Telemedicina per la dialisi: l’Asp parte da Muro Lucano

Verranno garantiti i servizi di assistenza pur in carenza di nefrologi. A breve l’estensione a tutti i centri dialisi della Azienda Sanitaria potentina

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L’Azienda Sanitaria di Potenza che punta sulla telemedicina e lo fa partendo dall’Unità Operativa Semplice di Dialisi del Presidio Distrettuale di Muro Lucano dove è stato attivato il modulo per il “Telemonitoraggio della dialisi cronica Ospedaliera TELEDIAL”.

Ad annunciarlo è Direttore Generale f.f. dell’ASP Luigi D’Angola che spiega come “il monitoraggio della dialisi, attivato per le undici postazioni presenti nella U.O.S. della cittadina murese, consente la possibilità di effettuare teleconsulto, teleassistenza e telemonitoraggio dal centro di riferimento attraverso il collegamento dei monitor di dialisi alla rete dati aziendale”.

Il nuovo sistema “permetterà di visualizzare i dati della prestazione in tempo reale da qualsiasi postazione afferente ai servizi dialisi delle diverse sedi dell’ASP ma anche di memorizzare in modo automatico i dati stessi direttamente in cartella clinica e, quindi, permettendo l’alimentazione automatica del Fascicolo Sanitario Elettronico di ogni singolo paziente”.

I vantaggi di tale soluzione sono numerosi: tra gli altri, la possibilità da parte dei medici di verificare in tempo reale i dati della dialisi pur non essendo presenti fisicamente nel centro conseguendo, così, una migliore ottimizzazione delle risorse mediche carenti oltre che una più agevole e sicura comunicazione tra il personale medico e quello infermieristico. Le informazioni acquisite, inoltre, potranno essere utilizzate per successive valutazioni cliniche sullo stato del paziente. Inoltre, potrà essere possibile, previa selezione dei pazienti sulla base del bisogno e della complessità assistenziale, un più pieno utilizzo di tutti i posti disponibili presso la sede di Muro Lucano. Sarà qui che afferiranno pazienti in condizioni di stabilità clinica candidabili alla dialisi ad assistenza limitata, concorrendo, in tal modo, a sgravare gli altri centri e, in particolare, l’hub del San Carlo di Potenza a cui saranno destinati quelli a più elevata intensità di cura”.

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