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Indotto Eni Val d’Agri, Uilm: investimenti alternativi alle estrazioni petrolifere

12 giugno 2023 | 13:15
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Indotto Eni Val d’Agri, Uilm: investimenti alternativi alle estrazioni petrolifere
L'attivo dei delegati Uil Uilm

Si è tenuto a Grumento Nova l’attivo dei delegati sindacali della Uil Uilm di tutto l’indotto

Si è tenuto a Grumento Nova, l’attivo dei delegati sindacali della UIL UILM di tutto l’indotto Eni della Val d’Agri alla presenza del segretario generale della UIil Basilicata Vincenzo Tortorelli, del segretario regionale Uilm Basilicata Marco Lomio e del coordinatore Uil dell’area della Val d’Agri Giovanni Galgano. Di seguito il comunicato stampa della Uil Uilm.

“Una intensa mattinata di confronto su tutti i temi legati alla situazione generale del Centro Oli della Val D’agri ma anche con un focus, come ha illustrato nella sua introduzione il segretario Lomio, circa le questioni nazionali a partire dall’aumento salariale, o meglio dal recupero inflazionistico del 6,6% sulla paga base certificato dall’Istat ma sancito dalla cosiddetta clausola di salvaguardia contenuta nei rinnovati Ccnl metalmeccanici.

Il segretario della Uil Tortorelli, nelle sue conclusioni, ha rappresentato tutte le ultime iniziative di mobilitazione messe in campo nel mese di maggio – Milano, Bologna, Napoli – che, come ben detto dal nostro segretario nazionale Uil Pierpaolo Bombardieri “le rivendicazioni delle mobilitazioni sono le stesse per cui abbiamo scioperato due anni fa. Non cambiamo idee o bandierine a seconda del governo in carica”.

Bisogna aprire dunque un vero confronto sul futuro di questo paese perché le rivoluzioni industriali in atto, e che impattano su ciascuno, devono essere governate attraverso idee, ragionamenti e percorsi condivisi. Nessuno ha la bacchetta magica e né tantomeno la ricetta in tasca, ma insieme, attraverso il confronto delle idee, a prescindere dal colore della bandierina per quanto riguarda la UIL, si potranno vincere le sfide di oggi e quelle future cosi da difendere il lavoro, le persone ed il nostro Paese anche dal punto di vista industriale.

Il futuro della Val D’agri non esula da tutto ciò, anzi i ritardi del passato devono essere monito per comportamenti e azioni ben diverse; dobbiamo, oggi, costruire il futuro della Val D’agri attraverso una vera programmazione e pianificazione delle azioni da porre in essere che non possono non essere legate agli investimenti alternativi alle estrazioni petrolifere.

Da questo punto di vista, purtroppo, registriamo i primi ritardi, visto che, a seguito della presentazione dei primi cinque progetti alternativi all’estrazione petrolifera da parte di Eni nel tavolo regionale del 12 aprile 2023, ad oggi, nonostante gli impegni assunti, ancora non sono state fornite alle Organizzazioni Sindacali le relative “schede tecniche” che sono fondamentali per avere il quadro circa l’impatto dei suddetti progetti sia in termini occupazionali che delle risorse stanziate.

La Val D’Agri non può aspettare e né tantomeno possiamo permetterci di perdere posti di lavoro a seguito semmai di cali di attività o di attività residuali; bisogna, da ora, costruire l’asse duale: investimenti e riqualificazione, perché solo cosi eviteremo perdite occupazionali o peggio ancora una nuova “cattedrale nel deserto”.

Il rinnovato Patto di Sito, che non è solo lo strumento utile per il mantenimento dei posti di lavoro nei cambi di appalto, va considerato un vero e proprio “testamento” sul futuro e per il futuro della Basilicata. Investimenti alternativi, nuovi siti produttivi, formazione, riqualificazione: questa deve essere la road map della Val D’agri del futuro. Le royalties, o meglio le compensazioni, vanno oggi utilizzate non per marciapiedi, sagre o piazze ma vanno utilizzate per il lavoro e per dare futuro ai giovani e ai meno giovani della nostra terra.

Un Patto di Sito che rilancia il ruolo dell’OPT a partire dalla sorveglianza sanitaria “ferma” all’ultimo scoglio della politica, nonostante la dotazione finanziaria pregressa di oltre 700.000 euro. A tal proposito aspettiamo la convocazione della Regione, anche a seguito della richiesta congiunta tra le organizzazioni sindacali e quelle datoriali; ma ancora silenzio! Attendiamo ancora la convocazione del tavolo della trasparenza, che da secoli non si convoca, per fare il punto su ogni cosa: progetti futuri, sviluppo, investimenti e occupazione; ma ancora silenzio!

Attendiamo di confrontarci ancora con la Regione relativamente ad un impegno assunto dalla stessa circa la costituzione del Fondo Sociale nella Val D’agri, al fine anche della armonizzazione salariale di alcuni istituti che sono patrimonio, a prescindere dal contratto di appartenenza, di tutti i lavoratori dell’indotto ENI; ma ancora silenzio! Che fine ha fatto il progetto Energy Valley?

Bisogna in realtà andare oltre i seminari o convegni in quanto gli impegni assunti vanno realizzati concretamente.

Chiediamo nuovamente ad Eni di implementare, anche in vista delle prossime alte temperature, le attività di sanificazione e pulizia, a partire dai bagni chimici, all’interno dell’indotto Eni o anche immaginare di superare gli stessi, ad esempio attraverso moduli prefabbricati con tutte le dovute dotazioni che siano rispondenti alle regole circa la tutela della salute dei lavoratori.

E poi…? ma è possibile che il confronto preventivo per costoro sia così spaventoso: vedasi in passato la patente a punti, lo smart safety e ad oggi la nuova organizzazione all’interno del Centro Oli relativamente ad esempio all’uso di mezzi aziendali.

Non saremo mai contrari a regole che tutelino o implementino la sicurezza dei lavoratori ma sarebbe opportuno non trovarsi, dalla sera alla mattina, con regole che cambiano senza minimamente averne discusso anche con le Organizzazioni Sindacali, in quanto tali cambiamenti vanno accompagnati anche con la certezza che ogni azienda dell’indotto consegni ad ogni lavoratore i giusti DPI anche ad esempio in caso di pioggia.

Chiediamo ad Eni, in definitiva, di convocare una riunione con tutte le RLS del centro Oli della Val d’Agri cosi da rappresentare gli ultimi cambiamenti ma anche ascoltare dalla voce “di chi vive il quotidiano” le problematiche scaturite da scelte che molto spesso vengono calate dall’alto del “palazzo”.

Non è il tempo del “sedersi” o delle campagne elettorali, è il tempo del fare in quanto l’orologio che ci accompagna, anche nella vita lavorativa, è scandito da secondi, minuti ed ore che segnano il destino ed il futuro di noi tutti”.