La cattiva lezione di Draghi e il trio Calenda, Renzi, Letta: le porte chiuse dal popolo e le finestre aperte dai giochi di palazzo

"Tra i miei sogni l’ingresso di Unione Popolare in Parlamento e il sorpasso del M5S sul Pd. Se in Basilicata intendete affidarvi ancora a Letta, Renzi e Calenda e ai suoi satrapi locali, De Filippo e Pittella, poi non lamentatevi"

Per fortuna siamo agli sgoccioli di questa che senza dubbio è la più brutta campagna elettorale di sempre e la cui vera cifra è nella frase del presidente Mattarella pronunciata nel suo discorso di insediamento bis: “Poteri economici sovranazionali tendono a prevalere e a imporsi, aggirando il processo democratico.”

E questa storia dei ‘vincoli esterni’ ci viene quotidianamente evocata come una minaccia incombente e che giustifica tutto e tutti, compresi i giochi di palazzo della scorsa legislatura che hanno portato Mario Draghi a Palazzo Chigi: a quanto pare l’unico nel globo terraqueo in grado di garantire USA e Europa che non avremmo mai fatto capricci e saremmo stati obbedienti e fedeli. Anche perché, come ci ha spiegato nella sua ultima conferenza stampa, occorre sapersi scegliere gli amici. Quelli ricchi e potenti sono i preferiti e lui sceglie Germania e Francia che sono gli unici in grado di garantire protezione, anche se, come le recenti notizie ci dicono, poi si mettono d’accordo tra loro due su tutto e anche su come spartirsi la poca energia rimasta e, a dispetto dello strombazzato Patto del Quirinale, neanche ci consultano.

Insomma caro compagno Enrico Letta è un poco come se accompagnando i nostri figli a scuola dicessimo: senti a me, fatti amici quelli più forti che ti possono proteggere, entra in una gang, lascia perdere chi può avere bisogno di te e i più deboli. Ma è questa l’agenda Draghi? È questo caro compagno Letta che insegni ai tuoi figli: alleati con i bulli e non difendere i deboli, cercati una protezione invece di imparare a difendere i tuoi diritti?

Ma si sa, la stoffa dell’uomo Draghi era nota a tutti, quando da capo della BCE fu debole con i forti, la Germania, e forte con i deboli massacrandoli, la Grecia. Oppure quando nel 2011 ci impose da neo capo delle BCE un inutile e dannoso programma lacrime e sangue voluto dai tedeschi per avvallare la sua nomina e attuato da Monti, da Renzi e dal PD: pensioni, job act, art. 18 eccetera. Ma cosa c’entra questo modo di vedere le cose da destra mafiosa con la sinistra? È un mistero. L’unica cosa certa è che per Enrico Letta e il PD un solo uomo, Mario Draghi, è più importante del ‘vagheggiato’ pericolo della destra al potere tanto da consegnale il Paese con l’ostracismo verso il M5S a suo dire colpevole di draghicidio. Il PD è ormai inutile perché afflitto da draghilatria o draghiteismo, vedete voi.

Non è un mistero invece il perché la ‘’coatta’ Meloni, che si proponeva come angelo vendicatore del popolo sovrano, gli ‘stornelli non canta più’ e si acconci a fare anticamere nei salotti buoni e faccia più campagna all’estero che alla Garbatella. Il voto popolare del 2018, travolto da giochi di palazzo, induce alla prudenza.

Un altro tema di questa campagna è ‘il voto utile’. Chiariamoci, caro Presidente Mattarella, il voto utile per me è solo quello che viene rispettato e quindi prima di andare a votare ci rassicuri che non sarà come l’altra volta. Già si colgono i segnali e le aspirazioni di quelli, Calenda Renzi e Letta, che saranno nuovamente cacciati dalla porta dal popolo ma che aspirano a rientrare dalla finestra aperta dai giochi di palazzo. Questa volta non li assecondi, la prego. La Costituzione va sempre onorata, anche nella parte che impone il rispetto della volontà popolare e non solo in quella che con vari magheggi da dieci e passa anni ci fa vivere in una repubblica presidenziale di fatto ma senza alcuna regola.

Il trio draghiano, Renzi Letta Calenda, è lo stesso che chiede il voto perché l’Europa vuole garanzie altrimenti ‘ce lo fa a peperino’. E dove è finito il sogno europeo quando alla solidarietà con l’Ucraina non corrisponde una solidarietà tra gli Stati membri per condividere in modo equo il peso delle contro sanzioni di Putin?

Platone diceva che i venditori di favole governano il mondo. Ma in queste elezioni dove sono finite? Sono state sostituite dagli incubi. Draghi per esempio, e non solo. Un’autonomia differenziata che distrugge il già frivolo sentimento unitario di questo Paese, un’Europa preda degli egoismi nazionali se non quando è con le spalle al muro, ma mai generosa e sempre matrigna che impone ricette, che non funzionano, ai deboli come in un crudele esperimento in corpore vili liberista. Sì, diciamoci la verità, se siamo in queste condizioni è anche perché siamo stati obbedienti nell’attuare una ottusa austerità imposta da Draghi e dai suoi amici tedeschi e un piano di sanzioni senza garantirci preventivamente la solidarietà interna in Europa.

È un’Europa che si può temere. Come suggerisce Draghi, forse sono meglio le briciole pietite ad amici potenti invece della solidarietà con i deboli ma è una Europa che non si può amare.

E nonostante questo occorre resistere alla tentazione di non votare, perché arriverà il 25 settembre e dovremo solo scoprire se tra le macerie sarà sopravvissuta qualche ‘pietruzza d’angolo’ su cui costruire una resistenza sociale e civile.

Non ho mai fatto mistero delle mie intenzioni di voto. Questa volta invece vi parlerò dei miei sogni. Il primo è che il PD venga punito sonoramente per aver trasformato questo Paese e la sua aspirazione di giustizia e uguaglianza sociale nell’incubo neoliberista incarnato da Draghi e dai potenti che ne traggono vantaggi. Un PD complice e artefice dell’aumento delle disuguaglianze sociali e dell’impoverimento culturale e materiale del Paese.

Il secondo è che la ‘pietruzza d’angolo’ rappresentata da Unione Popolare entri in parlamento. Si può fare molto anche fuori dalle istituzioni ma una presenza interna garantisce l’accesso a documenti e facilita le battaglie. Chi è di sinistra altro a disposizione non ha e sarà colpevole se U.P. rimarrà fuori dal Parlamento.

Il terzo è che, nonostante tutti i voltafaccia di Grillo silente ma ancora incombente sul M5S, si dia una nuova occasione a Conte e magari che il M5S superi, non solo al Sud, il PD nelle preferenze di voto.

Si tratta di pietruzze d’angolo perché se da un lato Unione Popolare dovrà crescere e rafforzarsi dall’altro il M5S ha una sorta di autoreferenzialità simile a quella del PD che gli impedisce una completa apertura verso le istanze rappresentate dai corpi intermedi della società come, ad esempio, il mondo delle associazioni. Qui il discorso sarà lungo ma necessario dopo il 25 settembre. Altro di utile non ci sarà.  Se invece intendete affidarvi ancora a Letta, Renzi e Calenda e ai suoi satrapi locali, De Filippo e Pittella, poi non lamentatevi.

Pietro De Sarlo