Liste d’attesa sanità lucana, “Serve un piano di emergenza”

E' quanto chiesto da Uil, Uil Fpl e Uilp nell'audizione in Quarta Commissione

Di seguito la nota di Uil, Uil Fpl e Uilp sulle liste d’attesa nella sanità lucana.

“Nel corso dell’audizione in IV Commissione sull’annoso tema delle liste di attesa, la Uil, la Uil Fpl e la Uilp hanno chiesto alla Regione di predisporre  un piano di emergenza per risolvere almeno le criticità più urgenti di questa vera  e propria  emergenza. La Delibera  DGR 487 22/07/2022,non discussa con le OSS  e le altre parti sociali, è del tutto insufficiente a dare risposte efficaci sia nel breve  che nel medio termine anche perché non si individuano concretamente le risorse aggiuntive disponibili. Un nodo da sciogliere riguarda la somma di € 7.269.067,55 del capitolo U55147 del Bilancio Regionale, finalizzata all’abbattimento delle liste di attesa, che tra l’altro potrebbe  servire a risolvere anche il problema dei tetti di spesa mettendo al sicuro le centinaia di posti di lavoro a rischio del settore privato, la cui destinazione  non è espressamente individuata nella suddetta delibera.

L’altro aspetto riguarda la carenza di personale che sta condizionando negativamente persino le prestazioni sanitarie ordinarie. Durante la pandemia sono stati fatti degli interventi, ma la eccessiva lentezza  con cui si procede nei concorsi ed il continuo  esodo dei medici e personale sanitario stanno mettendo in ginocchio il sistema, malgrado le proroghe e le stabilizzazioni  dei precari che pure sono da annoverare tra i provvedimenti positivi.

La UIL pertanto, ha proposto un piano straordinario di reclutamento del personale con tutti i mezzi di cui si dispone ed un coinvolgimento concreto anche dei privati che, in questa fase di emergenza, possono comunque aiutare e smaltire i ritardi e fare fronte all’emergenza.Per colmare la carenza di personale inoltre  occorrerà anche investire seriamente nei contratti. Gli aumenti messi in pista negli ultimi anni non sono adeguati. A questo filo poi si lega la riforma della sanità territoriale. Con il PNRR e il collegato Dm 77 si è voluto disegnare un nuovo modello di cure primarie basato su Case della Comunità, ospedali di comunità e potenziamento dell’assistenza domiciliare. Ma, a meno di sorprese dell’ultima ora, manca tutta   la definizione della riforma della medicina generale. I  medici di famiglia sono sempre meno, oberati di burocrazia e ,con la pandemia, sono anche mortificati  nel loro ruolo e nelle loro prospettive professionali. Chi ha responsabilità di governo  dovrà fare una seria riflessione e investire risorse intellettuali ed economiche non solo per creare nuove strutture.

Il Dm 77 cerca di connettere tutta quella miriade di servizi presenti. In questo quadro un altro tassello da affrontate è l’ospedale. In primis va costruita una concreta sinergia di quest’ultimo con i servizi territoriali. Al di là delle parole oggi l’integrazione è ancora una chimera. E poi andrebbero risolti tutti quegli imbuti che hanno l’effetto di intasare i Pronto Soccorso, attivando un perverso meccanismo che blocca i reparti con il risultato di restringere i servizi ai cittadini. E allo stesso tempo andranno meglio tutelate le condizioni di lavoro dei professionisti sempre più stremati e sempre più pochi. Sempre sull’ospedale sarebbe anche ora di investire meno su lavori e progettazioni   e di più per attrarre professionisti migliori.

Le sfide per chi governa la sanità sono dunque numerose. Il Nuovo piano socio sanitario dovrà misurarsi soprattutto sui temi dell’appropriatezza della territorialità e dell’integrazione, ma occorre in questa fase un atto di coraggio  dotando le Aziende  Sanitarie sprovviste di una Dirigenza, capace di misurarsi concretamente con queste sfide. Al termine dell’incontro, la delegazione UIL ha  chiesto al Presidente di attivarsi con l’Assessore alla Sanità affinchè convochi urgentemente le parti sociali  individuando un piano rapido di intervento. La nostra organizzazione prima dell’incontro, si è impegnata a  mandare una nota contenente alcune proposte da discutere al tavolo di confronto. Giuseppe Verrastro, segretario confederale Uil, Carmine Vaccaro, segretario generale Uil e Antonio Guglielmi segretario generale Uil Fpl