Reddito minimo di inserimento, “Bardi smentisce se stesso”

Cifarelli, Braia e Pittella: "al Presidente chiediamo di non menare il can per l’aia e di non mortificare l’intelligenza dei percettori della misura"

“Siamo contenti che il Presidente Bardi smentisca se stesso e la sua giunta e decida di confermare il Reddito Minimo d’Inserimento e – come apprendiamo da una nota – di porre in essere azioni migliorative da noi stessi auspicate, ma non si dicano falsità per giustificare la linea sconsiderata finora portata avanti.” Lo dichiarano i consiglieri regionali, Marcello Pittella di Azione, Roberto Cifarelli del Pd e Luca Braia di Italia Viva.

“Per dovere di verità, che i cittadini conoscono, il Reddito Minimo d’inserimento è stato istituito nella passata legislatura perché eravamo e siamo convinti della necessità di una misura di equità sociale per coloro che vivono in condizioni di particolare precarietà. Il Reddito inoltre, è stato istituto ben prima del reddito di cittadinanza, ragione per la quale non si poteva presupporre la cumulabilità con qualcosa di inesistente, al di là dei poteri divinatori dell’attuale governatore. Ricordiamo poi – continuano – al Presidente dell’emendamento da noi proposto e approvato in Consiglio regionale nel 2020 che consentiva l’integrazione delle due misure.

Ora, al Presidente chiediamo di non menare il can per l’aia e di non mortificare l’intelligenza dei percettori della misura. Non c’è bisogno di metterla sempre sul piano dello scontro politico, quanto piuttosto sarebbe utile concentrarsi, a partire da quanto di buono già esistente, sulla costruzione di condizioni vantaggiose per le famiglie che con quelle risorse riescono a mettere il piatto a tavola. Se – concludono i consiglieri – subdolamente si vogliono ricordare date, ci si ricordi anche di quella dell’entrata in vigore della misura. Sarebbe più onesto.”