La Società Energetica Lucana fuori dai radar della politica: chi controlla?

È una struttura strategica per la Basilicata, con potenzialità enormi , ma emergono criticità che ne indeboliscono le prospettive

“La Società Energetica Lucana S.p.A. è, secondo le previsioni della legge istitutiva (L.R. n. 13 del 31 luglio 2006), chiamata a “supportare le politiche energetiche regionali in materia di energia”, ponendo in essere “azioni miranti a migliorare la gestione della domanda e dell’offerta dell’energia, la promozione del risparmio e dell’efficienza energetica e a favorire un migliore utilizzo delle risorse energetiche locali, convenzionali e rinnovabili, operando altresì nei mercati dell’energia elettrica e del gas”. È una società con socio unico Regione Basilicata, con capitale sociale alla costituzione di un milione e 180mila euro.

Amministratore unico di nomina fiduciaria politica è Luigi Modrone. Conta non più di 11 dipendenti, di cui un dirigente che fa le veci di direttore, in alcuni casi, ma non è direttore. Al momento non esiste formalmente un direttore incaricato.

Profilo delle attività

“Fin dal 2010 la SEL indice periodicamente gare ad evidenza pubblica per la scelta dell’operatore economico con il quale siglare una Convenzione-quadro per la fornitura di energia in favore dei Soggetti pubblici regionali. Le Pubbliche Amministrazioni lucane possono approvvigionarsi di energia nel pieno rispetto della normativa in materia di appalti beneficiando delle migliori condizioni di mercato e dei servizi aggiuntivi offerti per la gestione dei consumi energetici. Il modello di gestione dei consumi pubblici di energia nel corso degli anni si è evoluto oltre il tradizionale ruolo di Centrale di Committenza, limitato alla centralizzazione degli acquisti.”

La Società Energetica Lucana S.p.A. ha realizzato – negli anni – vari impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile nelle Aree della Pubblica Amministrazione, in ottemperanza ai protocolli di intesa stipulati.

Il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) è il principale strumento europeo che vede coinvolte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. Attraverso il loro impegno, i firmatari del Patto intendono raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020.

La Società Energetica Lucana, insieme alle Strutture di Supporto, assiste le autorità locali nella realizzazione degli obiettivi del Patto dei Sindaci.

Scomparsa dai radar del dibattito politico

In questo periodo di acceso dibattito sui temi dell’energia è alquanto singolare che della SEL nessuno parli, nessuno si chieda che cosa stia facendo e come si stia organizzando. È una struttura strategica per la Basilicata, con potenzialità enormi nel campo dell’energia, eppure emergono criticità che non sembrano solleticare la curiosità della politica e del Consiglio regionale.

Le criticità in tema di organizzazione e impiego del personale

È ormai dall’inizio della pandemia che negli uffici della Società si discute di smart working. In piena emergenza Covid era difficile trovare qualcuno in sede e persino qualcuno che rispondesse al telefono. In quella fase probabilmente l’Amministratore ha deciso per la soluzione più comoda e meno rischiosa: tutti a casa. Undici dipendenti undici stanze, una a testa, magari si sarebbero potuti adottare accorgimenti diversi che consentissero una più frequente presenza in sede di alcuni addetti. Chissà se in quel periodo di smart working qualcuno ha pensato di inserire il trasferimento di chiamata tanto per rispondere almeno al telefono.

Ma il punto oggi è che, pare, si voglia rendere strutturale il lavoro da casa, con un regolamento che dovrà approvare il socio unico Regione Basilicata. Il regolamento non prevede una scadenza della modalità lavoro agile, per cui si suppone sia a tempo indeterminato. Che cosa prevede questo regolamento? Non facciamola lunga: secondo l’impostazione e i criteri adottati tutti i dipendenti potranno richiedere e usufruire da 2 a 4 mezze giornate di “lavoro agile”. Le motivazioni di tale scelta sono ben argomentate nel documento di regolamentazione. Tuttavia ci risulta che qualunque azienda, prima di adottare un regolamento di questo tipo, si dota di una struttura organizzativa chiara con cui sono indicati compiti, funzioni, obiettivi a breve e medio termine, con una chiara definizione delle attività svolgibili in modalità smart working. Nel quadro delle decisioni sul lavoro agile, emergono dubbi sulla efficienza ed efficacia dell’organizzazione del lavoro. Il “beneficio” è destinato a tutti i lavoratori compresi i dirigenti. Non sarebbe una buona idea l’assenza in sede dei dirigenti, quando ci saranno. Probabilmente si intende replicare l’esperienza dei tempi della pandemia quando l’unico dirigente, 120mila euro all’anno di retribuzione, compariva in sede un paio di giorni a settimana, a che pro? Con quel regolamento si riproporrebbe più o meno la stessa situazione.

Gli investimenti fermi

Ci sarebbero 12 milioni fermi nel fondo investimenti che, la Società farebbe fatica a spendere. Non a caso dell’accordo con il Comune di Potenza, siglato nel giugno scorso, che prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto delle scale mobili di Santa Lucia, si sarebbero perse le tracce. Insomma, ci sono in ballo buone idee, ma la macchina farebbe fatica a camminare.

Il direttore che non arriva

Perché non viene nominato il direttore generale? Esiste un dirigente, pagato da direttore, ma mai nominato formalmente. Perché?  Chi ha la direzione interna, amministrativa, tecnica e delle risorse umane con poteri determinativi e di controllo?

La valorizzazione del gas: detto e non fatto

“La Società Energetica Lucana è l’operatore a capitale pubblico al quale sarebbe stato consegnato il gas naturale proveniente dall’area della Concessione di Gorgoglione (Tempa Rossa). Quale società in house provider, la Società Energetica Lucana avrebbe dovuto curare le modalità operative di gestione e commercializzazione della risorsa al fine di massimizzare i benefici sul bilancio regionale.  Che fine ha fatto questa previsione?

La SEL potrebbe essere un gioiello tutto lucano

Le potenzialità di sviluppo della Società Energetica Lucano sono immense sia in termini di ricadute positive sul tessuto produttivo e sociale regionale, sia in termini di contributo qualificato ai processi di transizione energetica. Insomma una Società strategica che meriterebbe più attenzione da parte della politica, ma anche maggiore impegno da parte di chi la dirige e ci lavora.