Bonus gas, La Regina (PD): “mancetta elettorale”

"Un provvedimento che aiuta i più ricchi e lascia indietro i più deboli, respinti emendamenti opposizione"

Bardi aiuta i più ricchi e lascia indietro i più deboli. Lo avevamo detto con chiarezza il 17 giugno: questa pdl sul “bonus gas” genera diseguaglianze, mortifica imprese e tiene ancorato il dibattito sul fossile. Ha avuto due mesi per correggere la linea e non lo ha fatto.

Non è concepibile che una famiglia benestante abbia lo stesso sconto in bolletta di una famiglia monoreddito o in difficoltà economica. Non si può lasciare indietro chi non ha accesso al metano o chi ha deciso a proprie spese di sfruttare le energie rinnovabili. Non può la politica decidere di non svolgere un ruolo e lasciare alle compagnie petrolifere il ruolo di diretta relazione con i lucani.

In perfetto stile “flat tax” si decide di essere iniqui anche in un bonus, di fare parti uguali fra diseguali, di favorire chi è più ricco.

Un ruolo di totale subalternità al fossile di questo governo regionale che tiene ancorato il dibattito ad una risorsa in via di estinzione senza pensare a cosa sarà la Basilicata del dopo petrolio, spiegando che porteranno il metano dove non arriva. Altro che transizione. Nessuna discussione o proposta su IRES, sugli extraprofitti, ad esempio nessuna volontà di ridiscutere la scellerata concessione Val d’Agri fra Regione Basilicata, Eni e Shell.

Si decide di investire 200 milioni di euro rispettivamente negli anni 2023 e 2024 – che per la Svimez saranno gli anni del crollo produttivo – per una misura che non guarda ad un modello di sviluppo ma ad una mancetta elettorale. Nessuna strategia sulla transizione, sulle comunità energetiche, su come sostenere le imprese nella riconversione nei giorni della crisi nera di Stellantis.

Il Partito Democratico Basilicata e le altre forza di opposizione, dopo vari confronti con le parti sociali, hanno presentato diversi emendamenti – puntualmente respinti – per migliorare questo intervento che, per come è nato e per le forzature istituzionali alle quali abbiamo assistito, sembra essere utile più alla campagna elettorale del Presidente che alla Basilicata, come peraltro emerge in maniera molto netta dalla discussione in Consiglio con espliciti contrasti nel centrodestra.

Abbiamo proposto interventi progressivi per aiutare i più deboli, di rivedere gli accordi sulle concessioni che guardano al passato, di sostenere le imprese e di monitorare l’andamento e l’efficacia del provvedimento. Hanno detto no a tutto. Perché?

I lucani non si lasceranno ingannare da una misura nata e concepita come mancetta elettorale e devono sapere che Bardi ha detto no ad alcune richieste molto semplici e nette: dare di più a chi ha di meno, sostenere le imprese, guardare oltre il fossile.

Raffaele La Regina