del centro di Palazzo San Gervasio che è un copia-incolla di quello di altri anni è pure peggiorativo e per le cose previste porterà ad un allungamento dell’apertura. La presentazione delle domande scade il 31 luglio e poi fra le pratiche burocratiche e l’allestimento della tendopoli ci vorranno alcuni giorni. Tra l’altro non si comprende la cifra che Regione ha previsto per l’anno in corso ed è come sempre incompleto il servizio del trasporto. E’ sempre in piedi la questione dell’accesso al Centro da parte di tutte le Organizzazioni che volessero rendersi conto della situazione che si vive all’interno. Basta con i centri che sono veri e propri luoghi isolati e inavvicinabili. La trasparenza deve essere alla base della gestione.
Aspetto ancora più grave è la mancata applicazione della Legge Regionale n. 13 del 6 luglio 2016 che ha sancito dei principi fondamentali ma che non hanno mai trovato applicazione. E’ disumano trattare uomini e donne che arrivano per le raccolte stagionali facendoli alloggiare in ghetti istituzionali e in ricoveri di fortuna senza né acqua né luce. Il bando non prevede servizi a tutela di questi lavoratori: infatti non sono previste cucine, bagni adeguati e mezzi per garantire il fresco nella struttura viste le attuali temperature ed il fatto che sono lavoratori che producono stando sotto il sole cocente. Come possono stare alloggiate 300 persone in capannone fatiscente e privo di tutti i servizi? E’ del tutto inutile affrontare il tema del caporalato e dello sfruttamento considerando il fenomeno dell’arrivo come situazione di emergenza. E’ a tutti noto che da circa 30 anni nelle nostre aree sia a nord della Basilicata che al sud si raccolgono prodotti che quotidianamente arrivano sulle nostre tavole grazie al lavoro di questi uomini che affrontano non solo i disagi del lavoro ma anche quelli legati all’alloggio.
Noi diciamo basta a questa situazione che si ripete da molti anni ed invitiamo la Regione ad accelerare le procedure per l’apertura del Centro di accoglienza anche se insufficiente a contenere le circa 800 unità che arrivano per la raccolta del pomodoro. Donato Lettieri del Coord. Nazionale, Giuseppe Digilio Coord. Regionale, Francesco Castelgrande Responsabile Politiche accoglienza, Italiano Savino Verdi Palazzo San Gervasio Europa Verde