Stellantis Pomigliano: I Cobas presentano esposto alla Procura della Repubblica

I lavoratori denunciano gravi carenze in tema di sicurezza e igiene: “incidenti causati dalla drastica riduzione dei costi aziendali”

“Presentato esposto-denuncia in Procura da Slai Cobas, Coordinamento provinciale di Napoli, in relazione agli intollerabili livelli di esposizione a rischio dei lavoratori in Fca/Stellantis Pomigliano e dato dall’insano abbattimento dei costi di produzione da parte aziendale mediante la drastica compressione delle disposizioni di sicurezza, e “di fatto consentito dai mancati e doverosi interventi degli enti preposti che, ripetutamente sollecitati ad oggi rimangono ostinatamente inerti”. Lo scrivono gli operai della Stellantis in una nota inviata alla nostra redazione.

Ma che sta succedendo a Pomigliano? Tutto lascia pensare che alcune simili criticità, così come da noi raccontate attraverso le testimonianze dei lavoratori, insistono anche sullo stabilimento di Melfi. L’esasperazione dei lavoratori ha costretto Slai Cobas a denunciare le gravi carenze in tema di sicurezza alla Procura della Repubblica di Nola.

Le denunce degli operai

Il grave infortunio subito da un autotrasportatore venerdì scorso, 4 novembre. nell’area di carico delle bisarche – scrivono gli operai nella denuncia – ben rappresenta gli intollerabili livelli quotidiani di esposizione a rischio cui sono sottoposti i lavoratori all’interno della fabbrica e quelli delle aziende collegate operanti nel perimetro dello stabilimento. Ciò avviene tramite l’insano abbattimento dei costi di produzione da parte aziendale con la drastica e generalizzata compressione e/o azzeramento delle necessarie ed obbligatorie disposizioni di sicurezza e igiene negli ambienti di lavoro. Ed è di fatto oggettivamente consentito dai mancati e doverosi interventi degli enti preposti in indirizzo – ciascuno per quanto di competenza – che, ripetutamente sollecitati dai sindacati, ad oggi rimangono ostinatamente inerti. Clicca qui

L’incendio nel giugno 2022 e le richieste all’azienda

“L’incendio sviluppatosi giovedì 23 giugno u.s.al Reparto Plastica rappresenta la diretta, unica ed incontrovertibile conseguenza del totale e grave degrado (ormai strutturale) in cui versano gli ambienti di lavoro di Stellantis Pomigliano – e dell’insieme degli stabilimenti Stellantis in Italia – e derivanti dal drastico abbattimento dei costi di produzione in oggettiva violazione delle espresse normative in materia nonché dell’obbligo di correttezza e buonafede incombente su parte datoriale: in ambienti di lavoro conformi agli espressi obblighi di legge in materia (nonché del puro buonsenso) il richiamato incendio non avrebbe potuto generarsi”. Clicca qui

Slai Cobas, sempre nel giugno 2022, intima la direzione aziendale ad assumere le seguenti azioni:

L’eliminazione dei cumuli di materiale infiammabile (cartoni, plastiche, pedane ecc.) accantonati a mo’ di discarica abusiva all’esterno dei reparti di produzione e contigui ad ex prati trasformati ormai in pericolosi ed infiammabili mucchi di sterpaglie in conseguenza della mancata potatura dell’erba da oltre un anno e conseguita alla riduzione dei costi aziendali (Il richiamato incendio al Reparto Plastica è, tra altro, emblematica e diretta conseguenza di tali incurie, e violazioni ed omissioni delle normative antinfortunistiche e di igiene del lavoro da parte aziendale; la riparazione delle pavimentazioni dissestate all’interno delle corsie di transito veicolare (carrelli, tradotte ecc.) dei reparti di produzione con speciale riferimento all’area CDC-Tonale / Logistica (e non solo): reparto” dove la pavimentazione è del tutto assente, esponendo i lavoratori all’inalazione delle polveri sottili che si liberano. All’interno di questa area le polveri si depositano ovunque (scrivanie, computer, sedie, area relax e sugli stessi carrelli e bull) in maniera cospicua formando delle vere e proprie nubi, in seguito ai continui passaggi dei mezzi”; il ripristino dei climatizzatori ed aeratori nei reparti (ad oggi non in grado di garantire adeguati e consoni livelli microclimatici come da normative vigenti); il ripristino delle scale mobili per l’accesso ai locali mensa (ferme da circa un anno); il ripristino del ciclo di pulizia integrato dei servizi igienici… le mancate pulizie e sanificazioni rendono di fatto inagibili tali servizi (con i bagni che, tra altro, emanano sistematici odori nauseabondi) e – considerato l’attuale ed esponenziale incremento pandemico in atto – espongono a grave rischio sanitario ed epidemico i lavoratori costretti comunque, ad obtorto collo e loro malgrado, ad utilizzarli; il ripristino della messa in sicurezza degli ambienti di lavoro come da comunicati degli altri sindacati presenti in fabbrica. Clicca qui