Alta velocità, “in Basilicata un buco nero”

Ditella (Filt Cgil): "nel territorio lucano, rimane mestamente un'Alta velocità a dorso di mulo"

La narrazione proposta dell’assessora alle Infrastrutture della Regione Basilicata, Donatella Merra, e dei tanti trionfalisti della cura del ferro, nasconde un’amara realtà, fotografata dallo stato dell’arte dei progetti Alta velocità e che prevede un buco nero proprio nel territorio lucano, dove rimane mestamente un’Alta velocità a dorso di mulo. Ad affermaro, in una nota, è il egretario della Filt Cgil Basilicata, Luigi Ditella.

“In questa regione, aggiunge il sindacalista, si ha la sensazione di non essere mai in ritardo, perché le grandi opere sono sempre lì ad aspettarti e c’è sempre una priorità altrove a far sì che non si realizzino. Così le uniche opere che avrebbero connesso la regione all’Italia attraverso la bretella Tito-Auletta e la Matera-Gioia del Colle vengono cassate, lasciando la sensazione di aver perso un’occasione più unica che rara.

La rete ferrovia italiana ormai distingue quelle che sono le direttrici Alta velocità  rispetto a quelle regionali, per questo creare un tracciato ex novo da Tito alla linea Tirrenica avrebbe avuto un triplice ventaglio: l’avvicinamento della rete ferroviaria anche all’area sud della Basilicata, drammaticamente isolata e irraggiungibile; la velocizzazione del collegamento a 50 minuti circa per Salerno; la realizzazione di una linea ad alta capacità che avrebbe baypassato il tratto Picerno – Romagnano, dei primi del ‘900, con tratti a 75 km /h e pendenza del 30 per mille. Inoltre l’estensione della Ferrandina – Matera a Gioia del colle avrebbe collegato le 5 zone industriali della Basilicata con i porti principali dei tre mari (Ionio, Adriatico, Tirreno) facendo diventare la Basilicata veramente una regione cerniera.

Hanno prevalso, conclude Ditella, le solite logiche campanilistiche e di convenienza secondo le quali non tutti i territori hanno diritto allo stesso sviluppo e alla stessa mobilità. Sarebbe stata questa l’occasione di onorare il centenario della nascita di Scotellaro e della sua inchiesta sui contadini e sullo stato di arretratezza e di assenza dello Stato, ma per usare le sue parole di speranza, “lungo il perire dei tempi, l’alba è nova”, ma le rotaie sono vecchie.