Agricoltura: “Raddoppiare il canone? Ma questi sono pazzi”

La reazione di un agricoltore del Metapontino al paventato aumento (del "100 %") da versare al Consorzio di Bonifica

“Quest’estate è andata malissimo. Le albicocche sono state bruciate dal caldo”, spiega Beppe, agricoltore del Metapontino. Il caldo eccessivo ha determinato danni “notevoli” sul prezzo ottenuto. “E con le pesche non è andata meglio – aggiunge – e in più dobbiamo ascoltare questi teatrini e queste voci che circolano su un raddoppio delle cifre da versare all’Ente di Bonifica, ma sono pazzi”.

Il caso A mettere la pulce nell’orecchio degli agricoltori lucani il “teatrino” regionale andato in scena negli ultimi giorni. Con l’interrogazione del consigliere regionale Cifarelli all’Assessore all’Agricoltura (Cupparo) e la piccata risposta di quest’ultimo. Al centro del contendere i debiti del Consorzio di Bonifica e la mancata presentazione del rendiconto dell’ultima annualità. A fronte dei debiti del Consorzio, la Regione, che partecipa del 32% l’Ente, ha minacciato di non versare a quest’ultimo i 5 milioni attesi per contribuire alle spese di “innalzamento delle acque irrigue”. Un “teatrino”, appunto, che vedrebbe, come approdo finale, un aumento del canone a carico dei contribuenti, cioè gli agricoltori che ricevono “servizi”, fino al 100 % in più.

“Loro litigano, e noi ci andiamo di mezzo” Inevitabile la reazione del settore primario lucano, alle prese con i danni di questa “pazza” estate. “Noi nel Metapontino – sottolinea Beppe – abbiamo avuto danni notevoli su albicocche e pesche, inoltre potrebbe arrivare la grandine, non sappiamo cosa ci riserva il futuro, e per di più sentiamo di possibili raddoppi del canone da versare all’Ente”. Beppe fa anche un calcolo e prevede che nel suo caso si ritroverebbe a sborsare fino a 900 euro, cioè il doppio dell’annata precedente. “Praticamente loro litigano, fanno imbrogli che non comprendiamo, e poi alla fine chi deve pagare saremmo proprio noi?”. Paradosso e insieme assurdità del caso.

“Ma poi si accorderanno e qualche politico si intesterà il merito” Ma l’agricoltore, che conosce bene il suo “campo”, sa bene come funzionano queste dinamiche. “Ci provano sempre a buttare la pietra nello stagno, poi alla fine davanti alle proteste del comparto agricolo, troveranno un accordo”. Beppe si riferisce all’accordo che in qualche modo dovrà essere raggiunto tra Dipartimento Agricoltura della Regione e Consorzio, su questioni burocratiche, carte da presentare, adempimenti vari. “E poi alla fine uscirà il politico di turno, che tenterà di intestarsi dei meriti, anche solo per farsi pubblicità e far lievitare il consenso”. Ma qualora le cose non andassero così, e fossero gli agricoltori a rimetterci? “Beh, in quel caso ne vedrete delle belle, con gli aumenti previsti per questo autunno, dubito che ci accolleremo anche questo salasso ulteriore”. Staremo a vedere. La partita, d’altronde, è solo al fischio di inizio.