Indotto Eni Viggiano, “ridotta la sicurezza dei lavoratori, mancanza della valutazione del rischio”

E' quanto evidenzia la Uil Uilm in una nota

La Uil Uilm Basilicata in una nota evidenzia le criticità, già denunciate, nell’indotto Eni di Viggiano. Di seguito il comunicato stampa

“Si è tenuto nel pomeriggio di ieri, a Grumento Nova, il coordinamento di tutti i delegati della Uil Uilm dell’indotto Eni di Viggiano, al fine di analizzare il difficile periodo storico che si vive in Val D’agri. Fase complicata a causa delle scelte di Eni ed Enirewind che, come più già più volte denunciato, raggirano le regole condivise anche attraverso accordi regionali, a partire dal Patto di Sito, ma anche regole non scritte: quelle del buon senso.

Sono già ben note a tutti le ultime vertenze che coinvolgono i lavoratori Sicilsaldo e la storia inverosimile che intreccia il destino di costoro con quelli di un’altra ditta, la Simam. Commesse che cambiano destinazione e uso dalla sera alla mattina, lavoratori lasciati a piedi o messi spalle al muro a causa di progetti maniacali e folli da parte di questa multinazionale pubblica e privata rappresentata da Eni ed Enirewind. Azienda dunque pubblica che colpisce i propri cittadini, dalla remotizzazione si è passati alla razionalizzazione delle unità tagliando non solo l’occupazione ma anche riducendo la sicurezza dei lavoratori; mentre in alcune aziende si sperimenta il Man Down, in altre si attualizza, dalla sera alla mattina, la traduzione in italiano del man down, l’uomo a terra.

Ciò ha significato praticamente e obbiettivamente, come ad esempio all’interno della Simam, una riduzione del 50% della manodopera di coloro che conducevano gli impianti all’interno della Mise, si è passati dunque da 2 persone ad una sola persona. Tutto ciò ovviamente senza nessuna formazione dei lavoratori, senza nessun accordo sindacale, cosi come invece previsto dalla norma legata alla privacy dei lavoratori. Accordo necessario visto l’utilizzo della geolocalizzazione degli stessi. E non solo…Registriamo anche l’assoluta mancanza della valutazione del rischio, visto che in nessuna azienda in cui si sta utilizzando il lavoro isolato è stata consegnata copia del nuovo DVR o anche delle sole modifiche apportate. Parliamo dunque di gravissime inosservanze che ovviamente, come Organizzazione Sindacale, abbiamo segnalato agli organi competenti visto che il rischio principale del lavoro isolato è relativo all’organizzazione dei soccorsi in caso di malore o infortunio dei lavoratori.