Multato mentre col camion in moto rinfrescava la cabina: “camionista cornuto e mazziato”

"Ci rappresentano istituzioni ed esperti che non conoscono minimamente il nostro lavoro"

Sergio Grujic di Agorà 2.0 – MT interviene con una nota su quanto sta accadendo ad alcuni camionisti multati per aver lasciato il camion in moto per poter usufruire del climatizzatore nei giorni di gran caldo. 

Multato mentre col mezzo in moto rinfrescava la cabina del camion (come se fosse in spiaggia) che durante il periodo estivo sotto il sole cocente può raggiungere i 60°C? Bisogna far capire all’opinione pubblica che la cabina del camion è un luogo di lavoro e anche di riposo non idoneo all’essere umano. Al freddo ha bisogno di essere riscaldata e d’estate raffreddata. E come? Il Webasto serve come riscaldamento notturno autonomo e cioè a motore spento, con un autonomia di circa 8 ore. Il climatizzatore da stazionamento invece 2 ore durante il giorno e circa 4/5 durante la notte. In entrambi i casi si tratta di strumenti alimentati con corrente elettrica proveniente dalle batterie e, una volta esaurita la riserva occorre obbligatoriamente ricaricarle. Se non lo si fa, si rischia di rimanere immobili, senza poter rimettere in moto il camion.

Immaginatevi di dover andare al lavoro e che fosse un ufficio di lamiera poggiato sull’asfalto e sotto al sole, senza poter usufruire di servizi igienici e senza climatizzatore. Rimanere rinchiusi in una bolla di calore insopportabile, al limite di ogni immaginabile sopportazione umana, e che vi vengono a contestare il motore acceso? Quanto la contestazione possa essere ripudiante e odiosa, ingiusta e offensiva, ma nessuno si chiede: È possibile che nel 21esimo secolo, mentre da fuori orbita la piccola sonda Perseverance ci manda le fotografie dal pianeta Marte, sulla Terra esistono lavori privati della loro dignità e rispetto? È mai possibile che la cabina del Camion, così bello e profumato, rivestito in pelle e led, stracarico di strumenti tecnologici, non è in grado di garantire il minimo standard per la sopravvivenza di un essere umano chiamato camionaro?

L’ennesima dimostrazione della distanza in anni luce tra la rappresentanza sindacale e la realtà dei fatti, tra le loro preoccupazioni ed esigenze vere. Vivono probabilmente su un altro pianeta Terra, fuori orbita, dove gli uffici d’inverno sprecano sul riscaldamento con le punte da oltre i 26°C, e d’estate con gli Slot di Aria Condizionata per ogni stanza a 22°C non percepiscono il lavoro, i sacrifici e la dignità umana.

Gli stessi idioti autentici che obbligano il fermo diurno per poi farlo guidare durante la notte, sciacquandosi la bocca con parole grosse tipo: il nostro lavoro è concentrato sulle soluzioni per una maggiore sicurezza stradale. Come se un camionista dopo il fermo diurno, lesso a fuoco lento, che certamente non ha potuto riposare, durante la successiva notte sarà in grado di guidare in condizioni psicofisiche ottimali. Ci rappresentano istituzioni ed esperti che non conoscono minimamente il nostro lavoro. Con 200 morti all’anno e 6 colleghi nelle prime settimane di agosto, forse sarebbe il momento di tacere e di riflettere. Ricordiamoci di loro alla prossima pandemia e mandiamoli su quel pianeta, Marte! Sergio Grujic Agorà 2.0 – MT